Le cose sono unite da legami invisibili, non si può cogliere un fiore senza turbare una stella - Albert Einstein

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I SENTIERI DELL' ESSERE
Le mille Vie della Spiritualità
I SENTIERI DELL' ESSERE
LA PRATICA DA SEGUIRE
Un monaco chiese a Dong-Shan:
C'è una pratica che le persone debbano seguire?
Dong Shan rispose:
quando diventi una vera persona c'è una tale pratica.
Sai essere freccia, arco, bersaglio?
<b>Sai essere freccia, arco, bersaglio?

Sai essere freccia, arco, bersaglio?
Conosci la sequenza delle costellazioni?
La fusione dell'idrogeno in elio?
Sai misurare la tua integrità?
Se rispondi
Avrai l'immortalità.

Laura Scottini

MEDITAZIONE TAOISTA
<b>MEDITAZIONE TAOISTA </b>





 

Chiudi gli occhi e vedrai con chiarezza.
Smetti di ascoltare e sentirai la verità.
Resta in silenzio e il tuo cuore potrà cantare.
Non cercare il contatto e troverai l'unione.
Sii quieto e ti muoverai sull'onda dello spirito.
Sii delicato e non avrai bisogno di forza.
Sii paziente e compirai ogni cosa.
Sii umile e manterrai la tua integrità.

 

IL VUOTO CHE DANZA
IL VUOTO CHE DANZA










di H.W.L. Poonja


Rimani ciò che sei ovunque tu sei.
Se fai così, saprai immediatamente
di essere Quello che hai cercato
per milioni di anni.

Non c'è ricerca,
perchè si cerca solo qualcosa che si è perso.
ma quando niente è andato perduto
non ha senso
cercare qualcosa.

Qui semplicemente Stai Quieto.
Non formare nemmeno un pensiero nella mente.
Allara saprai
Chi sei realmente.

per tre motici la ricerca e la pratica
sono follie fuorvianti
sono l'inganno della mente
per posporre la libertà.
Continua...

PAROLE SU DIO
PAROLE SU DIO

di Simone Weil

Non è dal modo in cui un uomo parla di Dio, ma dal modo in cui parla delle cose terrestri, che si può meglio discernere se la sua anima ha soggiornato nel fuoco dell’amore di Dio. … Così pure, la prova che un bambino sa fare una divisione non sta nel ripetere la regola; sta nel fatto che fa le divisioni.

Il bello è ciò che si desidera senza volerlo mangiare. Desideriamo che sia. Restare immobili e unirsi a quel che si desidera senza avvicinarsi. Ci si unisce a Dio così: non potendosene avvicinare. La distanza è l’anima del bello.

Nella prima leggenda del Graal è detto che il Graal, pietra miracolosa che in virtù dell’ostia consacrata sazia ogni fame, apparterrà a chi per primo dirà al custode della pietra, il re quasi paralizzato dalla più dolorosa ferita: “Qual è il tuo tormento?”. La pienezza dell’amore del prossimo sta semplicemente nell’essere capace di domandargli: “Qual è il tuo tormento?”, nel sapere che lo sventurato esiste, non come uno fra i tanti, non come esemplare della categoria sociale ben definita degli “sventurati”, ma in quanto uomo, in tutto simile a noi, che un giorno fu colpito e segnato dalla sventura con un marchio inconfondibile. Per questo è sufficiente, ma anche indispensabile, saper posare su di lui un certo sguardo. Continua...
I BAMBINI
DAGLI OCCHI DI SOLE

I BAMBINI<br> DAGLI OCCHI DI SOLE










Vidi i pionieri ardenti dell’Onnipotente
superando la soglia celeste che è volta alla vita
discendere in frotta i gradini d’ambra della nascita;
precursori d’una moltitudine divina,
essi lasciavano le rotte della stella del mattino
per l’esigua stanza della vita mortale.

Li vidi traversare il crepuscolo di un’era,
i figli dagli occhi di sole di un’alba meravigliosa,
i grandi creatori dall’ampia fronte di calma,
i distruttori possenti delle barriere del mondo
che lottano contro il destino nelle arene della Sua volontà,
operai nelle miniere degli dei,
messaggeri dell’Incomunicabile,
architetti dell’Immortalità.

Nella sfera umana caduta essi entravano,
i volti ancora soffusi della gloria dell’Immortale,
le voci ancora in comunione coi pensieri di Dio,
i corpi magnificati dalla luce dello spirito,
portando la parola magica, il fuoco mistico,
portando la coppa dionisiaca della gioia,
Continua...
IL SEGRETO DELLE STELLE CADENTI
IL SEGRETO DELLE STELLE CADENTI

di Maurizio Di Gregorio

Tutti cerchiamo qualcosa. Se lo cerchiamo nel mondo materiale pensiamo di trovarlo all’esterno di noi stessi. Se lo cerchiamo nel mondo spirituale siamo portati a credere di poterlo trovare all’interno di noi. Una massima dice: la risposta è dentro di te. Una battuta invece dice: la risposta è dentro di te, ma è sbagliata. Ambedue le affermazioni sono vere perché si riferiscono a due esseri diversi. Uno vero e l’altro falso. Come si fa a sapere quale é l’Io interiore che contiene tutte le risposte della vita? Dalla felicità. Nel primo caso si sa solo che si è felici, sia pure per un attimo, si è completamente, immensamente e interamente felici e più correttamente si dovrebbe chiamarla beatitudine. Nel secondo caso sappiamo solo, che a dispetto di ogni altra cosa, momentanea soddisfazione o eccitazione, non si è veramente felici. 
Aivanhov, definendo la natura umana, parla della coesistenza di una natura inferiore e di una natura superiore. All’interno di ognuno è una continua lotta tra due esseri (o stati di essere) in competizione che Aivanhov chiama Personalità e Individualità. “Persona “ è la maschera e in ogni incarnazione la maschera è diversa, “Individualità” è l’abitante della maschera, colui che non cambia, il vero Sé divino. La personalità è in parte ancora inesistente nel bambino ma già tracciata, si sviluppa con l’età come la trama di un tessuto e si consuma nella vecchiaia. Il risveglio dell’anima consiste nel riconoscimento del Sé interiore e nell’abbandono momentaneo della maschera della personalità. Ora anche se possiamo capire qualcosa del nostro essere maschera, né la mente, né il cuore né la volontà sono risolutivi.
E questo perché mente cuore e volontà sono una triade che esiste tanto nella natura delle Individualità quanto nella natura della Personalità.
“Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto” Quale è, in ogni dato momento, il cuore che chiede, la mente che cerca, la volontà che agisce? La strada dell’evoluzione spirituale, cioè della evoluzione dell’essere allo Spirito, è insidiosa perché ad ogni sviluppo della Individualità segue uno sviluppo della Personalità. Differentemente il discernimento è possibile solo dal punto di vista della Coscienza Superiore che è esattamente ciò che si illumina.
Fuori da questa esperienza si persiste sempre in un tipo di coscienza media, anche se ampliata o sofisticata, una coscienza media perché media in un equilibrio precario le necessità delle due nature....Continua...
I SETTE ASPETTI DELLA NUOVA COSCIENZA
I SETTE ASPETTI DELLA NUOVA COSCIENZA

di Ervin Laszlo

Il grande compito, la grande sfida del nostro tempo è cambiare se stessi.
Questo elenco delle principali caratteristiche della nuova visione, della nuova coscienza, è scritto per stimolare la trasformazione, perché è possibile acquisire una nuova consapevolezza, perché tutti possono evolvere, tante persone l'hanno già fatto ed è diventata una conditio sine qua non della nostra sopravvivenza sulla Terra.
La prima caratteristica è l'olismo, la visione olistica, per contrastare la visione frammentaria, disciplinaria, atomistica, che separa tutto: la mente dalla natura, l'uomo e la società dalla biosfera, e tutti i campi della realtà l'uno dall'altro. La visione olistica è proprio quella comprensione Continua...
I FIGLI DELLA LUCE
I FIGLI DELLA LUCE




 


I Figli della Luce si nutrono di Pace, Libertà, Amore, Giustizia, Grazia, Benevolenza, Comprensione, Compassione, Generosità, Bontà, Luce, Verità, Positività, trasmettendo tutto questo intorno a loro. Le creature che vengono in contatto con i Figli della Luce percepiscono la Positività dell’operato della “Luce Amore” e uno stato di benessere entra in loro. Non sono consapevoli della fonte di questa Positività, ma stanno volentieri in compagnia dei Figli Luce dispensatori d’Amore.
Continua...
UNA SPIRITUALITA' ECOLOGICA
UNA SPIRITUALITA' ECOLOGICA

di Matthew Fox

L’ecologia e la spiritualità sono le due facce della stessa medaglia. La religione deve lasciar andare i dogmi in modo da poter riscoprire la saggezza del mondo.
Come dovrebbe essere una religione ecologica? Negli ultimi 300 anni l’umanità è stata coinvolta in una grande desacralizzazione del pianeta, dell’universo e della propria anima, e questo ha dato origine all’oltraggio ecologico. Saremo capaci di recuperare il senso del sacro?La religione del futuro non sarà una religione in senso stretto del termine, dovrà imparare a lasciare andare la religione. Il Maestro Eckhart, nel quattordicesimo secolo disse, “Prego Dio di liberarmi da Dio”. Per riscoprire la spiritualità, che è il cuore autentico di ogni religione vera e fiorente, dobbiamo liberarci dalla religione. Sembra un paradosso. La spiritualità significa usare il cuore, vivere nel mondo, dialogare con il nostro sé interiore e non semplicemente vivere a un livello organizzativo esterno.
E. F. Schumacher, nel suo profetico modo di scrivere, disse, nell’epilogo di Piccolo è bello, “Dappertutto la gente chiede, ‘Cosa posso fare praticamente?’ La risposta è tanto semplice quanto sconcertante, possiamo, ciascuno di noi, mettere in ordine la nostra casa intima, interiore. Per far questo non troviamo una guida nella scienza o nella tecnologia, poiché i valori sui quali esse si poggiano dipendono sommamente dal fine per il quale sono destinate. Tale guida la si può invece ancora trovare nella tradizionale saggezza dell’umanità”.
Tommaso d’Aquino, nel tredicesimo secolo disse, “Le rivelazioni si trovano in due volumi – la Bibbia e la natura”. Ma la teologia, a partire dal sedicesimo secolo, ha messo troppa enfasi nelle parole della Bibbia, o del Vaticano o dei professori, ha messo tutte le uova nel paniere delle parole, parole umane, e ha dimenticato la seconda fonte della rivelazione, la natura!
Il Maestro Eckhart disse, “Ogni creatura è la parola di Dio e un libro su Dio”. In altre parole, ogni creatura è una Bibbia. Ma come ci avviciniamo alla saggezza biblica, alla saggezza sacra delle creature? Col silenzio. C’è bisogno di un cuore silente per ascoltare la saggezza del vento, degli alberi, dell’acqua e della terra. Nella nostra ossessiva cultura verbale, abbiamo perso il senso del silenzio. Schumacher disse, “Siamo ormai troppo intelligenti per sopravvivere senza saggezza”. Continua... 
SULL'ANARCHIA BUDDISTA
SULL'ANARCHIA BUDDISTA di Gary Snyder

Da un punto di vista buddista, l'ignoranza che si proietta nella paura e nel vano appetito impediscono la manifestazione naturale. Storicamente, i filosofi buddisti non hanno saputo analizzare fino a che punto l'ignoranza e la sofferenza erano dovuti o favoriti da fattori sociali, considerando il timore e il desiderio come fatti intrinseci alla condizione umana. Così, la filosofia buddista si interessò principalmente alla teoria della conoscenza e la psicologia fu svantaggiata, per dare più spazio allo studio dei problemi storici e sociologici. Anche il buddismo Mahayana possiede un'ampia visione della salvezza universale, la sua realizzazione effettiva si è concretizzata nello sviluppo di sistemi pratici di meditazione per liberare a una minoranza di individui da blocchi psicologici e condizionamenti culturali. Il buddismo istituzionale è stato chiaramente disposto ad accettare o a ignorare le disuguaglianze e le tirannie sotto il sistema politico che vigeva. È stata come la morte del buddismo, posto che è comunque la morte che riesce a far comprendere il significato della compassione. La saggezza senza compassione non sente dolore.
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CARATTERISTICHE DELLA MEDITAZIONE


CARATTERISTICHE DELLA MEDITAZIONE

‘Uno speciale abbozzo dell’invisibile’
Nel corso della meditazione, molti sperimentano una gratitudine per la vita che li induce a comunicare con una potenza più alta. Nelle tradizioni contemplative che non danno testimonianza di una personale divinità, l’impulso devozionale é espresso con canti di preghiera, sia silenziosi che vocali, come nel Buddismo Zen e nei Vedanta Indiani. Il senso della benedizione che la meditazione profonda concede porta il cuore verso l’origine delle cose. La meditazione porta naturalmente a quella sorgente, chiedendo niente di più che un contatto d’amore con essa. Friederic Myers, uno dei principali fondatori della moderna ricerca psichica e pioniere della teoria della personalità, credeva che nella preghiera noi intensifichiamo un processo che é sempre apparso in noi.

Ciascuno di noi può guidarsi attraverso l’invisibile per trasformazioni oltre la visione della corrente della scienza. Alcuni membri delle nostre classi, per esempio, hanno sperimentato la diminuzione delle sofferenze che molti medici pensano che siano incurabili. Ma sebbene la scienza non possa spiegare tali remissioni (ed altri generi di esperienza descritti in questo libro), vi é un crescente corpo di ricerche che supporta rapporti di tali cambiamenti prodotti da pratiche trasformative. Dal 1993, per esempio, oltre 1400 studi pubblicati in riviste rispettabili hanno mostrato che la meditazione può avere molte desiderabili conseguenze.

Nella loro monografia, The Physical and Psychological effects of Meditation [Effetti fisici e psicologici della meditazione] Michael Murphy, Steven Donovan, e Margaret Livingston hanno pubblicato una recensione di tali studi che hanno dimostrato che la meditazione può aiutare a:

-abbassare la frequenza del battito cardiaco;

-ridurre sia la pressione sistolica che diastolica del sangue [incluse riduzioni sistoliche di 25 mmHg o più - mmHg = pressione calcolata in millimetri di mercurio-];

-produrre significativi cambiamenti nella attività corticale, tra i quali la frequenza e l’ampiezza di onde* alfa (8-12 cicli al secondo), forti irruzioni delle onde theta (4-8 cicli al secondo), e la sincronizzazione delle onde alfa tra i due emisferi del cervello. Tutto ciò indica che l’esperienza dei meditatori é di uno stato di vigile rilassamento e forse di incremento della efficienza cerebrale;

-incrementare l’efficienza respiratoria mentre il meditatore é seduto e anche mentre sta svolgendo una impegnativa attività;

-ridurre la tensione muscolare;

-ridurre le concentrazioni di lattato nel sangue associate all’ansia e ad alti livelli di pressione sanguigna;

-incrementare la resistenza della pelle, che indica un abbassamento di ansia e stress;

-incrementare la translucidità salivare, mentre fa decrescere le proteine e batteri nella saliva, tutto ciò previene le carie dentarie;

-ridurre le sofferenze croniche;

-innalzare la sensibilità visuale, acutezza uditiva, e la discriminazione dei toni musicali;

-migliorare le capacità di reazione e le risposte motorie;

-migliorare l’abilità di fare discriminazioni visuali e cinestetiche a dispetto di stimoli che provengono dall’ambiente (una abilità che è correlata con l’indipendenza di giudizio e il forte senso del corpo e del sé);

-migliorare la concentrazione;

-incrementare l’empatia tra le persone;

-ridurre l’ansia;

-aiutare ad alleviare le passioni;

-migliorare la memoria e l’intelligenza;

-incrementare l’equanimità;

-promuovere sentimenti di piacere ed estasi;

-incrementare l’energia e un eccitamento salutare;

e -incrementare il ricordo dei sogni.

N.B (ndr). Nella meditazione aumenta il livello di sincronizzazione fra i due emisferi cioè la capacità di scambio e di flusso intracerebrale (sia come scambio di informazioni e sinergia, sia come empatia tra il livello mentale e quello emotivo).

*Onde cerebrali: onde alfa a (perfetto riposo): 8-12/13 cicli al secondo;q theta (4-8 cicli al secondo); b Betha 14-24 cicli al secondo (appena svegli); d 0,5 –3 cicli al secondo;

Questi benefici vengono senza che il meditatore lotti per essi. Essi sono tra le grazie delle pratiche trasformative. Ma insieme a queste, la meditazione può avere riflessi negativi per certe persone.Alcuni psicologi hanno riportato, per esempio, che essa può intensificare delle ossessioni, distogliere l’attenzione dai problemi più genuini, e contribuire a sentimenti di depressione. Questa é la ragione per la quale abbiamo insistito che i membri di queste classi di ITP tengano conto delle loro necessità emozionali in modi appropriati, cercando consiglio quando necessita. Quella meditazione può avere risultati positivi come negativi come da tempo é stato riportato nella letteratura contemplativa. Il sentiero della illuminazione è “affilato come il filo di lama di un rasoio”, dice il Katha Upanishad, uno degli scritti più sacri dell’India. Sebbene le ricompense della meditazione possano essere grandi, esse non vengono senza una disciplinata conoscenza di sé. Questa è la ragione per cui abbiamo inserito la meditazione nel contesto della pratica integrale, il che mette in evidenza lo sviluppo di lungo termine della salute, della autoconsapevolezza, e dell’equilibrio.

Un grande ritorno del tuo investimento

Praticata propriamente, la meditazione é altamente efficace per l’auto trasformazione. Come un buon affare o una teoria scientifica, essa produce grandi ritorni sull’investimento di tempo ed energia. Economicamente, essa incrementa molte delle nostre capacità innate. Sotto questo aspetto, essa assomiglia alla pratica immaginativa e ad altre modalità trasformative che guidano varie capacità umane a produrre diversi risultati allo stesso tempo.

Herbert Benson, un medico che é stato pioniere nella ricerca delle relazioni tra corpo e mente, ha inventato il termine “relaxation response” [risposta rilassamento] per rappresentare i cambiamenti integrati prodotti dalle attività contemplative. Con altri ricercatori, egli ha messo in evidenza il fatto che la meditazione produce benefìci attivando il sistema nervoso parasimpatico, che media il rallentamento della frequenza del battito cardiaco e la respirazione, riduce la tensione muscolare ed altri componenti del rilassamento. La meditazione economicamente produce molti buoni risultati perché provoca una risposta coordinata dell’intero organismo. Noi mettiamo in evidenza questa osservazione perché si applica bene agli altri cambiamenti integrati prodotti dalle pratiche trasformative. Lavoro creativo e disciplina atletica, per esempio, facilitano una condizione che ricorda certi comportamenti ereditari degli animali nella natura selvaggia. Come quando gli animali cacciano (o sono cacciati), molti artisti ed atleti mostrano una focalizzazione dell’attenzione, una indifferenza allo sconforto e alla sofferenza, e una dimenticanza rimarchevole delle difficoltà. La concentrazione profonda, l’analgesia, e l’amnesia selettiva che caratterizzano l’assorbimento creativo, sono analoghi a – e possono essere derivati da – congelare e controllare i comportamenti, libertà dalla sofferenza, e cecità alle avversità che é evidente tra gli animali nella caccia. Come la risposta rilassante, l’assorbimento creativo economicamente mette in moto molti processi psicosomatici.

E una simile messa in moto di tendenze interiori é evidente nello sport e nelle arti marziali quando un contesto stimola la frequenza cardiaca, il flusso di adrenalina, e un forte erompere di energia. La risposta al combattere o al volare, come la risposta di rilassamento e l’assorbimento creativo, é parte del nostro comune patrimonio umano. E può essere considerata tra le attività trasformative. Essa, anche, opera sinergicamente e può facilitare lo viluppo della mente e del corpo.

Ne “Il futuro del corpo”, Michael Murphy considera che tutte le modalità trasformative possiedono qualcuna di queste caratteristiche “tutto in una volta” (tutto insieme) per cui esse producono creativi cambiamenti in maniera coordinata. La pratica immaginativa può fare emergere poteri metanormali e coscienza, dall’operare insieme di molti processi somatici.

Attraverso tali processi, innumerevoli cellule sono in qualche modo interessate da immagini mentali come un tutto integrato che supporta un funzionamento straordinario. In modo simile, la ripetizione della affermazione sosteneva l’attesa del successo, focalizzava l’attenzione, supporto a poteri ego-trascendenti, e altri atti trasformativi possono provocare complessi cambiamenti in noi. Tutti i programmi per la salute e la crescita dipendono da tali risposte, e la pratica integrale non é un’eccezione. Guardando alla visione inerente le discipline trasformative religiose e altre, noi abbiamo incorporato attività con la caratteristica “tutto insieme” nel programma descritto in questo libro.

Meditazione Per ‘meditazione’ intendiamo la disciplinata osservazione dei pensieri, sentimenti, impulsi e sensazioni come si presentano spontaneamente dal cuore e dalla mente verso una Presenza aldilà del Sé ordinario. Questa Pratica, che combina la osservazione di se con quella che talvolta é chiamata ‘preghiera contemplativa’, aiuta i praticanti a mettersi in contatto con nuove profondità dell’essere, della consapevolezza, del piacere.

WITNESS MEDITATION (MEDITAZIONE DEL TESTIMONE)
Un nuovo Slancio e Senso di Libertà

Scegli un luogo tranquillo dove nessuno possa disturbarti.
Assumi una posizione da seduto con le spalle dritte, su un cuscino sul pavimento con le gambe incrociate, o su una sedia. Se sei seduto su un cuscino, incrocia le gambe alla maniera degli yogi, ma in ogni caso tieni la postura eretta. Una postura eretta da seduti, sia su un cuscino che eleva la tua posizione dal terreno, sia su una sedia con una spalliera dritta, ti aiuterà a rimanere attento all’esercizio che segue. Ciò aiuterà anche a prevenire dolori muscolari che una postura scadente può causare. Mantieniti ben eretto/a anche per evitare colpi di sonno o sonnolenza. Se durante l’esercizio ti senti crollare rimetti dritta la spina dorsale e ribilanciati. Cambia leggermente la posizione se ti senti scomodo.

Durante la meditazione, un buon atteggiamento fisico facilita un buon atteggiamento psicologico. Una postura vigile ma rilassata tende a produrre uno stato vigile equilibrato della mente. In questo, il corpo e la vita interiore si rispecchiano l’un l’altro.
Poni la tua attenzione ai piedi dinanzi a te. Puoi chiudere gli occhi o tenerli focalizzati con uno sguardo rilassato anche su un punto dinanzi a te. Non fissare intensamente o sforzare per concentrarti. Invece, mantieni una focalizzazione rilassata, come se stessi guardando fissamente un dolce ruscello. Questo stile di attenzione, questo morbido sguardo verso il basso, non é come lo sguardo fisso della stanchezza. Esso aiuta anche ad evitare che la mente vada alla deriva. Tu puoi, comunque, meditare con gli occhi chiusi, ma, come sai, si può avere la tendenza ad andare alla deriva nel sonno. La meditazione con gli occhi aperti ti aiuterà a stare rilassato ma vigile.

Quando la tua postura é confortevole, lascia che la tua pancia si espanda. Accertati che il tuo respiro non sia limitato al torace. Un respirazione pienamente rilassata, nella quale entrambe le parti dell’addome, alta e bassa, sono coinvolte, aiuta molto di più alla meditazione che un respiro ristretto, che tipicamente causa o é causato da ansietà.

Presta ancora la tua attenzione nel sù e giù del tuo respiro.
Focalìzzati sul basso addome e ritorna ad esso ogni qualvolta la tua mente divaga.
Quando la tua postura, lo sguardo fisso, e la respirazione si uniscono per costituire uno stato di vigile rilassamento, rimani presente con calma al flusso della tua coscienza a modelli sia familiari che no.

Comincia semplicemente ad osservare le tue sensazioni, impulsi, sentimenti e pensieri, come semplice testimone, senza lasciarti coinvolgere da essi.
Non preoccuparti se i pensieri, le sensazioni, gli impulsi, vanno e vengono: non devi fare altro che osservarli dall’’esterno’ e basta. Se emergono emozioni, lasciale passare e scorrere. Anch’esse si muovono insieme al flusso della nostra coscienza. Se si intromette qualche rumore, consideralo come un uccello in volo attraverso il cielo del tuo essere più ampio. Se una sensazione ti disturba, se senti un formicolio o un prurito alla mano, cerca di aspettare che passi.

Se ti accorgi di essere intrappolato in una fantasticheria o in una concatenazione di pensieri abituali, torna al tuo sé testimone. Puoi farlo in qualsiasi momento, per quanto lontano abbia vagato la tua mente, o quale che sia stata la tempesta interiore. Puoi sempre tornare a casa da questa consapevolezza fondamentale. Ricorda, non c’é bisogno di essere schiavi delle sensazioni o dei pensieri: non devono essere i tuoi padroni. Adesso continua semplicemente ad osservare e perseverare. Se arriva una immagine o un’intuizione di qualche valore, alla fine lasciala andare. Se essa ha davvero valore, tornerà al termine dell’esercizio.

Continua così per almeno un quarto d’ora, ma comunque fin che vuoi.

Poi inserire una musica rilassante se lo ritieni opportuno................

Durante l’esercizio non giudicare te stesso, perché in questo tipo di meditazione non vi é ‘buono’ o ‘cattivo’.

A questo livello di pratica, tu stai semplicemente approfondendo la consapevolezza di te stesso, qualunque cosa essa porti alla luce. Tu stai diventando più intimo con te stesso. Tu stai esercitando un nuovo controllo della tua mente ed esplorando nuove profondità del tuo corpo e della tua anima.

Subito dopo la fine della meditazione
Una volta terminata la meditazione, puoi continuare a osservare te stesso/a. La libertà che hai intravisto, il sollievo da sensazioni e pensieri superflui, può pervadere tutta la tua vita quotidiana. Può raggiungere nuovi spazi nei tuoi rapporti e nuovo piacere nel tempo libero e nel lavoro. E può riportarti, a più riprese, alle fonti profonde del tuo essere.

Nel Taoismo e nello Zen si dice che la meditazione nell’azione é cento, anzi mille, anzi un milione di volte più grande perché la gioia, il potere e la conoscenza che rivela non andrebbero limitati alle poche ore o minuti che la pratichiamo.>>

Qui vi sono alcune questioni tipiche che quanti iniziano la pratica della meditazione pongono.

Che cosa fare se non riesci a sfuggire a un particolare pensiero o stato d’animo ripetitivi?
Se un oggetto della consapevolezza non vuole andare via semplicemente studialo, e lascialo andare. Se esso é un set di pensieri relativamente familiare puoi osservare nuove sottigliezze in esso. Non vi sono due moti dell’animo o due immagini mentali che sono esattamente gli stessi, anche quando sembrano esserlo. La vostra vita interiore é in continuo mutamento e la maggior parte dei modelli della coscienza a voi familiari quasi sempre contengono qualcosa di nuovo. Attendi le novità che rivelano te stesso. Potrebbero mostrarti qualcosa di importante.

Uno dei nostri studenti, per esempio, era ossessionato a causa di una caduta da un albero avuta da ragazzo. In meditazione lei si trovava a focalizzare lo shock sull’odorato e sul tatto, e sul dolore per l’incidente che le era accaduto 20 anni prima. Per diverse settimane nelle quali la memoria dominò la sua meditazione, lei testimoniò più e più volte dettagli dell’albero, della sua maglia e dei jeans, delle sue emozioni quando guardò le foglie attorno a se, della sua presa sui rami scivolosi. Quindi, improvvisamente, sperimentò tutto ciò in una nuova direzione, da un altro punto di vista. Ora lei guardava giù durante la sua caduta, come se lei fosse il cielo stesso. All’improvviso, la sua paura era sparita. La caduta le dava addiritttura la sensazione di volare. Da allora in poi la memoria non infastidì più la sua meditazione. E, cosa ancora più importante, lei sentì una nuova liberazione negli altri aspetti della sua vita.

La sua consapevolezza si era espansa, sembra, tanto da comprendere le sue memorie dell’incidente – e la vita in generale – con nuova sicurezza. L’osservazione disciplinata di sé può dare risultati analoghi a tutti i nostri studenti. Se tu rimani tranquillamente presente ad una immagine o moto dell’animo preesistente potresti vedere un vecchio dramma in una luce nuova, scoprire nuove qualità in una situazione familiare, o trovare nuove soluzioni ad un problema pressante.

Può l’abbandono dei pensieri interferire con il pensiero creativo?
Non si rischia di perdere un’idea brillante se la lasciamo andare?

No. L’esperienza ci insegna che le illuminazioni creative persistono. Come scrittori, abbiamo imparato che vengono buone idee quando la meditazione formale é avviata. Se un’idea é valida, da ricordare, tu la ricorderai.

Che cosa fai se hai disagio fisico?
Distenditi sulla schiena, ribilanciati, e rilassati. Se il disagio permane, passaci sopra. Una delle grandi lezioni della meditazione é che la sofferenza può essere rilasciata attraverso la calma consapevolezza di essa. Vi é qui una profonda analogia con quei problemi della vita che sono affrontati meglio prendendoli con disponibilità (senza sfuggirgli).

Che cosa fai con le tue mani?
Esse possono essere messe sulle ginocchia, come lo sono in molti yogi indiani, o tenute in grembo a forma di coppa con i pollici a contatto, come sono in molte pratiche Zen. Entrambi i modi vanno bene. Sperimenta, quindi, scegliendo un metodo, così da poter approfondire la tua concentrazione senza distrazioni fisiche.

Perché uno sente ancora il bisogno di sedere immobile?
Perchè la calma fisica facilita la calma mentale e il complesso set di cambiamenti fisiologici, chiamato ‘risposta di rilassamento’ (v.pag.114). Eventualmente, la posizione centrata prodotta dalla meditazione da seduti, può essere assunta in ogni attività della vita di tutti i giorni. La meditazione in azione é un obiettivo primario della pratica integrale.

Si può ripetere una parola, un mantra, per aiutarsi a focalizzare l’attenzione?
Si, la ripetizione mentale di una frase é stata usata a lungo in meditazione come uno strumento di concentrazione. Puoi sperimentare con una parola o frase breve di vedere se essa aiuta a focalizzare la tua mente. Ma da ripetere: una volta che hai scelto un metodo di lavoro, che si tratti di focalizzarti sul respiro, su un mantra, o sul tuo flusso di coscienza, punta su di esso. Passare da una tecnica a un’altra può distrarti dai risultati più profondi della metitazione.

Qualche volta la meditazione porta strane esperienze. Come comportarsi con esse?
Molte volte esperienze insolite sono riferite dai meditatori, tra le quali distorsioni dell’immagine del corpo, percezioni dell’”aura”, sensazioni di emersione dal suolo, e udire suoni senza cause fisiche apparenti. Rimani tranquillamente presente a queste esperienze, come se esse fossero pensieri e sensazioni ordinarie. Rimanendo centrati lascia che esse ti rivelino, quali che siano, le lezioni che possono darti. Esse sono un naturale co-prodotto di una pratica meditativa sostenuta e potrebbero essere le prime apparizioni di abilità metanormali. Se esse persistono, vi sono due modi di trattare queste esperienze: la prima é, semplicemenete, lasciarle andare finché si quietano del tutto; e la seconda, lasciare che esse dispieghino una capacità latente. Usando il secondo approccio, uno dei nostri studenti coltivò la percezione delle aure che la sua meditazione provocava. Tali percezioni all’inizio erano sgradevoli, ma col tempo divennero una sorgente di informazione e di piacere.

Come facciamo a sapere se stiamo diventando illuminati?
Noi non usiamo il termine “illuminazione” nei nostri programmi ITP, in parte perché é usato in modi differenti e talvolta confusi, e in parte perché noi enfatizziamo la pratica di per sé piuttosto che specifici risultati. Se per “illuminazione” tu vuoi significare semplicemente i più grandi beni della meditazione, quelli verranno per gradi, spesso inaspettatamente, specialmente se tu non lotti in modo ossessivo per essi.

Alcuni libri sulla crescita personale parlano di un più alto, più vero, o più profondo essere oltre l’ordinario senso del sé. La meditazione può scoprire questo?
La meditazione approfondisce una consapevolezza che trascende il vostro funzionamento ordinario. Quando tu continui a meditare, realizzi che sei più di ogni idea o una pittura mentale, più di ogni emozione, più di ogni impulso, più di ogni processo corporeo, più di ogni genere di esperienza con cui ti identifichi tipicamente. Quel qualcosa in più, tu lo troverai, porta una sicurezza incrollabile, libertà, e piacere. Tu potresti sperimentare ciò come uno spazio illimitato, o una essenza integra, che connette te con il tutto. Da ciò, puoi realizzare nuove conoscenze profonde della mente e del corpo.

A questa profondità oltre il sentire e il pensare ordinario sono stati dati nomi differenti da saggi e filosofi ed é caratterizzata in diversi modi nelle varie tradizioni sacre. Ma comunque essa é descritta e comunque essa fiorisca, produce un nuovo slancio e unità con il mondo, ampiamente.

L’essere più profondo che la meditazione porta, é la sua stessa ricompensa. Essa é anche d’aiuto – e noi crediamo necessaria – per i successi pratici della disciplina integrale. E’ così perchè la sua libertà rigenerativa aiuta ad attenuare i riaggiustamenti e le ristrutturazioni del corpo e della mente richiesti per cambiamenti significativi. Il suo abbraccio che include tutto da sostegno al rinnovamento radicale del nostro intero organismo. Poiché esso trascende le nostre parti specifiche, essa ci aiuta a rimovere i molti ostacoli alla crescita che noi incontriamo.
 
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