forestiero che vai cercando la pace al crepuscolo, 
la troverai alla fine della strada. (F. Battiato)

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I SENTIERI DELL' ESSERE
Le mille Vie della Spiritualità
I SENTIERI DELL' ESSERE
LA PRATICA DA SEGUIRE
Un monaco chiese a Dong-Shan:
C'è una pratica che le persone debbano seguire?
Dong Shan rispose:
quando diventi una vera persona c'è una tale pratica.
Sai essere freccia, arco, bersaglio?
<b>Sai essere freccia, arco, bersaglio?

Sai essere freccia, arco, bersaglio?
Conosci la sequenza delle costellazioni?
La fusione dell'idrogeno in elio?
Sai misurare la tua integrità?
Se rispondi
Avrai l'immortalità.

Laura Scottini

MEDITAZIONE TAOISTA
<b>MEDITAZIONE TAOISTA </b>





 

Chiudi gli occhi e vedrai con chiarezza.
Smetti di ascoltare e sentirai la verità.
Resta in silenzio e il tuo cuore potrà cantare.
Non cercare il contatto e troverai l'unione.
Sii quieto e ti muoverai sull'onda dello spirito.
Sii delicato e non avrai bisogno di forza.
Sii paziente e compirai ogni cosa.
Sii umile e manterrai la tua integrità.

 

IL VUOTO CHE DANZA
IL VUOTO CHE DANZA










di H.W.L. Poonja


Rimani ciò che sei ovunque tu sei.
Se fai così, saprai immediatamente
di essere Quello che hai cercato
per milioni di anni.

Non c'è ricerca,
perchè si cerca solo qualcosa che si è perso.
ma quando niente è andato perduto
non ha senso
cercare qualcosa.

Qui semplicemente Stai Quieto.
Non formare nemmeno un pensiero nella mente.
Allara saprai
Chi sei realmente.

per tre motici la ricerca e la pratica
sono follie fuorvianti
sono l'inganno della mente
per posporre la libertà.
Continua...

PAROLE SU DIO
PAROLE SU DIO

di Simone Weil

Non è dal modo in cui un uomo parla di Dio, ma dal modo in cui parla delle cose terrestri, che si può meglio discernere se la sua anima ha soggiornato nel fuoco dell’amore di Dio. … Così pure, la prova che un bambino sa fare una divisione non sta nel ripetere la regola; sta nel fatto che fa le divisioni.

Il bello è ciò che si desidera senza volerlo mangiare. Desideriamo che sia. Restare immobili e unirsi a quel che si desidera senza avvicinarsi. Ci si unisce a Dio così: non potendosene avvicinare. La distanza è l’anima del bello.

Nella prima leggenda del Graal è detto che il Graal, pietra miracolosa che in virtù dell’ostia consacrata sazia ogni fame, apparterrà a chi per primo dirà al custode della pietra, il re quasi paralizzato dalla più dolorosa ferita: “Qual è il tuo tormento?”. La pienezza dell’amore del prossimo sta semplicemente nell’essere capace di domandargli: “Qual è il tuo tormento?”, nel sapere che lo sventurato esiste, non come uno fra i tanti, non come esemplare della categoria sociale ben definita degli “sventurati”, ma in quanto uomo, in tutto simile a noi, che un giorno fu colpito e segnato dalla sventura con un marchio inconfondibile. Per questo è sufficiente, ma anche indispensabile, saper posare su di lui un certo sguardo. Continua...
I BAMBINI
DAGLI OCCHI DI SOLE

I BAMBINI<br> DAGLI OCCHI DI SOLE










Vidi i pionieri ardenti dell’Onnipotente
superando la soglia celeste che è volta alla vita
discendere in frotta i gradini d’ambra della nascita;
precursori d’una moltitudine divina,
essi lasciavano le rotte della stella del mattino
per l’esigua stanza della vita mortale.

Li vidi traversare il crepuscolo di un’era,
i figli dagli occhi di sole di un’alba meravigliosa,
i grandi creatori dall’ampia fronte di calma,
i distruttori possenti delle barriere del mondo
che lottano contro il destino nelle arene della Sua volontà,
operai nelle miniere degli dei,
messaggeri dell’Incomunicabile,
architetti dell’Immortalità.

Nella sfera umana caduta essi entravano,
i volti ancora soffusi della gloria dell’Immortale,
le voci ancora in comunione coi pensieri di Dio,
i corpi magnificati dalla luce dello spirito,
portando la parola magica, il fuoco mistico,
portando la coppa dionisiaca della gioia,
Continua...
IL SEGRETO DELLE STELLE CADENTI
IL SEGRETO DELLE STELLE CADENTI

di Maurizio Di Gregorio

Tutti cerchiamo qualcosa. Se lo cerchiamo nel mondo materiale pensiamo di trovarlo all’esterno di noi stessi. Se lo cerchiamo nel mondo spirituale siamo portati a credere di poterlo trovare all’interno di noi. Una massima dice: la risposta è dentro di te. Una battuta invece dice: la risposta è dentro di te, ma è sbagliata. Ambedue le affermazioni sono vere perché si riferiscono a due esseri diversi. Uno vero e l’altro falso. Come si fa a sapere quale é l’Io interiore che contiene tutte le risposte della vita? Dalla felicità. Nel primo caso si sa solo che si è felici, sia pure per un attimo, si è completamente, immensamente e interamente felici e più correttamente si dovrebbe chiamarla beatitudine. Nel secondo caso sappiamo solo, che a dispetto di ogni altra cosa, momentanea soddisfazione o eccitazione, non si è veramente felici. 
Aivanhov, definendo la natura umana, parla della coesistenza di una natura inferiore e di una natura superiore. All’interno di ognuno è una continua lotta tra due esseri (o stati di essere) in competizione che Aivanhov chiama Personalità e Individualità. “Persona “ è la maschera e in ogni incarnazione la maschera è diversa, “Individualità” è l’abitante della maschera, colui che non cambia, il vero Sé divino. La personalità è in parte ancora inesistente nel bambino ma già tracciata, si sviluppa con l’età come la trama di un tessuto e si consuma nella vecchiaia. Il risveglio dell’anima consiste nel riconoscimento del Sé interiore e nell’abbandono momentaneo della maschera della personalità. Ora anche se possiamo capire qualcosa del nostro essere maschera, né la mente, né il cuore né la volontà sono risolutivi.
E questo perché mente cuore e volontà sono una triade che esiste tanto nella natura delle Individualità quanto nella natura della Personalità.
“Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto” Quale è, in ogni dato momento, il cuore che chiede, la mente che cerca, la volontà che agisce? La strada dell’evoluzione spirituale, cioè della evoluzione dell’essere allo Spirito, è insidiosa perché ad ogni sviluppo della Individualità segue uno sviluppo della Personalità. Differentemente il discernimento è possibile solo dal punto di vista della Coscienza Superiore che è esattamente ciò che si illumina.
Fuori da questa esperienza si persiste sempre in un tipo di coscienza media, anche se ampliata o sofisticata, una coscienza media perché media in un equilibrio precario le necessità delle due nature....Continua...
I SETTE ASPETTI DELLA NUOVA COSCIENZA
I SETTE ASPETTI DELLA NUOVA COSCIENZA

di Ervin Laszlo

Il grande compito, la grande sfida del nostro tempo è cambiare se stessi.
Questo elenco delle principali caratteristiche della nuova visione, della nuova coscienza, è scritto per stimolare la trasformazione, perché è possibile acquisire una nuova consapevolezza, perché tutti possono evolvere, tante persone l'hanno già fatto ed è diventata una conditio sine qua non della nostra sopravvivenza sulla Terra.
La prima caratteristica è l'olismo, la visione olistica, per contrastare la visione frammentaria, disciplinaria, atomistica, che separa tutto: la mente dalla natura, l'uomo e la società dalla biosfera, e tutti i campi della realtà l'uno dall'altro. La visione olistica è proprio quella comprensione Continua...
I FIGLI DELLA LUCE
I FIGLI DELLA LUCE




 


I Figli della Luce si nutrono di Pace, Libertà, Amore, Giustizia, Grazia, Benevolenza, Comprensione, Compassione, Generosità, Bontà, Luce, Verità, Positività, trasmettendo tutto questo intorno a loro. Le creature che vengono in contatto con i Figli della Luce percepiscono la Positività dell’operato della “Luce Amore” e uno stato di benessere entra in loro. Non sono consapevoli della fonte di questa Positività, ma stanno volentieri in compagnia dei Figli Luce dispensatori d’Amore.
Continua...
UNA SPIRITUALITA' ECOLOGICA
UNA SPIRITUALITA' ECOLOGICA

di Matthew Fox

L’ecologia e la spiritualità sono le due facce della stessa medaglia. La religione deve lasciar andare i dogmi in modo da poter riscoprire la saggezza del mondo.
Come dovrebbe essere una religione ecologica? Negli ultimi 300 anni l’umanità è stata coinvolta in una grande desacralizzazione del pianeta, dell’universo e della propria anima, e questo ha dato origine all’oltraggio ecologico. Saremo capaci di recuperare il senso del sacro?La religione del futuro non sarà una religione in senso stretto del termine, dovrà imparare a lasciare andare la religione. Il Maestro Eckhart, nel quattordicesimo secolo disse, “Prego Dio di liberarmi da Dio”. Per riscoprire la spiritualità, che è il cuore autentico di ogni religione vera e fiorente, dobbiamo liberarci dalla religione. Sembra un paradosso. La spiritualità significa usare il cuore, vivere nel mondo, dialogare con il nostro sé interiore e non semplicemente vivere a un livello organizzativo esterno.
E. F. Schumacher, nel suo profetico modo di scrivere, disse, nell’epilogo di Piccolo è bello, “Dappertutto la gente chiede, ‘Cosa posso fare praticamente?’ La risposta è tanto semplice quanto sconcertante, possiamo, ciascuno di noi, mettere in ordine la nostra casa intima, interiore. Per far questo non troviamo una guida nella scienza o nella tecnologia, poiché i valori sui quali esse si poggiano dipendono sommamente dal fine per il quale sono destinate. Tale guida la si può invece ancora trovare nella tradizionale saggezza dell’umanità”.
Tommaso d’Aquino, nel tredicesimo secolo disse, “Le rivelazioni si trovano in due volumi – la Bibbia e la natura”. Ma la teologia, a partire dal sedicesimo secolo, ha messo troppa enfasi nelle parole della Bibbia, o del Vaticano o dei professori, ha messo tutte le uova nel paniere delle parole, parole umane, e ha dimenticato la seconda fonte della rivelazione, la natura!
Il Maestro Eckhart disse, “Ogni creatura è la parola di Dio e un libro su Dio”. In altre parole, ogni creatura è una Bibbia. Ma come ci avviciniamo alla saggezza biblica, alla saggezza sacra delle creature? Col silenzio. C’è bisogno di un cuore silente per ascoltare la saggezza del vento, degli alberi, dell’acqua e della terra. Nella nostra ossessiva cultura verbale, abbiamo perso il senso del silenzio. Schumacher disse, “Siamo ormai troppo intelligenti per sopravvivere senza saggezza”. Continua... 
SULL'ANARCHIA BUDDISTA
SULL'ANARCHIA BUDDISTA di Gary Snyder

Da un punto di vista buddista, l'ignoranza che si proietta nella paura e nel vano appetito impediscono la manifestazione naturale. Storicamente, i filosofi buddisti non hanno saputo analizzare fino a che punto l'ignoranza e la sofferenza erano dovuti o favoriti da fattori sociali, considerando il timore e il desiderio come fatti intrinseci alla condizione umana. Così, la filosofia buddista si interessò principalmente alla teoria della conoscenza e la psicologia fu svantaggiata, per dare più spazio allo studio dei problemi storici e sociologici. Anche il buddismo Mahayana possiede un'ampia visione della salvezza universale, la sua realizzazione effettiva si è concretizzata nello sviluppo di sistemi pratici di meditazione per liberare a una minoranza di individui da blocchi psicologici e condizionamenti culturali. Il buddismo istituzionale è stato chiaramente disposto ad accettare o a ignorare le disuguaglianze e le tirannie sotto il sistema politico che vigeva. È stata come la morte del buddismo, posto che è comunque la morte che riesce a far comprendere il significato della compassione. La saggezza senza compassione non sente dolore.
Continua...
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GLI ULTERIORI TRAGUARDI DELLA MENTE UMANA



di Ken Wilber

"Ho potuto costantemente rilevare che ogni stadio dell’evoluzione in qualunque dominio coinvolge una nuova apparizione e quindi una nuova profondità, o una nuova interiorità, sia che si applichi a molecole o a uccelli o a delfini; e che ciascuna nuova interiorità è anche un nuovo andare oltre, una trascendenza, una più alta e ampia identità con un più grande abbraccio totale. La formula è: andare dentro = andare oltre = un più grande abbraccio. Ed io voglio fare chiarezza su ciò che significa. Questo è estremamente importante, penso, perché i più alti stadi di sviluppo, gli stadi transrazionali e transpersonali e mistici, coinvolgono tutti una nuova interiorità. L’accusa che è stata fatta circolare da qualche tempo, è che attività come la meditazione sono qualcosa di narcisistico e introverso. Gli ambientalisti, in particolare, spesso sostengono che la meditazione è qualcosa per ‘sfuggire’ o di ‘egocentrico’, e che questo ‘andare dentro’ ignora semplicemente i problemi ‘reali’ nel mondo ‘reale’ ‘fuori di qui’. E’ precisamente l’opposto.

Lontano dall’essere qualche sorta di introversione o isolamento interiore, la Meditazione e lo sviluppo transpersonale in generale è una semplice e naturale continuazione del processo evolutivo, dove ogni cosa che avviene dentro è anche un andare oltre verso un più vasto abbraccio. Rammentiamo che due dei principi (8° e 12°) stabilivano che la crescente evoluzione significa crescente profondità e crescente autonomia. Nel reame dello sviluppo umano, questo viene fuori particolarmente nel fatto che, in accordo con la psicologia dello sviluppo (come vedremo), la crescita e lo sviluppo coinvolgono sempre una crescente interiorizzazione. E paradossalmente più è interiorizzata una persona, meno narcisistica diviene la sua consapevolezza. Così occorre capire perché, per tutte le scuole di psicologia dello sviluppo, è vera questa equazione: crescente sviluppo = incremento dell’interiorizzazione = decrescente narcisismo (o decrescente egocentrismo).

In breve, occorre capire perché più interiore è una persona, meno egocentrica diviene. In altre parole, più uno va dentro, o più uno sviluppa introspezione e riflessione su di sé, più può divenire distaccato da sé stesso, più uno può andare oltre la sua limitata prospettiva; e così diviene meno narcisistico e meno egocentrico (o più decentrato). Questa è la ragione per cui Piaget dice sempre cose che appaiono paradossali, come questa: ‘Infine, appena il bambino diviene cosciente della sua soggettività, egli si libera della sua egocentricità’. In breve, più uno va dentro, più va oltre, e più può così abbracciare una più profonda identità con una più ampia prospettiva.

La Meditazione, allora, come vedremo in dettaglio, coinvolge anche un ulteriore andare dentro. E così un ulteriore andare oltre, la scoperta di una nuova e più alta consapevolezza con una nuova e più vasta identità – e così la meditazione è uno dei più forti antidoti all’egocentrismo e al narcisismo, (e al geocentrismo, all’antropocentrismo e al sociocentrismo).

Ricordiamo il punto centrale del Piaget sull’egocentrismo, per la precisione, che ‘l’egocentrismo oscura la verità’. Ne consegue che la meditazione, come antidoto all’egocentrismo, dovrebbe coinvolgere un sostanziale incremento della capacità di apertura alla verità, uno schiarimento della ragnatela della percezione sé-centrica ed un aprirsi in cui il Kosmo potrebbe manifestarsi più chiaramente, ed essere visto, ed essere apprezzato – per ciò che esso è e non per ciò che esso può fare per me.

In breve, ogni interiore ci torna fuori, in un di più del Kosmo. Questo è ciò che sembra così confuso agli olisti flatland (e agli ecologisti critici della contemplazione), perché nel loro mondo flatland del sé e del cosmo, più attenzione poni su una cosa, meno attenzione hai per le altre (vogliono gli occhi di ognuno inchiodati sulla natura esterna), laddove invece dovunque nel Kosmo pluridimensionale e olarchico, più le profondità del sé si dischiudono, più si rivelano le corrispondenti profondità del Kosmo.

Questo movimento generale del dentro-e-oltre non è per niente nuovo per gli esseri umani: è una semplice continuazione del processo evolutivo del Kosmo, che è ‘auto-sviluppo attraverso auto-trascendenza’, lo stesso processo al lavoro negli atomi, molecole, cellule; un processo che, nei domìni umani, continua naturalmente nella supercoscienza, con, per la precisione, niente di occulto o misterioso su di esso."[SES, pp.263-265]

SANTA TERESA D'AVILA E IL CASTELLO INTERIORE
IL LIVELLO SOTTILE NELLA CONTEMPLAZIONE


La seconda è la mistica dissociazione, dove la natura e lo spirito sono ontologicamente separati e divisi; vero e proprio ‘altromondo’.

La terza è il misticismo psichico: la natura è una perfetta espressione dello spirito (o come sostiene Spinoza, la natura è un sottoinsieme dello spirito) ; il ‘di queso mondo’e ‘di ‘altromondo’ sono uniti e congiunti. Riferendosi al terzo punto: una delle maggiori e determinanti caratteristiche del livello del misticismo psichico è che quella è una identità conscia della fisiosfera, della biosfera e della noosfera – essa non privilegia semplicemente la biosfera; essa non è una semplice geocentrica/egocentrica indissociazione e regressione. Essa non è un Sé ecologico; essa è un eco-noetico Sé. Lo Spirito, nella visione di Emerson, non costruisce la natura intorno a noi, ma piuttosto ‘attraverso’ noi: vi è una profonda differenza tra natura/misticismo-nazione e mera immersione biocentrica; vi è la differenza tra eco-noetico-Sé e il mero sé ecologico; vi è la differenza fra trascendenza e regressione. In una sintesi interpretativa di Emerson largamente accettata: 1) la natura non è lo Spirito ma un simbolo dello Spirito (o una manifestazione dello Spirito); 2) la consapevolezza sensoriale in se non rivela lo Spirito ma lo oscura; 3) per dischiudere lo Spirito é richiesta una corrente ascendente trascendentale; 4) lo Spirito si comprende solo quando la natura è trascesa [cioè lo Spirito è immanente nella natura, ma si dischiude pienamente solo nella trascendenza della natura – in breve, lo Spirito trascende ma include la natura].

In conclusione di questo breve excursus del livello psichico descritto da W. soprattutto attraverso Emerson, vi sono due punti che vanno sottolineati.

Il primo è che questo nuovo andare all’interno è un nuovo andare oltre: una nuova e più alta identità interiore (L’Oltre Anima) accompagnata da un nuovo e più vasto abbraccio di altri (l’Anima Mondo) - una singola Anima che abbraccia fisiosfera, biosfera e noosfera in un’unica carezza amorevole.
La seconda cosa è la relazione tra il Sé globale e/o l’Oltre-Anima e l’intera nozione di moralità e dello sviluppo morale stesso.

Lo sviluppo del senso morale evolve dal fisiocentrico al biocentrico al sociocentrico al mondocentrico (‘mondocentrico’ essendo il globale o planetario o universalizzante raggiungimento della razionalità e quindi del vision–logic). E qui, al livello psichico, la concezione mondocentrica va verso una esperienza direttamente mondocentrica, una diretta esperienza del globale Sé/Mondo. L’Eco-Noetico-Sé, dove ciascun individuo è visto come una espressione dello stesso Sé o Oltre-Anima. E cosa ha questo a che vedere con la moralità? Ogni cosa, afferma Wilber, in accordo con Emerson e Schopenhauer; poiché tutti gli esseri senzienti sono espressione di un unico Sé, allora tutti gli esseri sono trattati come il Sé unico.

Quella realizzazione – una profonda fruizione della spinta decentrante dell’evoluzione – è la sola sorgente della vera compassione, una compassione che non mette sé al primo posto (egocentrismo) o una particolare società al primo posto (sociocentrismo) o gli umani al primo posto (antropocentrismo), né ritiene semplicemente, nel pensiero, di agire come se noi fossimo tutti uniti (mondocentrico); ma direttamente e immediatamente respira l’aria comune e pulsa il sangue comune di un Cuore e un Corpo che è uno in tutti gli esseri. Il punto integrale della sequenza morale è molto fondato ed è esso il vero obiettivo, il punto omega, l’Attrattore caotico, la guida verso l’Oltre Anima, dove trattare gli altri come un unico Sé non è un imperativo morale che deve essere un dovere o una imposizione, ma viene come una cosa semplice e naturale così come il sorgere del sole o il brillare della luna.

Questa morale si intensifica nel sottile e nel causale ma essa anzitutto diviene ovvia qui, nello psichico, e porta naturalmente alla spontanea compassione inerente nell’Oltre Anima, una compassione della quale tutti i precedenti tentativi sono semplici e parziali barlumi,

Il livello SOTTILE
Al livello sottile, il processo di ‘interiorizzazione’o del ‘dentro e oltre’, che abbiamo espresso già al livello psichico, si intensifica – una nuova trascendenza con una nuova profondità, un nuovo abbraccio, una coscienza più alta, una più vasta identità – e l’anima e Dio entrano in un nuovo e più ampio matrimonio interiore, che dischiude al suo apice una unione divina tra Anima e Spirito, una unione prioritariamente con ciascuna delle sue manifestazioni come materia o vita o mente, una unione che eclissa ogni concepibile natura. Noi siamo perfettamente liberi di identificarci con la natura, e di trovare una religione geocentrica della Terra che ci consola nelle nostre miserie passeggere...

Siamo liberi di identificarci con la finita, limitata, mortale Terra; noi siamo liberi di chiamare ciò infinito, senza limiti, immortale, eterno. Questo Spirito è dentro e oltre la Terra, supporto e scopo di tutto, questo Spirito è intuìto al livello psichico e viene all’attenzione nello stadio sottile dell’evoluzione della coscienza, includendo completamente gli stadi precedenti, eclissandoli completamente. ‘Quella gioia’, dice Teresa d’Avila, ‘è più grande di tutte le gioie della Terra, è più grande di tutte le delizie, e di tutte le soddisfazioni; ed esse sono percepite, anche, molto differentemente, come io ho imparato dall’esperienza’[Teresa d’Avila, Il Castello interiore].

Ne Il Castello Interiore, uno dei grandi testi sullo sviluppo del livello sottile, Teresa descrive con molta chiarezza gli stadi dell’evoluzione della ‘sottile farfalla’ come lei chiama la sua anima, alla sua unione con il perfetto (autentico) Divino, e lei fa ciò in termini di ‘sette case’ o sette stadi della crescita. I primi tre stadi riguardano la mente ordinaria o ego, ‘nonrigenerato’ nel grossolano, manifesto mondo del pensiero e dei sensi.

Nella prima Casa, quella dell’Umiltà, l’ego è ancora in amore con le creature e le agiatezze fuori dal castello, e deve cominciare una lunga e disciplinata ricerca per volgersi all’interno.

Nella seconda Casa (la pratica della preghiera), lo studio intellettuale, l’edificazione, e la buona compagnia, fortificano il desiderio e la capacità di interiorizzare e non semplicemente spargere (disseminare) e disperdere il sé in distrazioni esteriori.

Nella Casa della Vita Esemplare, il terzo stadio, disciplina e etica sono fermamente considerati come fondazione di tutto ciò che segue (molto simile alla nozione buddista di dhyana, o meditazione, e prajna, o illuminazione interiore). Questi sono tutti sviluppi naturali (o personali).

Nella quarta Casa, una grazia soprannaturale (o transpersonale) entra in scena con la Preghiera della Memoria (reminiscenza) e la Preghiera della Quiete, che Teresa differenzia dai loro effetti corporei. In entrambe, vi è un calmarsi e rallentare delle facoltà come memoria, pensieri, sensi, ed una conseguente apertura al più profondo, a più interiori spazi con la correlativa ‘grazia’, che Teresa chiama, a questo stadio, ‘consolazione spirituale’ (poiché essa è consolazione del sé, non anche trascendenza del sé).

Nella quinta Casa, attraverso la Preghiera dell’Unione, vi è un Fidanzamento Spirituale dove l’Anima dapprima emerge direttamente e intuisce lo Spirito che risiede nella più profonda interiorità del suo stesso cuore (la psiche). ‘Emerge’ perché prima era nelle profondità, e adesso viene alla luce. In questa fase vi è una particolare trasformazione. L’individuo sperimenta, per la prima volta, una completa cessazione di tutte le facoltà (per Teresa è la pura unione con Dio o con quello che chiama Spirito Noncreato). Teresa afferma, con una sua famosa metafora, che prima di questa cessazione (che chiama anche assorbimento) trasformativa, il sé non rigenerato (o ego) è come un baco da seta. Ma un sapore di unione (alla lettera, proprio una singola esperienza di questa, per quanto breve) e il verme emerge come farfalla. Come noi facciamo questo, l’ego sparisce ed emerge l’anima. (‘Tutto l’egotismo svanisce; le correnti dell’Essere Universale circolano attraverso di me; io sono parte o particella di Dio’). Un solo sentire, e la farfalla è nata.
Il resto de ‘Il Castello Interiore’ descrive lo straordinario viaggio di questa piccola farfalla verso la Fiamma primordiale nella quale, alla fine, essa felicemente morirà.

Nella sesta Casa, Amante e Amato, farfalla e Dio, anima e Non-creato Spirito ‘si guardano l’un l’altro’ per un ampio periodo di tempo. Sebbene l’assorbimento della quinta Mansione possa durare circa mezz’ora, vari tipi di assorbimento rimangono per un giorno o diversi giorni.
Sotto l’aspetto positivo è qui, nella sesta Casa, che tutti i tipi di fenomeni del livello sottile cominciano ad emergere alla coscienza, e Teresa le documenta con eccezionale chiarezza: le illuminazioni interiori, i rapimenti, sottili suoni e visioni, i tipi di serenità e di reminiscenza, ‘estasi, rapimento, o trance’. La maggior parte di queste visioni (ultimo psichico e primo sottile) sono in se stesse transverbali (‘le rivelazioni sono comunicate senza parole’, in un modo che coinvolge non chiare espressioni di discorso). Ma l’evento centrale rimane, in ciascuno di essi, la possibilità di assorbimento nello Spirito non creato.

Tutto ciò culmina nella settima Casa, dove vi è l’effettivo matrimonio Spirituale e la visione si dirige verso la diretta visione o la diretta esperienza; la visione indica la via all’apprensione diretta o alla esperienza diretta – ‘unione di tutta l’anima con Dio’.

Ma ciascuno stadio della crescita, abbiamo visto, introduce nuovi tipi di possibili patologie, e così è con la piccola farfalla. Così la famosa ‘Notte Buia dell’Anima’, una frase introdotta da amici e collaboratori di Teresa, è la Notte Buia in quel periodo dopo che si è gustato l’Essere Universale, ma prima che ci si è stabilizzati in esso, poiché uno ha ora visto il Paradiso…e lo ha visto svanire. E Teresa è particolarmente brillante nel descrivere e nel distinguere le agonie dell’anima nelle sue più alte mansioni o stadi da quei problemi emozionali che caratterizzano le facoltà più basse.

La nuova profondità, questa nuova interiorità, che è un nuovo oltre, trascende del tutto la natura, abbraccia completamente la natura, ed è così incarnata nella natura, come Aurobindo spiegò molto efficacemente:

il suo primo effetto è stata la liberazione della vita e della mente fuori dalla Materia: il suo ultimo effetto è stato assistere all’emergere di una coscienza spirituale, una volontà spirituale e un senso difondazione di tutto ciò che segue (molto simile alla nozione buddista di dhyana, o meditazione, e esistenza nell’essere terrestre così che egli non sia più oltre solamente preoccupato della sua vita esteriore o dei suoi interessi e scopi mentali, ma ha imparato a guardarsi dentro, a scoprire il suo essere interiore, il suo sé spirituale, ad aspirare a superare [negare e preservare] la terra e le sue limitazioni. Appena egli cresce più e più dentro, i suoi confini mentali [noosfera], vitali [biosfera], e spirituali cominciano ad espandersi, i vincoli che tengono vita, mente, anima, legati alle loro primarie limitazioni vengono allentati o spezzati, e l’uomo, l’essere mentale, viene ad avere la visione di un regno più vasto di sé e del mondo nascosto alla primaria vita terrestre. Se egli fa il movimento interiore cui la stessa più alta visione lo ha condotto come sua più grande necessità spirituale, allora egli troverà nel suo essere interiore una più vasta coscienza, una vita più ampia. Un’azione dall’interno ed un’azione dall’oltre può superare il predominio della formula materiale, ridurre e infine mettere fine al potere della Incoscienza, sostituire lo Spirito alla Materia come consapevole fondamento dell’essere, e liberare le sue potenze più alte alla loro completa e caratteristica espressione nella vita dell’anima incorporata nella natura.’
[Aurobindo, Life divine, pp.704-705 - I problemi del sé in questo stadio vengono trattati da W. anche in The Atman project]

Il livello CAUSALE
Nel livello sottile, l’anima e Dio sono uniti; nel livello causale, l’Anima e Dio sono entrambi trascesi nella prioritaria identità della Essenza Divina (Divinità), o pura consapevolezza senza forma, pura coscienza come tale, il puro Sé come puro Spirito (Atman = Brahman). Non la ‘Suprema Unione’ di Dio e Anima ma la ‘Suprema Identità’ della Divinità. Come dice Meister Echkart ‘Io trovo in questo penetrare-attraverso quel Dio ed io sono uno e lo stesso’. Come si vedrà, questo puro Spirito senza forma è detto essere lo Scopo e il Sommo e la Sorgente di tutte le manifestazioni. E questo è il causale.



Concordo con Wilber quando afferma che "La formula è: andare dentro = andare oltre = un più grande abbraccio. Ed io voglio fare chiarezza su ciò che significa." Anch'io desidero fare chiarezza... desidero anche che la strada per la metamorosi non sia solo la meditazione ma anche l'amore verso le altre persone, verso se stessi in integrazione con l'Universo.

Sono d'accordissimo con Wilber.... quando dice "OLTRE" quell'oltre sta per andare oltre la nostra mente che per definizione definisce, separa, creando contrasto e dolore. Dove c'è giudizio e confronto c'è conflitto e questo succede perchè ci identifichiamo con la nostra mente....andando dentro contattiamo la nostra vera essenza, la nostra parte divina che è amore puro, uno spazio dove non c'è giudizio e conflitto uno spazio vuoto...è proprio in quello spazio che noi siamo in contatto con l'universo, con il tutto, con Dio, o come lo si voglia chiamare;
A me piace la definizione di casa, in quello spazio mi sento a casa.-

In relazione alla meditazione vista come uno sfuggire alla realta' e' solo un'opinione, basata su una credenza, tramandata o presa a prestito da altre fonti generali o di " massa" o propria che sia, ma che non ha nulla a che vedere con il significato di cio' che e' la meditazione. Meditazione la si fa tutti, quando si osserva la natura, o si contempla la bellezza di un tramonto, o si immagina il partner amato/a, quando si deve prendere una decisione importante per la nostra vita, quando si osserva un bimbo appena nato, o un animale... Tutte sono forme di meditazione, lo facciamo tutti. Tutti andiamo dentro noi stessi, specialmente quando soffriamo e cerchiamo di capire i nostri di-sagi interiori. C'e' chi si rifugia nei canali ufficiali della medicina e chi nella meditazione anche cercando di staccare la spina da cio' che ci provoca dis - agio. Tutti per cercare sollievo e uno spazio tutto nostro dove anche poter sognare in pace, o fare il vuoto mentale dai miliardi di pensieri e suggerimenti bombarda ti continui. Ognuno di noi lo fa con una modalita', con una motivazione e intenzione diversa. Ma sempre meditazione sulla propria esistenza e il suo scopo e'.

E' illuminante anche prefazione di Ken Wilber nel magnifico libro di Caroline Myss "Nel Castello interiore", frutto d'incontro tra due grandi mistiche atemporali: Santa Teresa d'Avila e Caroline Myss. http://www.fiorigialli.it/libri/index.php?big=23569


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05 APRILE 2019 BOLOGNA - MEDITAZIONE - L'ESPERIENZA DEL RAJA YOGA
17 APRILE 2019 MILANO - CELEBRAZIONE EQUINOZIO DI PRIMAVERA E MEDITAZIONE DELLA PASQUA
13 - 14 APRILE CANTAGALLO (PO) - TEMPIO INTERIORE - SEMINARIO DI DANZA SUFI
13 - 14 APRILE 2019 FIRENZE - WORKSHOP LA SAGGEZZA DEL CUORE - PER INSEGNANTI E GENITORI
02 APRILE 2019 MILANO - IL POTERE DELL INTUIZIONE
14 APRILE 2019 MILANO - IMPARIAMO AD INTERPRETARE SEGNI E COINCIDENZE - CON GIAN MARCO BRAGADIN
05 APRILE 2019 PERUGIA - MEDITAZIONE E ARTE
25 - 28 APRILE 2019 GROSSETO - SEMINARIO DI ASCOLTO DI SE CON IL RESPIRO
27 APRILE 2019 FIRENZE - HO OPONOPONO IL SEGRETO HAWAIANO
27 - 28 APRILE 2019 MONTELUPO FIORENTINO - CORSO DI COSTELLAZIONI FAMILIARI E SISTEMICHE
25 - 26 - 27 - 28 APRILE 2019 BELLARIA IGEA MARINA (RN) - OSHOFESTIVAL 2019
06 APRILE 2019 ROMA - TRA LUCE E OMBRA - SEMINARIO ESPERIENZIALE
12 APRILE 2019 SAN PIETRO IN CERRO (PC) - LIBERA LE EMOZIONI
03 APRILE 2019 PRATO - L'UNIONE - I 12 PASSI DELL AMORE
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