Oggi non è più chiamata schiavitù,
è chiamata libero mercato

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I SENTIERI DELL' ESSERE
Le mille Vie della Spiritualità
I SENTIERI DELL' ESSERE
LA PRATICA DA SEGUIRE
Un monaco chiese a Dong-Shan:
C'è una pratica che le persone debbano seguire?
Dong Shan rispose:
quando diventi una vera persona c'è una tale pratica.
Sai essere freccia, arco, bersaglio?
<b>Sai essere freccia, arco, bersaglio?

Sai essere freccia, arco, bersaglio?
Conosci la sequenza delle costellazioni?
La fusione dell'idrogeno in elio?
Sai misurare la tua integrità?
Se rispondi
Avrai l'immortalità.

Laura Scottini

MEDITAZIONE TAOISTA
<b>MEDITAZIONE TAOISTA </b>





 

Chiudi gli occhi e vedrai con chiarezza.
Smetti di ascoltare e sentirai la verità.
Resta in silenzio e il tuo cuore potrà cantare.
Non cercare il contatto e troverai l'unione.
Sii quieto e ti muoverai sull'onda dello spirito.
Sii delicato e non avrai bisogno di forza.
Sii paziente e compirai ogni cosa.
Sii umile e manterrai la tua integrità.

 

IL VUOTO CHE DANZA
IL VUOTO CHE DANZA










di H.W.L. Poonja


Rimani ciò che sei ovunque tu sei.
Se fai così, saprai immediatamente
di essere Quello che hai cercato
per milioni di anni.

Non c'è ricerca,
perchè si cerca solo qualcosa che si è perso.
ma quando niente è andato perduto
non ha senso
cercare qualcosa.

Qui semplicemente Stai Quieto.
Non formare nemmeno un pensiero nella mente.
Allara saprai
Chi sei realmente.

per tre motici la ricerca e la pratica
sono follie fuorvianti
sono l'inganno della mente
per posporre la libertà.
Continua...

PAROLE SU DIO
PAROLE SU DIO

di Simone Weil

Non è dal modo in cui un uomo parla di Dio, ma dal modo in cui parla delle cose terrestri, che si può meglio discernere se la sua anima ha soggiornato nel fuoco dell’amore di Dio. … Così pure, la prova che un bambino sa fare una divisione non sta nel ripetere la regola; sta nel fatto che fa le divisioni.

Il bello è ciò che si desidera senza volerlo mangiare. Desideriamo che sia. Restare immobili e unirsi a quel che si desidera senza avvicinarsi. Ci si unisce a Dio così: non potendosene avvicinare. La distanza è l’anima del bello.

Nella prima leggenda del Graal è detto che il Graal, pietra miracolosa che in virtù dell’ostia consacrata sazia ogni fame, apparterrà a chi per primo dirà al custode della pietra, il re quasi paralizzato dalla più dolorosa ferita: “Qual è il tuo tormento?”. La pienezza dell’amore del prossimo sta semplicemente nell’essere capace di domandargli: “Qual è il tuo tormento?”, nel sapere che lo sventurato esiste, non come uno fra i tanti, non come esemplare della categoria sociale ben definita degli “sventurati”, ma in quanto uomo, in tutto simile a noi, che un giorno fu colpito e segnato dalla sventura con un marchio inconfondibile. Per questo è sufficiente, ma anche indispensabile, saper posare su di lui un certo sguardo. Continua...
I BAMBINI
DAGLI OCCHI DI SOLE

I BAMBINI<br> DAGLI OCCHI DI SOLE










Vidi i pionieri ardenti dell’Onnipotente
superando la soglia celeste che è volta alla vita
discendere in frotta i gradini d’ambra della nascita;
precursori d’una moltitudine divina,
essi lasciavano le rotte della stella del mattino
per l’esigua stanza della vita mortale.

Li vidi traversare il crepuscolo di un’era,
i figli dagli occhi di sole di un’alba meravigliosa,
i grandi creatori dall’ampia fronte di calma,
i distruttori possenti delle barriere del mondo
che lottano contro il destino nelle arene della Sua volontà,
operai nelle miniere degli dei,
messaggeri dell’Incomunicabile,
architetti dell’Immortalità.

Nella sfera umana caduta essi entravano,
i volti ancora soffusi della gloria dell’Immortale,
le voci ancora in comunione coi pensieri di Dio,
i corpi magnificati dalla luce dello spirito,
portando la parola magica, il fuoco mistico,
portando la coppa dionisiaca della gioia,
Continua...
IL SEGRETO DELLE STELLE CADENTI
IL SEGRETO DELLE STELLE CADENTI

di Maurizio Di Gregorio

Tutti cerchiamo qualcosa. Se lo cerchiamo nel mondo materiale pensiamo di trovarlo all’esterno di noi stessi. Se lo cerchiamo nel mondo spirituale siamo portati a credere di poterlo trovare all’interno di noi. Una massima dice: la risposta è dentro di te. Una battuta invece dice: la risposta è dentro di te, ma è sbagliata. Ambedue le affermazioni sono vere perché si riferiscono a due esseri diversi. Uno vero e l’altro falso. Come si fa a sapere quale é l’Io interiore che contiene tutte le risposte della vita? Dalla felicità. Nel primo caso si sa solo che si è felici, sia pure per un attimo, si è completamente, immensamente e interamente felici e più correttamente si dovrebbe chiamarla beatitudine. Nel secondo caso sappiamo solo, che a dispetto di ogni altra cosa, momentanea soddisfazione o eccitazione, non si è veramente felici. 
Aivanhov, definendo la natura umana, parla della coesistenza di una natura inferiore e di una natura superiore. All’interno di ognuno è una continua lotta tra due esseri (o stati di essere) in competizione che Aivanhov chiama Personalità e Individualità. “Persona “ è la maschera e in ogni incarnazione la maschera è diversa, “Individualità” è l’abitante della maschera, colui che non cambia, il vero Sé divino. La personalità è in parte ancora inesistente nel bambino ma già tracciata, si sviluppa con l’età come la trama di un tessuto e si consuma nella vecchiaia. Il risveglio dell’anima consiste nel riconoscimento del Sé interiore e nell’abbandono momentaneo della maschera della personalità. Ora anche se possiamo capire qualcosa del nostro essere maschera, né la mente, né il cuore né la volontà sono risolutivi.
E questo perché mente cuore e volontà sono una triade che esiste tanto nella natura delle Individualità quanto nella natura della Personalità.
“Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto” Quale è, in ogni dato momento, il cuore che chiede, la mente che cerca, la volontà che agisce? La strada dell’evoluzione spirituale, cioè della evoluzione dell’essere allo Spirito, è insidiosa perché ad ogni sviluppo della Individualità segue uno sviluppo della Personalità. Differentemente il discernimento è possibile solo dal punto di vista della Coscienza Superiore che è esattamente ciò che si illumina.
Fuori da questa esperienza si persiste sempre in un tipo di coscienza media, anche se ampliata o sofisticata, una coscienza media perché media in un equilibrio precario le necessità delle due nature....Continua...
I SETTE ASPETTI DELLA NUOVA COSCIENZA
I SETTE ASPETTI DELLA NUOVA COSCIENZA

di Ervin Laszlo

Il grande compito, la grande sfida del nostro tempo è cambiare se stessi.
Questo elenco delle principali caratteristiche della nuova visione, della nuova coscienza, è scritto per stimolare la trasformazione, perché è possibile acquisire una nuova consapevolezza, perché tutti possono evolvere, tante persone l'hanno già fatto ed è diventata una conditio sine qua non della nostra sopravvivenza sulla Terra.
La prima caratteristica è l'olismo, la visione olistica, per contrastare la visione frammentaria, disciplinaria, atomistica, che separa tutto: la mente dalla natura, l'uomo e la società dalla biosfera, e tutti i campi della realtà l'uno dall'altro. La visione olistica è proprio quella comprensione Continua...
I FIGLI DELLA LUCE
I FIGLI DELLA LUCE




 


I Figli della Luce si nutrono di Pace, Libertà, Amore, Giustizia, Grazia, Benevolenza, Comprensione, Compassione, Generosità, Bontà, Luce, Verità, Positività, trasmettendo tutto questo intorno a loro. Le creature che vengono in contatto con i Figli della Luce percepiscono la Positività dell’operato della “Luce Amore” e uno stato di benessere entra in loro. Non sono consapevoli della fonte di questa Positività, ma stanno volentieri in compagnia dei Figli Luce dispensatori d’Amore.
Continua...
UNA SPIRITUALITA' ECOLOGICA
UNA SPIRITUALITA' ECOLOGICA

di Matthew Fox

L’ecologia e la spiritualità sono le due facce della stessa medaglia. La religione deve lasciar andare i dogmi in modo da poter riscoprire la saggezza del mondo.
Come dovrebbe essere una religione ecologica? Negli ultimi 300 anni l’umanità è stata coinvolta in una grande desacralizzazione del pianeta, dell’universo e della propria anima, e questo ha dato origine all’oltraggio ecologico. Saremo capaci di recuperare il senso del sacro?La religione del futuro non sarà una religione in senso stretto del termine, dovrà imparare a lasciare andare la religione. Il Maestro Eckhart, nel quattordicesimo secolo disse, “Prego Dio di liberarmi da Dio”. Per riscoprire la spiritualità, che è il cuore autentico di ogni religione vera e fiorente, dobbiamo liberarci dalla religione. Sembra un paradosso. La spiritualità significa usare il cuore, vivere nel mondo, dialogare con il nostro sé interiore e non semplicemente vivere a un livello organizzativo esterno.
E. F. Schumacher, nel suo profetico modo di scrivere, disse, nell’epilogo di Piccolo è bello, “Dappertutto la gente chiede, ‘Cosa posso fare praticamente?’ La risposta è tanto semplice quanto sconcertante, possiamo, ciascuno di noi, mettere in ordine la nostra casa intima, interiore. Per far questo non troviamo una guida nella scienza o nella tecnologia, poiché i valori sui quali esse si poggiano dipendono sommamente dal fine per il quale sono destinate. Tale guida la si può invece ancora trovare nella tradizionale saggezza dell’umanità”.
Tommaso d’Aquino, nel tredicesimo secolo disse, “Le rivelazioni si trovano in due volumi – la Bibbia e la natura”. Ma la teologia, a partire dal sedicesimo secolo, ha messo troppa enfasi nelle parole della Bibbia, o del Vaticano o dei professori, ha messo tutte le uova nel paniere delle parole, parole umane, e ha dimenticato la seconda fonte della rivelazione, la natura!
Il Maestro Eckhart disse, “Ogni creatura è la parola di Dio e un libro su Dio”. In altre parole, ogni creatura è una Bibbia. Ma come ci avviciniamo alla saggezza biblica, alla saggezza sacra delle creature? Col silenzio. C’è bisogno di un cuore silente per ascoltare la saggezza del vento, degli alberi, dell’acqua e della terra. Nella nostra ossessiva cultura verbale, abbiamo perso il senso del silenzio. Schumacher disse, “Siamo ormai troppo intelligenti per sopravvivere senza saggezza”. Continua... 
SULL'ANARCHIA BUDDISTA
SULL'ANARCHIA BUDDISTA di Gary Snyder

Da un punto di vista buddista, l'ignoranza che si proietta nella paura e nel vano appetito impediscono la manifestazione naturale. Storicamente, i filosofi buddisti non hanno saputo analizzare fino a che punto l'ignoranza e la sofferenza erano dovuti o favoriti da fattori sociali, considerando il timore e il desiderio come fatti intrinseci alla condizione umana. Così, la filosofia buddista si interessò principalmente alla teoria della conoscenza e la psicologia fu svantaggiata, per dare più spazio allo studio dei problemi storici e sociologici. Anche il buddismo Mahayana possiede un'ampia visione della salvezza universale, la sua realizzazione effettiva si è concretizzata nello sviluppo di sistemi pratici di meditazione per liberare a una minoranza di individui da blocchi psicologici e condizionamenti culturali. Il buddismo istituzionale è stato chiaramente disposto ad accettare o a ignorare le disuguaglianze e le tirannie sotto il sistema politico che vigeva. È stata come la morte del buddismo, posto che è comunque la morte che riesce a far comprendere il significato della compassione. La saggezza senza compassione non sente dolore.
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LO SCOPO DELLA VITA



di Sri Swami Sivananda

La beatitudine è la natura essenziale dell’uomo. L’aspetto centrale del suo essere è la divinità insita in lui. La natura essenziale dell’uomo è divina, ma egli ne ha perso la consapevolezza a causa dei suoi istinti animali e del velo dell’ignoranza. L’uomo, nella sua ignoranza, si identifica con il corpo, con la mente, con il Prana e con i sensi. Trascendendoli, egli si unisce al Brahman o l’Assoluto, che è pura beatitudine.

Brahman o l’Assoluto e la realtà più piena, la coscienza più completa. Ciò oltre cui non c’è nulla, il Sé più interiore di tutti è l’Atman o Brahman. L’Atman è la Coscienza comune in tutti gli esseri. Un ladro, una prostituta, uno spazzino, un re, un delinquente, un santo, un cane, un gatto, un topo, tutti hanno lo stesso Atman in comune.

C’è una differenza apparente, fittizia, che esiste solo nei corpi e nelle menti. Ci sono differenze nei colori e nelle opinioni, ma l’Atman è lo stesso in tutti.Se sei molto ricco potrai avere una nave, un treno, un aeroplano tutto tuo, per i tuoi interessi egoistici, ma non puoi avere un Atman tutto per te, perché l’Atman è comune a tutti, non è una proprietà individuale brevettata. L’Atman è l’uno in mezzo ai tanti, è costante in mezzo alle forme che vanno e vengono, è la Coscienza pura, assoluta ed essenziale di tutti gli esseri coscienti. La fonte di ogni vita, la fonte di ogni conoscenza è l’Atman, il Sé più interiore. L’Atman, o Anima Suprema è trascendente, inesprimibile, indeducibile, impensabile, eternamente in pace, pieno di beatitudine.

Non c’è differenza tra Atman e beatitudine, l’Atman è la beatitudine stessa. Dio, perfezione, pace, immortalità, beatitudine, sono tutti un’unica cosa. Lo scopo della vita è di raggiungere la perfezione, l’immortalità o Dio. Più ci si avvicina alla Verità, più si diventa felici, poiché la natura essenziale della Verità è la beatitudine certa, assoluta.

Nelle cose finite non c’è beatitudine, essa risiede solo nell’Infinito, la beatitudine eterna si può ottenere solo dal Sé eterno. Conoscere il Sé vuol dire godere beatitudine eterna e pace imperitura. La realizzazione del Sé conferisce esistenza eterna, conoscenza assoluta e beatitudine perenne.  Nessuno può salvarsi senza la realizzazione del Sé. La ricerca dell’Assoluto dovrebbe essere intrapresa sacrificando anche gli oggetti più cari, persino la vita, accettando ogni dolore. Puoi studiare tutti i libri di filosofia che vuoi, andare a fare conferenze su conferenze in giro per il mondo, rimanere in una grotta dell’Himalaya per cento anni, praticare il Pranayama per cinquant’anni, ma non riuscirai a raggiungere l’emancipazione se non comprendi profondamente  l’unicità del Sé.

Quello che implica Moksha
 L’unicità  del Sé o l’unicità dell’Esistenza è la Realtà, e la realizzazione di questa Realtà è Moksha.
Moksha è l’abbattimento delle barriere che costituiscono esistenze separate. Moksha è lo stato assoluto di Essere, in cui la realtà della coscienza che tutto pervade e tutto permea è realizzata con certezza, come la realtà di un’arancia che teniamo sul palmo della mano.
Moksha non è la liberazione da uno stato reale di schiavitù, ma è la realizzazione di una libertà che già esiste: è la liberazione dalla falsa nozione di schiavitù.

L’anima individuale si sente in uno stato di schiavitù a causa dell’ignoranza causata dal potere di Avidya. Quando la falsa convinzione creata dall’illusione viene eliminata dalla conoscenza dell’Atman, allora si raggiunge lo stato di Moksha, qui ed ora, in questa stessa vita. Non deve necessariamente seguire la morte.
La causa dell’illusione nell’uomo è il desiderio. I desideri generano le onde di pensiero, e le onde di pensiero velano la reale natura dell’anima, che è immortale, beata ed eterna. Una volta distrutti i desideri, nell’individuo appare la Conoscenza del Brahman. La Conoscenza del Brahman non è un’azione. Non puoi raggiungere Brahman, come non puoi raggiungere te stesso, se non conoscendo te stesso. La conoscenza di Brahman è assoluta e diretta, è esperienza intuitiva.

Ragione e intuizione
 L’intuizione appare come un lampo, non cresce un po’ alla volta. La conoscenza immediata tramite l’intuizione unisce l’anima individuale all’Anima Suprema. L’intuizione salda il soggetto e l’oggetto della conoscenza, insieme al processo stesso della conoscenza, nell’Assoluto in cui non esiste dualità. Nell’Intuizione il tempo diventa eternità, lo spazio infinito.  
La conoscenza intuitiva è la più alta di tutte le conoscenze: essa è l’imperitura, infinita conoscenza della Verità. La conoscenza sensoriale è una conoscenza dell’apparenza e non della Verità. Quella dei sensi è una falsa conoscenza e l’intuizione è la conoscenza giusta. Potrete raggiungere l’Atma Jnana  o Conoscenza del Sé, solo ed esclusivamente tramite l’intuizione. Se non sviluppa l’intuizione, l’uomo intellettuale rimane imperfetto. L’intelletto non ha la capacità di penetrare nei recessi più interni della Verità. L’intelletto funziona nel regno della dualità, ma è impotente in quello del non-dualismo.

La mente e l’intelletto sono strumenti finiti. La ragione è finita, non può penetrare l’Infinito. Solo l’intuizione può farlo.I tentativi scientifici di provare l’Infinito sono vani, l’unico metodo scientifico valido è quello intuitivo. La meditazione conduce all’intuizione, la meditazione è la chiave che schiude il divino o Atman nascosto in tutti i nomi e in tutte le forme.

Il processo della meditazione
 Nessuna conoscenza è possibile senza meditazione. L’aspirante mette in movimento la sua anima e la Verità si fa manifesta.
Attraverso la pratica regolare della meditazione, il vostro livello gradualmente cresce. La  fiamma divina diventa sempre più splendente.
Gradualmente, la meditazione vi offre la luce eterna e l’intuizione. Con la pratica costante di concentrazione e meditazione, la mente diventa trasparente e pura come un cristallo. Quando ci si comincia a ritirare dentro se stessi, il baccano provocato dalla ricerca delle cose mondane diventa sempre più debole.

Su questo nuovo piano ci sono delle leggi: la musica diventa diversa, le note sono molto dolci, tutto sembra pervaso da qualcosa di migliore.
Lo splendore del risveglio spirituale cambia le prospettive e si comincia a cercare devotamente ciò che porterà gioia e pace reali e durature . Pertanto, la ricerca di vantaggi materiali ed immediati diventa meno urgente.

La meditazione conduce sempre più all’interno di se stessi, dal grossolano al sottile, dal sottile all’ancora più sottile e quindi al più sottile possibile, lo Spirito Supremo.Andando al di là della coscienza del corpo grazie alla meditazione sul Signore, si ottiene il dominio universale, tutti i desideri vengono soddisfatti.La meditazione è l’unica via reale, corretta, per raggiungere l’immortalità e la beatitudine eterna. Pace e beatitudine non si trovano nei libri, nelle chiese o nei monasteri, esse si realizzano quando appare la Conoscenza dell’Atman.

Perché leggete così tanti libri? Non servono a niente: il grande libro è all’interno del vostro cuore. Aprite le pagine di questo inesauribile libro, la fonte di tutta la conoscenza, e saprete ogni cosa.Chiudete gli occhi, ritirate i sensi, calmate la mente, fate tacere i pensieri che si agitano, arrestate le onde della mente. Unitevi profondamente all’Atman o Sé, l’Anima Suprema, la Luce delle luci, il Sole dei soli. Tutta la conoscenza vi verrà rivelata, tutti i dubbi svaniranno, tutti i tormenti mentali spariranno, tutte le discussioni incandescenti, i dibattiti accesi avranno termine. Resteranno solo Pace e Jnana.

Tutti i nomi e tutte le forme spariscono nella meditazione profonda. Si acquisisce coscienza dello spazio infinito. Ma anche questa svanisce. Si arriva al nulla. Improvvisamente appare l’illuminazione, il Nirvikalpa Samadhi.

La beatitudine del Samadhi
 Il Nirvikalpa Samadhi è la realizzazione del valore più elevato. Durante il Nirvikalpa Samadhi la Realtà viene intuita nella sua interezza. È l’esperienza di unità con l’assoluto. Si raggiunge la supercoscienza di Brahma, che sostituisce la coscienza immobile del Jiva.
L’esperienza della pienezza viene chiamata Samadhi. Essa è libertà dal dolore. È  beatitudine assoluta.

Samadhi non è l’abolizione della personalità, ne è piuttosto il completamento. In quello stato di illuminazione suprema si percepisce l’unità del soggetto e dell’oggetto. Non si vede altro, non si sente altro, non si sa altro. È la conoscenza stessa ad illuminare, dopo quell’illuminazione, non è più necessario che si faccia nulla.  Sapere è essere, sapere ed essere non possono essere separati. Chit e Sat sono un’unica cosa. Dove la conoscenza e la esistenza assolute prevalgono, lì è anche la beatitudine assoluta.

La beatitudine della Realizzazione del Sé non può essere descritta a parole. La tranquillità imperturbabile, la pace suprema senza alterazioni, luce e beatitudine purissime, questo è ciò che appare nella Realizzazione del Sé. I piaceri dei sensi non sono nulla, se li confrontiamo con la beatitudine della meditazione e del Samadhi. Elevatevi al di sopra dalla vita dei sensi, svegliatevi e capite di essere l’Atman puro, immortale. Osservate l’unico Atman in tutti gli esseri e conseguite l’immortalità e l’eterna beatitudine.

Cercate di sentire tutto il possibile riguardo l’Atman o Anima. Poi capite l’Atman. Poi riflettete sull’Atman. Poi meditate sull’Atman. Poi realizzate l’Atman. Tat Tvam Asi: Quello Tu Sei. Tu sei l’Atman! L’Atman è Te. Capite questo e siate liberi, niente può impedirvi di realizzare la vostra natura essenziale. La Realizzazione del Sé non è un’invenzione, è solo la scoperta del Sé, conoscere il proprio Sé, è consapevolezza.

La Realizzazione del Sé non è qualcosa che si può conseguire dal nulla, non avete bisogno di conseguire l’Atman o il Sé: in realtà voi siete l’Atman o Essere Supremo, dovete soltanto aprire i vostri occhi interiori. La filosofia Vedanta richiama l’individuo alla propria libertà, alla propria gloria e alla propria dignità. Imparate a conoscere questa fonte di libertà, la radice della beatitudine, e siate liberi. La beatitudine è, in verità, la vostra vera essenza. La beatitudine è il vostro diritto di nascita, voi siete gli eredi gloriosi della beatitudine infinita. Realizzate questa beatitudine adesso, in questo stesso istante.

Non cercate la luce al di fuori, né la pace, la gioia e la beatitudine, ma cercatela dentro di voi. Moksha, la salvezza, non è né in Cielo né sul monte Kailash. L’inesauribile, supremo tesoro divino, la perla dell’Atman, è racchiuso nei recessi del vostro cuore, nello scrigno del silenzio. Scoprite la vera Realtà nel cuore profondo della vostra soggettività, nella profondità del vostro essere.

Maya e mente
 Nella Realtà il dualismo non esiste, ogni modificazione è illusoria, la molteplicità è un’illusione. Maya proietta la  molteplicità. Maya crea divisione, la divisione tra l’anima individuale e l’Anima Suprema. Maya è un potere di Dio tremendo e ingannevole. Maya è la componente materiale di questo mondo. Maya è la fonte dell’universo fisico. Questo mondo di nomi e forme è uno spettacolo falso tenuto in piedi dai giochi di prestigio di Maya. Se facciamo roteare un bastone che brucia ad una estremità, avremo l’impressione di un cerchio di fuoco nell’aria, Alata Chakra. Così è la molteplicità del mondo. Maya ci inganna. 

Maya distrugge attraverso la mente. Le cose che percepiamo tutto intorno a noi non sono altro che mente in forma o sostanza. Il mondo è un prodotto della mente, l’intero mondo è un’espansione della mente. Tutto l’universo nasce ed esiste nella mente. Nulla di questo mondo è al di fuori della mente: Terra, montagne e fiumi, non sono che frammenti della mente, che apparentemente vivono al suo esterno. Il mondo non esiste in sé, non può essere visto senza l’intervento della mente, e sparisce quando la mente cessa di funzionare.

È solo l’immaginazione che assume le forme di spazio, tempo e movimento. Spazio e tempo non hanno status indipendente, se separati dal Brahman o Sé, che non è altro che Consapevolezza.Non esiste lo spazio senza tempo, e non esiste il tempo senza spazio: spazio e tempo vanno insieme, sono interdipendenti. Essi non sono reali.Tempo e spazio sono creazioni della mente. Tempo e spazio sono proiezioni della mente, irreali come sogni. Per quanto reali possano sembrare, in effetti non lo sono. Il Brahman privo di tempo e spazio è l’unica Realtà.
Solo il Brahman è. È solamente il Brahman che rifulge come mondo variegato degli oggetti, come le onde che rendono l’acqua diversa, creando diversi tipi di schiuma, bolle ecc. Il Brahman appare come mondo quando lo conosciamo attraverso la mente e i sensi.

Materia e Spirito
 L’intero universo è il corpo di Dio. L’intero mondo è Dio o Virat Svarupa. Questo non è un mondo di materia morta, ma una Presenza vivente. Il mondo è una manifestazione dello Spirito. L’errore fondamentale in tutte le epoche è credere che il mondo spirituale e quello materiale siano separati. Spirito e materia non sono né diversi né separabili.

La materia è Spirito percepito attraverso i sensi. La materia è Spirito che si manifesta. La materia è Spirito in movimento. La materia è potenza del Signore. La materia è l’aspetto dinamico del Signore statico. Il mondo è un’espressione di Brahman, l’Assoluto.Il mondo è un’ombra di Brahman, uno straripare della beatitudine di Brahman È un’emanazione di Dio, una manifestazione di Dio, un riflesso di Dio. Il mondo è pieno dello splendore, della gloria e della grandiosità di Dio.

Dio è un’unica luce che splende in varie forme, un’unica voce che parla in varie lingue, un’unica vita che vibra attraverso ogni atomo dell’universo.
Dio riempie ogni spazio. Dio è equamente e pienamente contenuto in tutte le cose. Il mondo è una recita di Dio. Dio, la trama e l’ordito, è mescolato con il mondo.Così come non c’è differenza tra l’oro e i gioielli, così non c’è differenza tra Dio e l’universo. Dio è colui che dà il sapore, ed Egli stesso è il sapore. Il mondo non è differente da Dio. Dio è all’interno e all’esterno di tutte le cose. Non esiste un luogo dove non ci sia Dio. Tutto è Dio e non c’è nient’altro che Dio.

Il mondo è irreale?
 In realtà il mondo non esiste, è una mera apparenza, come il serpente e la corda[1]. Tutti i nomi e le forme sono irreali come l’ombra, come l’acqua nel miraggio, come il blu del cielo. L’irrealtà del mondo è la verità dell’analisi finale, ma, nell’esperienza relativa, non la si può negare, dal punto di vista empirico è abbastanza reale.

Il mondo non è irreale in maniera assoluta, perché si può sperimentare, si può sentire. Ma, allo stesso tempo, non è completamente reale, perché svanisce quando si raggiunge la saggezza.Il mondo è irreale: per chi? E quando? Soltanto per un saggio liberato il mondo è irreale. Per l’uomo comune è una solida realtà. Solo al momento del risveglio il sogno diventa irreale. Quando si sogna il sogno appare piuttosto reale.

Il mondo è irreale. Ma in che senso? È irreale come le corna di una lepre o il figlio di una donna sterile o un loto che vola? No. Non è solido o realtà come lo è Brahman. Se lo paragoniamo a Brahman è irreale, è mera apparenza.La creazione è l’apparenza del Signore, che è uno e molti. L’Atman, che è uno ed immutabile per natura, sembra aver assunto innumerevoli forme. Brahman o l’Assoluto si manifesta come universo attraverso le forme.

L’enigma del male
 Il mondo è la rivelazione che Dio fa di Se stesso. La Sua beatitudine o gioia assume tutte queste forme.Tutta la vita è simile. Il cuore universale batte nelle vite più minute, il respiro del Signore è presente in ogni forma di vita.Come in una ghirlanda il filo passa per tutti i fiori, analogamente il Sé penetra tutti gli esseri viventi. Osservate questo Sé ovunque. Servite tutti. Amate tutti. Siate gentili con tutti. Abbandonate l’idea di diversità.
Il mondo non è né buono né cattivo. La mente crea il buono e il cattivo, il pensiero lo rende tale.

Per l’uomo buono il mondo è pieno di bene; ma per il cattivo è pieno di male.Il male non è nel mondo, è nella mente. L’uomo vede solo il riflesso della propria mente. Se diventi perfetto, il mondo ti appare buono.Osservate il Signore sempre, ovunque. Non vedrete più il male, vedrete bene ovunque. Troverete la pace.

Unità dell’esistenza
 Una sola Anima risiede in tutte le cose. C’è una sola umanità, una sola fratellanza. Un solo essere Atman. Nessuno è in alto, nessuno è in basso, tutti sono uguali. Le distinzioni sono vane. Le barriere create dall’uomo dovrebbero essere abbattute senza pietà. Solo allora ci sarà pace in questo mondo.

C’è una sola casta, la casta dell’umanità. C’è una sola religione, la religione dell’amore. C’è un solo comandamento, il comandamento della verità. C’è una sola legge, la legge di causa ed effetto. C’è un solo Dio, il Signore onnipresente, onnipotente e onnisciente. C’è un solo linguaggio, il linguaggio del cuore o il linguaggio del silenzio.

Tutta la vita è una. Il mondo è un’unica casa. Siamo tutti membri di un’unica famiglia umana. Tutta la creazione è un intero organico e nessun uomo è indipendente da quell’intero. L’uomo può rendere la sua vita infelice separandosi dagli altri. La separazione è morte. L’unità è vita eterna. Coltivate l’amore cosmico, includete tutto, abbracciate tutto. Riconoscete il valore degli altri. Distruggete tutte le barriere, i pregiudizi razziali, religiosi e naturali che separano l’uomo dall’uomo. Riconoscete i principi non dualistici, l’essenza immortale all’interno di ogni creatura. Proteggete gli animali, fate che ogni vita sia sacra. Allora questo mondo sarà un paradiso di bellezza, un paradiso di pace e tranquillità.

Se un solo Atman risiede in tutti gli esseri viventi, allora perché odiate gli altri? Perché trattate gli altri con scherno e irritazione? Perché usate parole aspre? Perché cercate di dominare gli altri? Perché sfruttate gli altri? Perché siete intolleranti? Non è forse il culmine della vostra follia? Non è pura ignoranza?

Imparate a vivere come membri di un’unica famiglia, difendete l’ideale di un’unica umanità. Vivete in pace in un unico mondo. Siamo tutti figli di Dio. Il mondo intero è un’unica famiglia di Dio. Imparate a sentirlo, a realizzarlo. Siate felici.

Osservate l’Uno-in-tutto e il tutto-in-Uno. Sentite “Io sono il tutto” e “Io sono in tutto”. Sentite “Tutti i corpi sono miei”. L’intero mondo è il mio corpo, la mia dolce casa. Sentite “Io lavoro in tutte le mani, mangio in tutte le bocche”. Sentite “Io sono il Sé immortale in tutti”. Ripetete mentalmente queste formule varie volte al giorno. Ripetete mentalmente OM e sentite l’unicità della vita o unità della coscienza quando giocate a calcio o a tennis, quando mangiate o bevete, quando parlate e cantate, quando sedete o camminate, quando vi lavate e vi vestite, quando scrivete una lettera, quando lavorate in ufficio, quando andate al bagno. Spiritualizzate ogni movimento, ogni azione, ogni pensiero e ogni sentimento. Trasformateli in Yoga.

Lo Yoga e la pratica della religione
 Lo Yoga è uno sforzo cosciente e sostenuto verso l’auto perfezionamento. Lo scopo dello Yoga è quello di calmare la mente, in modo che possa rispecchiare  senza distorsioni l’Atman che è dietro di essa. Contenete i sensi, controllate la mente, meditate regolarmente. Siate Yogi, siate Yogi, siate Yogi. Vivete la vita dello Yogi e diffondete la grande dottrina.

Avete dimenticato di guardarvi dentro, di fissarvi dentro, di fare introspezione, di concentrarvi e di meditare, e per questo siete ignoranti, perduti nell’oscurità.Praticate l’introspezione, guardatevi dentro, cercate di eliminare i vostri difetti, questo è la vera Sadhana. Questo è la Sadhana più difficile. Dovrete praticarla ad ogni costo. Lo sviluppo intellettuale è niente, è più facile.

Restate nella Biblioteca Centrale di Baroda o nella Biblioteca Imperiale di Calcutta dai tre ai sei anni con un dizionario accanto.  Potrete sviluppare il vostro intelletto, ma per eliminare i difetti c’è bisogno di un grande sforzo prolungato nel tempo. Molte cattive abitudini dovranno essere distrutte.Ci sono dei grandi Mandaleswar che possono tenere lezioni di una settimana su uno Sloka della Gita o delle Upanishad. Incutono rispetto, eppure al pubblico non piacciono, perché hanno ancora dei grandi difetti. Non hanno fatto un gran lavoro di introspezione, non hanno fatto una Sadhana drastica per eliminare i propri difetti, hanno sviluppato solo il loro intelletto. Che gran peccato!

La vera religione inizia dove finisce l’intelletto. Un cuore impuro, un intelletto presuntuoso, non possono capire lo spirito della religione.
La religione è una manifestazione dell’eterno splendore dello Spirito all’interno dell’uomo. Lo scopo principale della religione è il dispiegamento del divino all’interno dell’uomo.La preghiera e la meditazione sono le colonne che sostengono la religione. Una vita di servizio disinteressato e di sacrificio, insieme alla preghiera regolare e alla meditazione, è la più alta religione.

La pratica religiosa è la pratica della correttezza, della bontà, della giustizia, della verità, dell’amore e della purezza. L’uomo retto è il vero uomo religioso.Le parole d’ordine della religione sono: Sii buono, fai del bene, sii puro, sii gentile, sii compassionevole, servi tutti, ama tutti, vedi Dio in tutti. Solo la pratica di questi precetti può risvegliare l’uomo alla coscienza dell’unità dell’esistenza e alla realizzazione dello Spirito Divino dentro e fuori di noi.La religione è vita. La vita è sacrificio. Si possono svolgere meticolosamente le pratiche religiose eppure essere profondamente irreligiosi nel cuore e nel comportamento. La religione dovrebbe essere un’esperienza di vita vissuta da parte di ogni uomo.
La religione è vivere, non parlare o mostrare. La vera religione è la religione del cuore, e il cuore deve prima essere purificato.

Il sentiero del servizio disinteressato
 Praticate la religione del cuore, costruite l’edificio dell’amore.Il servizio disinteressato purifica il cuore e lo apre perché riceva la luce divina. Tuffatevi nel servizio disinteressato.Consolate chi soffre, incoraggiate chi è abbattuto, asciugate le lacrime degli afflitti, eliminate il dolore negli uomini con parole gentili, amorevoli. Ridate il sorriso a un uomo disperato.

Siate la lampada di chi ha smarrito la giusta via, siate dottore e infermiere per i malati, siate ponte e barca per coloro che vogliono raggiungere l’altra sponda del coraggio e dell’immortalità.Svolgete i vostri doveri al meglio delle vostre capacità e lasciate il resto a Dio. Compite tutte le vostre azioni in maniera distaccata, in uno spirito di dedizione al Divino, così le azioni non vi legheranno e il vostro cuore sarà purificato.

Spiritualizzate tutte le vostre attività. Che i vostri occhi guardino con gentilezza, la vostra lingua parli con dolcezza, le vostre mani tocchino con delicatezza. Siate compassionevoli come Buddha, puri come Bhisma, sinceri come Harischandra, coraggiosi come Bhima.Nutrite la vostra mente con pensieri di Dio, il vostro cuore con la purezza e le vostre mani con il servizio disinteressato. Rimanete assorbiti nel ricordo di Dio con mente concentrata.

Lo scopo della vita
 Dio ha un piano generale in cui noi recitiamo dei ruoli. Recitate bene la vostra parte nella commedia terrena, ma non ostacolatevi da soli. Mantenete la mente costantemente sui piedi di loto del Signore e nuoterete nell’oceano della beatitudine divina.
Non abbiate attaccamento per questo corpo mortale di carne e ossa. Gettatelo via come fa il serpente quando muta la pelle. Mettetevi in mente di rinunciare al corpo in qualsiasi momento. Diventate assolutamente impavidi. Fin quando ci sarà la pur minima Deha Adhyasa, l’identificazione con il corpo, non potrete aspettarvi di raggiungere la Realizzazione del Sé. Mostrate uno spirito intrepido, coraggio e virilità. Prendete una decisione irrevocabile: ”O morirò o raggiungerò la realizzazione.”

Nascita e morte, servitù e libertà, piacere e dolore, vittoria e sconfitta, sono tutte creazioni della mente. Trascendete le coppie di opposti. Non siete mai nati, non morirete mai. Voi siete sempre il Sé immortale, O Prem! Voi siete sempre liberi nei tre periodi del tempo, è il corpo fisico che va e viene.

Riconoscete, O Prem, che siete la Verità vivente. Realizzate che siete sempre inseparabili da quell’unica essenza che è il substrato di tutti questi illusori nomi e forme, queste false apparenze indistinte. Stabilitevi fermamente nel Brahman, la Luce delle luci. Dopo, nulla potrà più disturbarvi. Sarete diventati invulnerabili. Sentitelo, sentitelo attraverso l’intuizione quando entrate nello stato di Samadhi profondo o silenzio supremo, figli miei!
Allora il dio della morte tremerà al vostro cospetto. Il sole brillerà al vostro comando, il fuoco brucerà e il vento soffierà. Al vostro comando Indra, Prajapati, Agni e Varuna svolgeranno le loro rispettive funzioni. Sarete aldilà del tempo, dello spazio e della causalità.

Non dovrete più temere Maya, sarà totalmente sotto il vostro controllo. Siate saldi come una roccia, siate adamantini. Muovetevi nel mondo come un leone e sollevate le giovani anime che lottano per uscire dal pantano del Samsara. Disseminate la Conoscenza del Sé, condividetela con gli altri. Siate cattolici, liberali, universali, onnicomprensivi. Amate tutti, siate gentili con tutti. Espandete il vostro cuore. Che in esso ci sia spazio per tutti, anche con l’uomo che sta progettando di avvelenarvi, che vi sta per affondarvi la lama nel collo. Diventate Vedantini  pratici. Diventate dei Kriya Advaitin.

Confidate nel vostro Sé, la vostra forza spirituale interiore. Siate autosufficienti. Evitate di dipendere dai soldi, dagli amici o da chiunque altro. Quando saranno messi alla prova, gli amici vi abbandoneranno. Il Signore Buddha non si fidò mai neanche dei suoi discepoli. Quando era gravemente malato, saltò da solo, come una rana, a bere l’acqua del fiume. Non siate legati a nessuna persona, cosa o luogo. Non desiderate il possesso, il possesso porta dolore. Diventate assolutamente liberi identificandovi con il Sé interiore,  il vostro Governatore Interiore, immortale. Adesso potete sfidare il mondo intero.

Alzati in piedi, O Prem! Seguimi. Godi la beatitudine dell’Atman. Il fiume di gioia dell’Atman scorre tutt’intorno. C’è un diluvio di beatitudine del Sé. Bevi questo Nettare finché il tuo cuore non è soddisfatto, non pensare al mondo, vai per la tua strada. Lascia che gli altri accumulino ricchezze e diventino multimilionari. Sono solo degli avari. Lascia che altri diventino avvocati, giudici d’alta corte e ministri. Non sono altro che degli ignoranti. Non te ne interessare neanche un po’. La ricchezza dei tre mondi non è niente, nient’altro che paglia, al confronto della ricchezza spirituale, la ricchezza dell’Atma Jnana.  La gioia dei tre mondi non è che una goccia, se paragonata all’oceano di beatitudine del Sé. La conoscenza di tutte le scienze secolari non è che crusca, se la paragoniamo alla Conoscenza del Sé. 

Gli inestimabili tesori dell’Atman sono a tua disposizione, e anche l’inesauribile ricchezza del Brahman Jnana. Goditi queste ricchezze. Nessun ladro o rapinatore  può privarti di questa imperitura ricchezza del Tattva Jnana. Qui non ci sono insolvenze, banche che falliscono o bancarotte. Impossessati di questo tesoro spirituale, lo splendore del Brahman, e godine in eterno. Ora sei diventato davvero il Re dei re, lo Shah degli shah, l’Imperatore degli imperatori. Indra e Brahma saranno invidiosi di te, O Prem! Và e distribuisci questa eterna ricchezza di Conoscenza del Sé a destra e a manca. Sia Gloria a te! La Pace ti accompagni in eterno.


[1]Qui l’Autore si riferisce ad un noto Adhyaropa, o esempio, in cui si parla di un uomo che, nell’oscurità, vede una   corda e, pensando che sia un serpente, si spaventa. Solo quando qualcuno porterà una lanterna e si capirà che il temuto serpente era solo una corda, la paura passerà.

Estratto dal libro di Swami Sivananda BLISS DIVINE - Il Libro della Beatitudine Divina  (edizioni Il Libraio delle Stelle)


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