IL GIARDINO COSMICO
Il “Giardino Cosmico” è un giardino che oltre ad erbe e piante aromatiche ed officinali particolari, contiene al suo interno speciali disegni geometrici simbolici, provenienti da antiche culture e tradizioni, in modo da attirare e convogliare le energie cosmiche, utilizzate poi dalle piante stesse per una crescita più rapida e, dagli esseri umani, per incrementare il proprio benessere psicofisico e spirituale. Il centro del “Giardino Cosmico” rappresenta la Terra. I quattro sentieri intersecanti rappresentano i fiumi del Paradiso. Tipicamente un albero o una fontana è situata al centro del giardino. Uno dei pochi esempi esistenti in Italia, e forse l’unico, si trova al Podere Motrano, nella Montagnola Senese, nel Comune di Sovicille. In questo caso al centro del giardino è stata piantata la Gingko Biloba, una delle più antiche piante del mondo. Il disegno geometrico posto all’interno del “Giardino Cosmico” di Motrano, si rifà alla simbologia rappresentata dalle Rune, dalle Ruote di medicina, dalla Croce Celtica, utilizzate dagli Indiani d’America, dai Celti e da altre antiche tradizioni.
Nel giardino aromatico-officinale “cosmico” del Podere Mostrano potete ammirare, specie in primavera, le seguenti piante: lavanda, angelica, isoppo, rosmarino, timo, melissa, artemisia, achillea, calendula, salvia rossa, nepitella, origano, finocchio selvatico, camomilla, rose antiche.
Le Rune I Celti hanno prodotto l’alfabeto magico delle Rune che considera tutte le necessità umane. Spesso erano usate a scopo magico, per attirare e raccogliere le energie cosmiche. Le Rune sono, fra tutti i simboli, i più semplici da rappresentare e forse anche i più significativi e facili da utilizzare, in quanto è sufficiente immaginarle come un canale che viene aperto al nostro interno per farvi fluire l'energia cosmica atta a realizzare le nostre necessità. La radice “Ru” della parola Runa significa tanto "mistero" quanto "segreto". Il termine Runa, nell'antico alto Germanico, aveva il significato di "bisbiglio" o "sussurro", con il senso implicito di "mormorare all'orecchio", quasi ad indicare il senso della trasmissione orale.
Le Ruote di Medicina Le "Ruote della Medicina" o “Ruote Magiche” sono recinti di pietre racchiudenti di solito una raggiera irradiantesi da un cumulo centrale e sono usati come mezzo di colloquio con gli spiriti della natura, in particolare il Sole. Il loro uso ha costituito una lunghissima consuetudine presso le tribù dei Pellerossa. Le ruote di medicina sono posti energetici, di guarigione, di insegnamento e comprensione. Sono usate per riflettere sul significato della vita e per gioiose celebrazioni. Rappresentano tutta la creazione. Le razze dei popoli, animali, uccelli, pesci, insetti, alberi e pietre, il sole, la luna e la terra sono nel cerchio della ruota. Ogni pietra parla di una parte della storia. Il cerchio rappresenta anche tutti i cicli della natura, giorno e notte, stagioni, lune, cicli vitali e le orbite della luna e dei pianeti.
La Croce Celtica La Croce Celtica è chiamata anche Ruota del sole, Anello Crociato, Sigillo dei Druidi o Croce Druidica. E’ formata da un cerchio contenente una croce. La storia del simbolismo insito nella Croce celtica è piuttosto ambigua e ricca di interpretazioni e leggende. La sua simbolica bellezza suggerisce alle persone le direzioni della vita. Secondo una leggenda, la linea verticale rappresenta il ponte spirituale fra il cielo e la terra, quella orizzontale l’energia maschile; il cerchio rappresenta il femminile che unifica tutta la vita; le forme geometriche prodotte rappresentano l’eternità. Alcuni vedono nel cerchio il simbolo dell'eternità che enfatizza l'infinito amore divino dimostrato attraverso il sacrificio di Cristo sulla croce. Sia la croce verticale che quella diagonale con i bracci della medesima lunghezza sono dei simboli presenti in moltissime culture, così come praticamente in ogni cultura esiste il simbolo del cerchio. Questi due simboli sembrano avere valenze quasi antitetiche: il cerchio contiene, non ha inizio né una fine e non ha direzione, mentre la croce ha un moto che si espande verso l'esterno a partire da un singolo punto centrale. Il cerchio è spesso simbolo lunare-femminile, mentre la croce inscritta in un cerchio è simbolo solare-maschile. Essa è diffusione, emanazione, ma anche riunione e sintesi (a seconda della direzione del moto, se dall'interno verso l'esterno o viceversa), è forse il più completo simbolo, il più universale, che praticamente tutte le civiltà hanno adottato nel proprio patrimonio simbolico. E' un simbolo spaziale e temporale e questa proprietà privilegiata lo rende adatto ad esprimere il mistero del cosmo animato. Non a caso molte abbazie hanno una pianta a forma di croce (determinata dall'incrocio della navata centrale e dei transetti), essa viene ad essere il centro del mondo, e l'uomo, al suo interno si orienta espandendosi nelle quattro direzioni.
Da quanto scritto sopra, la croce celtica potrebbe ben adattarsi ad una rilettura simbolica in chiave ermetica secondo il paradigma di Ermete Trismegisto "come in alto, così in basso". Nella croce celtica possiamo infatti vedere sia una rappresentazione del microcosmo in relazione al macrocosmo: l'uomo (microcosmo) attraverso di essa si orienta, partendo dal punto singolo al centro della croce, verso i quattro punti cardinali, i quattro elementi, per giungere al cerchio delle stagioni scandite dai solstizi e dagli equinozi e dell'universo (macrocosmo). il rapporto che viene così creato non è statico, ma dinamico, determinato un movimento centrifugo che dal microcosmo porta al macrocosmo o centripeto, dal macrocosmo al microcosmo. Ma la Croce Celtica rappresenta anche: l'Albero della vita; i quattro elementi uniti al quinto, poiché il cerchio è visto come simbolo d'energia; le quattro feste stagionali; il ponte tra il mondo terreno e quello divino racchiusi nell'infinità dell'universo. È un simbolo spaziale e temporale e questa proprietà lo rende adatto ad esprimere il mistero del cosmo, in cui è inserita la terra.
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