di Alice Bailey
(1)..Ben presto, dopo aver raggiunto ciò che di più elevato può offrire la natura inferiore, l’uomo comincia a meditare. I suoi tentativi sono dapprima disordinati, e spesso parecchie incarnazioni trascorrono nelle quali il Sé Superiore si limita a costringere l’uomo a pensare e a meditare seriamente solo in occorrenze rare e distanti nel tempo. Più di frequente si presenta l’occasione di ritrarsi interiormente, finchè scorrono per l’uomo alcune vite dedicate alla meditazione ed aspirazione mistica, che culminano in una vita interamente devoluta a ciò...
Alle spalle di ognuno di voi che lavorate in modo definito sotto uno dei Maestri, stanno due vite culminanti: la vita dell’apoteosi mondana e quella della più intensa meditazione lungo la direzione mistica o emotivo-intuitiva...
Per tutti voi ora giunge la serie più importante di vite, cui furono solo mezzi preparatori i precedenti punti di culminazione. Nelle vite del prossimo futuro per coloro che sono sul Sentiero verrà il conseguimento finale, per strumentalità della prescritta meditazione occulta, basata sulla legge. Alcuni vi perverranno in questa vita o nella prossima; altri, fra non molte. (2 - 12).
(2) I pericoli che minacciano chi studia la meditazione dipendono da molti fattori, e non sarà possibile fare altro che indicare con brevità alcune condizioni minacciose, mettere in guardia contro certe possibilità pericolose, e richiamare l’attenzione dell’allievo contro certi effetti che si raggiungono per indebita tensione, eccesso di zelo, e singolarità di proposito, che possono condurre ad uno sviluppo non equilibrato. La singolarità è una virtù, ma quando sia singolarità d’intento e di scopo, e non quella che sviluppa una sola via metodica con esclusione di ogni altra.
I pericoli della meditazione sono in gran parte insiti nelle nostre stesse virtù, e qui sta gran parte della difficoltà. Essi sono in larga misura i pericoli di una elevata concezione mentale che precorre la capacità dei veicoli inferiori, specialmente di quello fisico denso. Aspirazione, concentrazione e determinazione sono virtù necessarie, ma se usate senza discriminazione e senza il senso del
tempo nell’evoluzione, possono causare uno schianto del veicolo fisico che ritarderà ogni ulteriore progresso in una data esistenza.
Ho chiarito la cosa? Tento di porre in risalto la necessità assoluta, per lo studioso d’occultismo, di considerare il virile buon senso come una delle sue qualità basilari, non disgiunto da un felice senso delle proporzioni che induce la debita cautela e l’approssimazione del metodo necessario al bisogno immediato. All’uomo, quindi, che intraprenda senza esitazione il processo della meditazione occulta, direi con la massima concisione:
a. Conosci te stesso.
b. Procedi adagio e con cautela.
c. Studia gli effetti.
d. Coltiva la realizzazione che l’eternità è lunga e che ciò che è costruito lentamente dura per sempre.
e. Mira alla regolarità.
f. Realizza sempre che i veri effetti spirituali si debbano notare nella vita exoterica di servizio.
g. Ricorda anche che i fenomeni psichici non sono indice di successo nella pratica della meditazione. Il mondo
vedrà gli effetti, e sarà giudice migliore dello stesso studente. Sopra ogni altra cosa, lo saprà il Maestro, poichè
i risultati sui livelli causali appariranno a Lui molto prima che l’uomo stesso sia conscio di qualsiasi progresso.
(2 - 92/4) (Ediz. It. ‘85: 90/2).
(3) Quasi tutti coloro che intraprendono a meditare sono consapevoli di un effetto sul sistema nervoso; talora sotto forma di insonnia, di eccitabilità, di ipertensione ed irrequietezza che non permettono rilassamento; di irritabilità forse inesistente nel temperamento prima di praticare la meditazione; di una reazione nervosa - come di un tremito degli arti, delle dita o degli occhi - di depressione o diminuizione di vitalità, e di molte maniere individuali di mostrare tensione e nervosismo, variabili con la natura ed il temperamento.
Questi indizi di nervosismo possono essere leggeri o gravi, ma cerco seriamente di farvi osservare che sono senza conseguenze, purchè lo studente aderisca
alle regole del comune buon senso, studi con senno il suo temperamento, e non proceda alla cieca con forme e metodi, ma insista per conoscere la ragion d’essere di ogni azione prescritta. (2 - 104/5). (Ed. It. ‘85:102/3).
(4) E - questo è il punto che mi preme farvi notare - la meta dev’essere lo sviluppo dell’abitudine di meditare tutto il giorno, e di vivere nella coscienza superiore finchè essa sia così stabile che la mente inferiore, il desiderio e gli elementali fisici vengano così atrofizzati e indeboliti per mancanza di nutrimento, che la triplice natura inferiore altro più non sia che il mezzo per cui l’Ego perviene al contatto con i tre mondi, allo scopo di soccorrere la razza umana. (2 - 145). (Ed. It. ‘85: 142).
(5) Per tutti questi malanni possono trovarsi forme di meditazione che - se praticate in tempo - finiranno per dissiparli. Fatto fondamentale da comprendersi a questo punto è che solo quando l’allievo valuti con intelligenza il male o i mali che lo affliggono, solo quando sia capace di seguire coscienziosamente le formule impartitegli, e solo quando il suo obiettivo sia impersonale, le formule potranno essergli affidate. Quando suo scopo sia quello di qualificarsi per il servizio, quando egli miri solo ad acquisire veicoli sani per poter meglio attuare il piano del Grande, Uno, e quando desideri evitare la malattia non per suo beneficio personale, solo allora le formule operano in connessione alla coscienza egoica. (2 - 161) (Ed. It. ‘85: 158).
(6) La meditazione...è il mezzo di apportare all’umanità che si sviluppa la capacità che produrrà:
a. L’astrazione. o liberazione dalla forma;
b. il potere creativo;
c. la direzione dell’energia con un atto della volontà;
d. la futura attività costruttiva.
Per mezzo della meditazione, l’uomo si libera dall’illusione dei sensi e dalla loro attrazione vibratoria; trova il proprio centro positivo di energia e diventa capace di usarlo coscientemente; perciò diventa consapevole del suo vero Sé che funziona liberamente e coscientemente al di là dei piani dei sensi; entra nei piani di quell’Entità più grande nella cui capacità radiatoria ha un posto; può allora procedere ad attuare i piani che può afferrare nei suoi vari stadi di realizzazione, e diventa consapevole dell’unità essenziale... La libertà di lavorare su ogni Sentiero deve essere acquisita con la meditazione occulta; la libertà di sfuggire al di là dell’anello invalicabile è pure conseguita in questo modo. (3 - 746/7).
(7) La funzione principale della meditazione è di portare lo strumento inferiore in condizioni di ricettività e di risposta vibratoria tali, che l’Ego o Angelo Solare possa usarlo per produrre dei risultati specifici. (3 - 998).
(8) Il mago bianco, dopo aver formato con la meditazione ed il proposito cosciente, un punto focale di energia sul piano mentale, accresce la vibrazione con la strenua concentrazione; comincia allora a visualizzare dettagliatamente la forma che cerca di costruire; se la raffigura con tutte le parti componenti, e vede “davanti all’occhio della mente” il prodotto compiuto della meditazione egoica nella misura in cui è riuscito a percepirla...Per cui, in ogni meditazione occultamente valida, l’individuo deve fare determinate cose al fine di collaborare a produrre risultati.
Tranquillizza i suoi corpi affinchè non siano d’impedimento al proposito egoico, ed ascolta “la Voce del Silenzio”.Poi risponde coscientemente a quella Voce, e riflette sui piani comunicati.
Pronuncia allora la Parola Sacra, riprendendo la nota dell’Ego come ritiene di udirla, e la emette per potenziare il suono egoico e per mettere in moto la materia sul piano mentale. Simultaneamente a questa emissione egli visualizza la forma-pensiero che serve a incarnare i propositi egoici, e se la raffigura in detttaglio. (3 - 1000/1).
(9) Uno degli obiettivi della meditazione giornaliera è di mettere in grado il cervello e la mente di vibrare all’unisono con l’Anima, la quale cerca in “meditazione profonda” di comunicare col suo riflesso. (4 - 74).
(10) La tendenza di molti aspiranti è di occuparsi, durante la meditazione, delle proprie manchevolezze, della incapacità di dominare la mente, mentre entrambi questi aspetti del loro sforzo verrebbero facilitati se essi concentrassero piuttosto la loro attenzione al lavoro, profondamente interessante, di costruire forme-pensiero. (4 - 159)
(11) Molte forme-pensiero, costruite dall’aspirante durante la meditazione, svaniscono così, a causa dello stato caotico e vorticoso del suo corpo emotivo. Così, le buone intenzioni non approdano a nulla. (4 - 160).
(12) La meditazione riuscirebbe inutile e pericolosa per colui che vi si dedicasse senza aver prima posto solide basi per la costruzione di un buon carattere e di una vita pura... La meditazione è pericolosa laddove sussistano ancora moventi erronei, come desiderio di progresso personale, acquisizioni di poteri, poichè in tal caso ad altro non serve che a rafforzare le ombre nella valle dell’illusione, e a portare in pieno sviluppo il serpente dell’orgoglio nascosto nella valle del desiderio egoistico. La meditazione infine è pericolosa, quando in un individuo manchi il desiderio di servire. (4 - 205). (Ed. It. ‘74: 4 - 204/5).
(13) L’uomo, quando medita, mira a due cose:
a. A formare pensieri, a far scendere nei livelli concreti del piano mentale, idee astratte ed intuizioni. Questa si può
chiamare
meditazione con seme.
b. Ad allineare l’Ego, ed a creare quel vuoto tra il cervello fisico e l’Ego, che provoca il flusso divino, e la
conseguente rottura delle forme con la liberazione che ne sussegue.
Questa si può dire
meditazione senza seme. (2 - 58) (Ed. It.’85: 2 - 57).
(14) Solo a mano a mano che il genere umano svolge i poteri dinamici e gli attributi del pensiero - poteri che sono frutto della meditazione correttamente praticata - sarà oggettivamente possibile la capacità di usare le leggi della vibrazione. Non pensate che solo il devoto o il mistico religioso, o solo l’uomo imbevuto di ciò che diciamo l’insegnamento superiore, sia l’esponente dei poteri che si conseguono con la meditazione. Tutti i grandi capitalisti, ed i capi supremi della finanza, o degli scambi commerciali, sono esempi di quei poteri. Essi impersonificano la rigorosa aderenza ad una sola linea di pensiero, e la loro evoluzione è parallela a quella del mistico e dell’occultista. Voglio fortissimamente accentuare questo fatto... L’attenzione suprema, concentrata sulla materia in esame, è ciò che li fa quali sono, e sotto molti aspetti raggiungono risultati maggiori che non molti studenti di meditazione. Hanno solo da trasmutare il movente che soggiace al loro lavoro, ed il loro conseguimento supererà allora di gran lunga quello di altri studiosi. (2 - 251) (Ed. It.’85: 2 - 247/8).
(15) Questa è la via che tutti devono percorrere, ed il metodo è la meditazione. La meta è amore e saggezza perfetti; le tappe sono l’ascesa da un sottopiano all’altro in tutti e tre i piani; il metodo è quello della meditazione occulta; la ricompensa è la continua espansione di coscienza che finisce col porre l’uomo in diretto rapporto con il suo Ego, con altri sé, con il Maestro Che ansioso lo attende, Cui egli è assegnato, con altri discepoli ed Iniziati più avanzati con i quali può entrare in contatto nell’aura del Maestro, fino all’Unico Iniziatore, fino a che è ammesso nel Luogo Segreto, e conosce il mistero che soggiace alla stessa coscienza. (2 - 258/9). (Ed. It.’85: 2 - 254/5).
(16) La meditazione è una tecnica mentale che instaura relazioni giuste, senza intralci; il che significa, in altre parole, allineamento. Si tratta dunque di stabilire una linea di comunicazione diretta non solo fra la fonte unica, la monade, e la sua espressione, cioè la personalità purificata e disciplinata, ma anche fra i sette centri del veicolo eterico umano. (17 - 620).
(17)
La Scienza della Meditazione. Nella mente umana, oggi la meditazione è associata a questioni religiose. Ma ciò vale solo per il tema di essa. Quella scienza può applicarsi a qualsiasi processo vitale. In realtà essa è una branca sussidiaria, preparatoria alla Scienza dell’Antahkarana.E’ la vera scienza dell’occulta costruzione di un ponte nella coscienza. Per suo mezzo, specie nei primi stadi, tale lavoro ne è facilitato. E’ una delle principali funzioni spirituali; è una delle molte vie che conducono a Dio; collega la mente individuale alla superiore e quindi alla Mente Universale. E’ una delle principali tecniche costruttive e sarà dominante nelle scuole e negli istituti della nuova educazione. Ha soprattutto lo scopo di:
a. Rendere sensibili ad impressioni superiori.
b. Costruire la prima metà dell’Antahkarana, fra la personalità e l’anima.
c. Determinare la continuità di coscienza. La meditazione è in essenza la scienza della luce, poichè opera con questa
sostanza. (12 - 96).
(18) La meditazione implica il vivere sempre e quotidianamente una vita tesa verso un unico scopo... Il processo di meditazione ordinata, quando sia proseguito per un certo numero di anni e completato da una vita meditativa e dal servizio teso ad un solo scopo, risveglierà con successo l’intero sistema e porterà l’uomo inferiore sotto l’influsso e il dominio dell’uomo spirituale.
Non sarà mai troppa la forza con cui raccomando agli studenti di non seguire processi di meditazione intensa per ore... L’aspirante medio è così sensibile e finemente organizzato, che la meditazione eccessiva, una dieta fanatica, la riduzione delle ore di sonno, l’indebito interesse per l’esperienza psichica o il darle troppa importanza, sconvolgerà l’equilibrio mentale e sovente farà un male irreparabile. (13 - 18/9).
(19) La tecnica di meditazione è l’agente creativo preminente sul nostro pianeta. Quando voi, come individui, cercate di “costruire il nuovo uomo in Cristo”, che sarà l’espressione del vostro vero io spirituale, la meditazione è, come sapete, il vostro migliore agente. Ma il processo di meditazione deve essere accompagnato dal lavoro creativo, altrimenti rimane puramente mistico e, benchè non futile, è negativo nei risultati creativi. (6 - 202).
Vedi anche: (6 - 303) e “Insegnamenti sulla Meditazione” (6 - 111/239).
Estratto dal Compendio di Insegnamenti:
Rifletti su Questo (prossima uscita per la prima volta in edizione italiana, edizioni Il Libraio delle Stelle)
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