POESIA, DONO DELLO SPIRITO PER GUARIRE L’UMANITA’ AFFLITTA
di Peter Russell
Peter Russell, autore esemplare, non solo per il valore delle sue opere, ma perché incarna perfettamente i valori di eticità e lo spirito con i quali è redatto questo nostro sito FioriGialli. Egli scrive nel brano La poesia come potenziale di rinnovamento: "Nella mia esperienza di una vita dedita alla poesia posso dire che soltanto la poesia, la musica e le arti pittoriche e scultoree, attualizzano il trascendente. Quando si esperimentano le più alte creazioni di queste arti si ha l’impressione che esse rappresentino verità oltre ogni immaginazione della mente soggettiva e fallace dell’individuo".
Cioè i capolavori sono "veri’ in quanto corrispondono a una Realtà che trascende il mondo dei cinque sensi".
Ancora: «Si potrebbe dire che l’artista vede le cose integralmente, quasi come veramente esse sono.» E più oltre: «In un mondo quasi completamente controllato dalle distrazioni più o meno volgari e vacue dei media, abbiamo un pressante bisogno di questo vedere diretto dentro e oltre le cose.
La visione convenzionale scientifica è da paragonarsi alla medicina convenzionale che rimuove temporaneamente i sintomi ma non guarisce. La poesia rassomiglia piuttosto alla vera guarigione, sia fisica sia spirituale. È un dono dello spirito e nessuno può capirlo, ma esiste lo stesso. Ci sono guaritori che con la sola imposizione delle mani guariscono tutto (purtroppo ce ne sono tanti che sono degli impostori così come ci sono tanti falsi poeti).
Non posso parlare qui delle tecniche della poesia, della manipolazione del linguaggio, ma soltanto del potenziale della poesia per guarire una umanità afflitta. La poesia è un fenomeno essenzialmente sociale per quanto scaturisca dalla mente dell’individuo. Si tratta della simpatia e della solidarietà fra tutta la gente del mondo. La poesia impiega le leggende, i miti, i temi, i ritmi e le idee che stimolano un senso di unità in ogni comunità, paese, nazione, ecumene, sia nel senso sincronico sia in quello storico. (È interessante come tutta la poesia, anche quella della cosiddetta avanguardia, attinga al mito.)
Ma questi elementi basilari della visione poetica non rigogliano, come invece i gruppi sociali e i partiti politici, da una identità basata su un senso di separazione, ma si fertilizzano e si arricchiscono vicendevolmente per creare nuove leggende, miti, temi, ritmi ed idee.
E il poeta non può poetare senza un mito (è per questo che la stragrande maggioranza dei poeti di oggi non possono essere letti senza noia e frustrazione).
In Italia, come altrove, oggi si vuole fondare una società nuova e migliore per tutti. I poeti viventi di oggi non hanno niente da offrire in proposito. Ma la “poesia” ha tutto da offrire, non solo il “tutto” ma anche l’essenziale.
Mi sembra che prima di proporre riforme particolari e pratiche dobbiamo affrontare il problema nella sua totalità, cioè sentire nel profondo dell’animo quali sono i nostri bisogni essenziali. Certamente faremo le riforme del fisco, del servizio sanitario, del mecenatismo statale della cultura, ecc., ma senza un nuovo spirito affettivo, cioè senza forti emozioni, non credo che avremo la volontà sufficiente per cambiare nulla.”
P. Russell, La poesia come potenziale di rinnovamento, pubblicato su “Il Foglio Clandestino,” II, 4, aprile 1994.
La poesia è aspirazione. Uno spirito poetico unito a un sublime ideale è la chiave per vincere sulla confusione e le tenebre dello spirito.
(C. Aitmatov)
Grazie
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