ABBIAMO BISOGNO DI UN DIO? ABBIAMO BISOGNO DI ANGELI?
di Caterina Regazzi
Recentemente ho letto un interessante libro (di cui non ho intenzione di fare alcuna recensione – in negativo o in positivo) che narra una storia di incontri con esseri di luce e di esperienze in altri mondi, facendo presagire l'imminenza di una catastrofe dalla quale si salveranno coloro che hanno già raggiunto un certo grado di consapevolezza, oltre ad essere retti nella conduzione della propria vita.
Ci sarebbe da stare allegri (dato che mi pare di non avere grossi peccati a mio carico), ma forse il giudizio che noi possiamo dare sulla nostra stessa condotta di vita, potrebbe non essere condiviso in questa sorta di “giudizio universale”: mi sembra di essere stata buona e brava e di non aver mai fatto male a nessuno, ma è veramente così?
Ho avuto sempre una condotta basata sull'Amore e sulla Fratellanza Universale o non mi sono voltata a volte dall'altra parte vedendo qualcuno che soffriva, pensando che, in fondo, non erano fatti miei? Ho sempre considerato il mio vicino di casa, il mio lontano parente, il mio collega, il mio superiore, con il rispetto, la considerazione, la gentilezza con cui mi riempio la bocca o non ho pensato invece a quanto mi infastidivano, mi erano antipatici e non vedevo l'ora di togliermeli di torno e ritornare al mio nido caldo, comodo e confortevole, con i miei animali sempre affettuosi e tranquillizzanti (certo, a loro do cibo tutti i giorni, due volte al giorno, vorrei anche vedere che fossero sgarbati!)?
L'egoismo è una cattiva abitudine, tanto radicata in ognuno di noi (chi più chi meno), che non ci accorgiamo neanche più di esserne pervasi. Ci sembra che sia sufficiente, per meritare questa sorta di salvezza, non aver rubato, ucciso, maltrattato, ma non abbiamo messo davanti a tutte le nostre scelte il nostro tornaconto ed il nostro piacere, senza pensare al disagio che potevamo causare agli altri? Se stavamo seguendo il sentiero del bene? Una via con un cuore? Il confine tra egoismo e proprio legittimo interesse, lo trovo alquanto labile.
Ma torniamo al titolo di questo scritto. Il bene ed il male, si sa, sono in un delicato equilibrio, che a volte pende da una parte, a volte dall'altra. Per fare in modo che siamo orientati al bene, all'amore, alla gentilezza, all'amorevolezza nei pensieri, nelle parole e nelle azioni, abbiamo bisogno di pensare che ci siano esseri altri da noi, esseri di luce, angeli o dei che ci guidano, ci proteggono e ci incoraggiano, ci gratificano con la promessa di una salvezza da una ipotetica (o forse certa?) catastrofe?
Non sarebbe più “umano” pensare che il paradiso è qui, sul Pianeta Terra? Basterebbe cambiare, invertire la rotta che il genere umano ha intrapreso, tornando alla Natura ed imparando a rispettarla e ad amarla come fosse (come è...) la nostra madre, severa ma amorevole, la nostra Dea (Gaia), il nostro nido accogliente. Volgere le nostre energie alla sua conoscenza e alla sua cura. I disastri ambientali sono causati in gran parte dell'incuria dell'uomo e dal voler fare le cose senza considerare la sua forza, la sua potenza. La cura del territorio e la costruzione di centri abitati con criteri che tengano conto delle caratteristiche geomorfologiche, evitando luoghi rischiosi dal punto di vista ambientale o la messa in sicurezza dei centri già esistenti dovrebbero assorbire la maggior parte delle risorse pubbliche e private (altro che i salvataggi delle banche!).
Nel paradiso, poi, si sa, ci sono gli angeli, che, chissà perché, sono alti, biondi, magri e bellissimi.
In questo nostro paradiso in Terra che mi figuro, riusciamo a vedere la bellezza e l'anima (animo) che c'è in ognuno di noi? Non è sufficiente forse regalare un sorriso o una parola gentile, per riceverne in cambio, moltiplicati? E se questo fosse l'atteggiamento (ma atteggiamento non è la parola esatta, non deve essere una cosa forzata, ma spontanea) con cui al mattino usciamo di casa e andiamo incontro alla vita, e se fossimo sempre più persone che sentissimo questo bisogno di portare luce nel mondo, senza la necessità che arrivino “esseri di luce” da altri mondi, non saremmo già in grado, noi, esseri umani, di creare una “Fratellanza universale”?
Certo, la politica, l'economia, la finanza non aiutano questo processo, forse è tardi per riparare il male fatto... forse ci sarà bisogno, comunque, di una catastrofe.
Caterina Regazzi
Treia,18-11-2017
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grazie Caterina per la tua profonda riflessione che condivido in pieno, anche se sono io quella che ti ha dato il libro sugli angeli-extraterrestri. sono d'accordo con te, se tutti gli umani fossero consapevoli come lo sei tu, non avremmo bisogno di aiuto dai piani alti. il mio pensiero vibra con le parole del Maestro Aurobindo riportate a fianco del tuo scritto: i bambini dagli occhi di sole. se ti guardi allo specchio con il terzo occhio potrai vedere la bambina di luce che sei e di cui forse ora non hai memoria...la tua amica Grazia
Seguo questi argomenti dal 1991, studio rifletto approfondisco..."sarà il mio corpo di luce così bello brillante, da esser notato dagli esseri luminosi che...appunto...salveranno quelli che saranno visibili...luminosi, non oscuri, ?" me lo chiedo sempre anche io ! In passato ho fatto parte di un gruppo che intendeva facilitare questo percorso di ricerca...poi tutto si è trasformato in una operazione commerciale dove alcuni "santini" ( li chiamo io così per sdrammatizzare !) più santini degli altri, indirizzavano le vite altrui in modo da creare una gerarchia di vassallaggio che alimentava il business..Quindi dal 2011 proseguo da sola il mio viaggio e...che dire cara Caterina?! Speriamo di ritrovarci insieme anche ...dalla parte luminosa!!! ...però secondo me...SI ! Tvb ! Paola
Ciao Caterina,ho trovato casualmente qsto tuo scritto ma vedo che è del 2017 e forse sono un pochetto in ritardo..tu scrivi "portare luce nel mondo"mi ricorda il Vangelo di Gesù...
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