di Alice Bailey
(1) In ogni paese esistono uomini di buona volontà, capaci di vera comprensione. Moltissimi sono noti. Ma sono sopraffatti dalla paura o da un senso d’impotenza, perché pensano che il lavoro da compiere è tanto stupendo che i loro minuscoli tentativi isolati sono del tutto incapaci di abbattere le barriere di odio e separazione ovunque presenti. Si rendono conto che sembra mancare una diffusione sistematica dei principi che forse detengono la soluzione del problema mondiale; non hanno nozione della forza numerica di quanti pensano come loro, e quindi sono resi impotenti dalla solitudine, dalla disunione e dal peso morto dell’inerzia che li circonda.
… Come stabilizzare la situazione economica e ricostituirla in modo che tutti possano avere la loro giusta parte?
In un solo modo:
mediante l’azione congiunta degli uomini di buona volontà e comprensione, in ogni paese e nazione. Costanti e silenziosi, senza fretta, devono compiere tre cose:
Primo, riconoscersi ed entrare in contatto fra loro. In tal modo si annulla il senso di debolezza e inutilità. Questo è il primo dovere e il primo compito del nuovo gruppo di servitori del mondo.
Secondo, spiegare e illustrare i principi fondamentali di retta esistenza, buona volontà e armonia, riconosciuti, ma non applicati, da tutti gli uomini di retto giudizio. Li si deve formulare nei termini più semplici e dimostrare in pratica.
Terzo, educare le moltitudini secondo quei principi. Con costanza, regolarità e metodo devono essere educate alla fratellanza, all’internazionalismo basato sulla buona volontà e l’amore per tutti gli uomini, all’unità religiosa e all’interdipendenza cooperativa. Bisogna educare i singoli a compiere la propria parte importante con buona volontà e comprensione, ogni comunità deve addossarsi le proprie responsabilità rispetto alle altre, infine si deve spiegare e accentuare la responsabilità fra le nazioni e fra l’insieme di queste e il mondo intero.
Non è un programma vano, mistico, o privo di basi pratiche.
Non mira a demolire né attaccare alcuna autorità o governo. Non intende abbattere governanti o rovesciare partiti politici o nazionali. Esige invece un’azione intelligente e pratica. Richiede la collaborazione di molte menti e molti operatori provetti. Bisogna individuare gli uomini di buona volontà di ogni nazione e compilare elenchi di quelli che corrispondono a tali ideali. Occorre sollecitarne e organizzarne la collaborazione.
Questo programma richiederà anche l’aiuto di molti oratori e scrittori, operanti secondo le stesse direzioni ideali, ma con metodi diversi. Dovranno essere liberi di lavorare nel modo che ritengono più adatto alle rispettive nazioni, per la conoscenza che hanno di esse e del mezzo migliore di presentare queste verità fondamentali ai loro connazionali. Essi, con tutti gli uomini di buona volontà, costituiranno il nuovo gruppo di servitori del mondo. Dai suoi membri si dovrà estrarre un nucleo centrale che sintetizzi e coordini questo lavoro, lasciando al tempo stesso la massima libertà ai servitori e collaboratori individuali.
Il compito di educare gli uomini di buona volontà deve procedere il più rapidamente possibile, senza violare nessuna armonia. Non si deve interferire nelle preferenze e nei programmi nazionali, né criticare i governi, qualunque siano. Nessuna attività politica dovrà essere condotta in nome del nuovo gruppo di servitori del mondo. Ciò rientrerebbe nei metodi antichi e perpetuerebbe i vecchi rancori. Non bisogna attaccare gruppi o partiti, né criticare capi o attività nazionali. Sono metodi sperimentati per troppo tempo, non hanno stabilito la pace. I membri del nuovo gruppo di servitori del mondo e quanti lo affiancano non sono né contro né pro qualsiasi partito, gruppo o forma di governo. È la loro perentoria posizione. Non hanno tempo, né energia, né denaro per attacchi o contrattacchi. Il loro atteggiamento non è tuttavia di “non-resistenza passiva”. Lavorano per equilibrare le forze del mondo e favorire lo sviluppo di quel gruppo di uomini che sono per la buona volontà la comprensione e la fratellanza.
Sarà l’interprete dei giusti rapporti, della fondamentale unità umana, della fratellanza
pratica, dell’innocuità positiva nella parola e negli scritti, e di quella sintesi interiore di scopi che riconosce il valore dell’individuo e, al tempo stesso, l’importanza del lavoro comune. La diffusione di queste idee e dei principi della buona volontà inserirà questa terza forza nel mondo.
Se l’opera seguirà questo indirizzo, in pochi anni l’opinione pubblica sarà costretta a riconoscere la potenza di questo movimento per la pace, la comprensione fra i popoli e la buona volontà reciproca. La forza numerica degli uomini di buona volontà sarà tale da influire sugli eventi mondiali. Sarà sufficiente per modificare il corso delle vicende mondiali.
Non sarà insegnato alcuno sterile pacifismo. Questo non è un sogno mistico che si rimette a Dio in attesa che il tempo faccia giustizia. Non è un’idea priva di basi pratiche e di possibilità di applicazione. È un piano per lo sviluppo di un gruppo di uomini di tutte le nazioni, educati alla buona volontà, dotati di una visione interiore talmente chiara dei princìpi che dovrebbero reggere i rapporti umani nel mondo, che possono agire con potenza per la pace e la comprensione. È un’educazione sistematica. Per suo mezzo uomini e donne di ogni paese devono essere educati a vivere in ogni campo d’attività come esponenti della buona volontà, che è incredibilmente potente nel risolvere le difficoltà presenti in tutti i settori.
Ma fino ad oggi questo crescente spirito di buona volontà non è stato sviluppato, applicato e organizzato con intelligenza. Migliaia sono gli uomini pronti per essere così educati e per collaborare fra loro, affinché ne risulti unità d’intento nella causa della pace e dei rapporti armoniosi. Il nuovo gruppo di servitori del mondo cerca di scoprirli e riunirli in un insieme coerente. (15-670/6).
(2) C’è un solo modo per vincere una volontà malvagia focalizzata, rispondente alla forza di Shamballa, ed è di opporle un volere altrettanto concentrato ma spirituale, dispiegato dagli uomini e dalle donne di buona volontà che imparino a essere sensibili a questa nuova energia e a invocarla ed evocarla.
Come vedete, avevo in mente qualcosa di meglio che semplici parole di uso corrente quando mi servii di termini come buona volontà e volontà-di-bene. Non pensavo soltanto a maniere gentili e buone intenzioni, ma a quella volontà-di-bene focalizzata che può e deve evocare l’energia di Shamballa e servirsene per fermare le forze del male.
Mi rendo conto che questa è un’idea relativamente nuova per molti di voi; per altri avrà poco o nessun senso; altri ancora coglieranno barlumi di un nuovo approccio al divino e al servizio che, lo ripeto, può e deve rifare, ricostruire e riabilitare il mondo. Osservate che la volontà può essere raggiunta solo dal livello mentale, e quindi può appropriarsene solo chi opera con la mente.
Chi cerca di evocare la forza di Shamballa si avvicina di molto all’energia del fuoco. Il fuoco è simbolo e qualità del piano mentale. Il fuoco è un aspetto della natura divina. Fu anche una delle caratteristiche più notevoli della guerra. Lo si produce con mezzi fisici e col concorso del regno minerale, e fu il mezzo di distruzione più minaccioso scelto durante il conflitto. Fu l’avverarsi dell’antica profezia secondo cui si sarebbe tentato di distruggere la razza Ariana col fuoco, così come l’Atlantidea fu spazzata via dalle acque. Ma l’ardente buona volontà e l’uso consapevole e focalizzato della forza di Shamballa possono opporre fuoco a fuoco, e lo si
dovrà fare. (16-586/7).
(3) Quando la maggioranza degli abitanti della Terra sarà in fase di rapido orientamento verso il bene e il giusto — come dice la Bibbia — e quando le moltitudini saranno propense alla buona volontà (seconda fra le maggiori espressioni che esprimono il contatto e l’influsso dell’anima nella vita degli individui e in quella del genere umano — la prima è la responsabilità), la malattia andrà gradualmente, ma costantemente languendo, morendo, fino a scomparire del tutto. Con molta, molta lentezza, il processo è già avviato — non per quanto riguarda la scomparsa della malattia, ma nell’avvio di un più corretto orientamento. Il male, il crimine e la malattia sono effetti della grande eresia della separazione, e perché l’odio prevale sull’amore. Non dimenticate che chi non ama il prossimo è un assassino, simbolo perenne di odio. Finora il senso dell'universale e di identità con tutti è assente, tranne che nell’iniziato o nel discepolo progredito. (17-545/6).
(4) È assolutamente essenziale che la volontà-di-bene sia svelata dai discepoli del mondo, affinché la buona volontà possa essere espressa da tutti gli strati della società umana.
La volontà-di-bene dei conoscitori del mondo è il seme magnetico del futuro. La volontà-di-bene è l’aspetto Padre, mentre la buona volontà è l’aspetto Madre, e dalla loro relazione potrà essere fondata la nuova civiltà, basata su delle linee spirituali sane, ma del tutto differenti. Vorrei raccomandare questo pensiero alla vostra coscienza, perché ciò significa che due aspetti del lavoro spirituale dovranno essere alimentati nel futuro immediato, poiché da essi dipende la speranza di felicità e di pace mondiale di un avvenire più lontano. Si deve raggiungere il Nuovo Gruppo dei Servitori del Mondo e sviluppare la volontà-di-bene nei suoi membri; simultaneamente si devono raggiungere le masse col messaggio della buona volontà. (18-110).
(5) Il risultato della guerra mondiale, delle malattie, carestie e sofferenze, ha sviluppato uno spirito di comunione nella sofferenza e nelle privazioni; di conseguenza questo ha condotto ovunque ad una consapevole partecipazione alle difficoltà umane, che si sta rapidamente trasformando in spirito di buona volontà.
Questa buona volontà mondiale, quando sarà stabilita veramente e organizzata correttamente, sarà il necessario preliminare della rivelazione, poiché questa rivelazione futura sarà d’ordine planetario, condivisa da tutti gli uomini. Già oggi gli uomini comprendono unanimemente la necessità di elevarsi dalla prigione dell’interesse egoistico per entrare nella libertà dell’opportunità condivisa, e il fattore che determinerà questa resurrezione è la buona volontà.
Un aspetto interessante della buona volontà è che, sviluppandosi nella coscienza umana, porta prima di tutto la rivelazione delle
divisioni esistenti che contraddistinguono dovunque la vita politica, religiosa, sociale ed economica. La rivelazione di una scissione è sempre accompagnata (perché tale è la bellezza dello spirito umano) da sforzi compiuti in ogni senso per colmare o sanare la scissione. Questo è testimoniato dalle migliaia di gruppi e organizzazioni che operano per porre termine alle separazioni e abbattere gli ostacoli che impediscono giusti rapporti umani. … Il concetto di rapporti più facili, unificati e felici esiste nondimeno ovunque nella mente di molte migliaia di persone, e l’effettiva realtà si materializzerà un giorno.
Il primo passo è il salutare riconoscimento che esistono delle scissioni; è qui che la buona volontà può fare il lavoro più utile e necessario. …
La buona volontà è contagiosa; una volta che si sia cominciato con spirito puro e disinteressato, la buona volontà impregnerà il mondo instaurando rapidamente giusti rapporti fra gli uomini. (18-749/52).
(6) La buona volontà è il primo tentativo dell’uomo di esprimere l’amore di Dio. Il suo effetto in terra sarà la pace. È tanto semplice e pratico che non si riesce ad apprezzarne il potere o lo scientifico effetto dinamico. Chi pratica la buona volontà in famiglia ne può cambiare completamente gli atteggiamenti. La buona volontà effettivamente praticata fra le parti politiche e religiose di qualsiasi nazione e fra le nazioni può rivoluzionare il pianeta. (7-7).
(7) La buona volontà è molto più diffusa di quanto si creda; ha solo bisogno di essere scoperta, educata e messa in atto. (7-120). Vedi anche (6-270, 457), (14-303).
Estratto dal Compendio di Insegnamenti: Rifletti su Questo (prossima uscita per la prima volta in edizione italiana)
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