La casa editrice Venexia e la nostra libreria FioriGialli, organizzatori e promotori dell’evento, invitano a partecipare ad
una serata davvero speciale tutta dedicata ad un personaggio di grande fascino, Gurdjieff.
Oltre alla presentazione del nuovo libro
“G.I.Gurdjieff, Danze Sacre per il Ben-Essere”, effettuata dall’autore,
Giampiero Cara, verrà offerto al pubblico ed agli organi di stampa intervenuti,
la rara possibilità di sperimentare direttamente il gusto delle Danze di Gurdjieff.
Dalla teoria alla pratica:
una mini-classe dei Movimenti sarà infatti condotta da Vasanti. La musica di Gurdjieff-De Hartmann sarà suonata dal vivo da Nisimo Cannavò.
La suggestiva corte rinascimentale, all’interno di Villa Martelli, (Centro Olistico Risonanze), ospiterà l’evento.
MERCOLEDI’ 23 GIUGNO ore 21.00 – viale Manfredo Fanti 51-53 - Firenze
Per informazioni: 055 5088088
[email protected] www.fiorigialli.it
Abbiamo chiesto a Ma Prem Vasanti, una ricercatrice che da quattordici anni pratica le Danze Sacre, di spiegarci un po’ della loro magia. Vasanti è fiorentina, un metro e sessanta di energia allo stato puro, uno sguardo che esprime insieme innocenza infantile, ironia toscana e una volontà di ferro. A Gurdjieff una così, lo giureresti, sarebbe piaciuta molto. Vasanti insegna le Danze Sacre e tiene gruppi in Italia e all’estero.
Cosa sono le danze e perché sono nate?
Il mistico russo G.I. Gurdjieff creò, o ricostruì, le Danze Sacre con l'intenzione di provocare in maniera scientifica lo sviluppo della consapevolezza dei suoi allievi.
Il lavoro svolto dalle Danze sul piano fisico è evidente: maggiore contatto col corpo, un senso più bilanciato dell'equilibrio e dell'armonia tra le varie parti, capacità di avere una percezione interiore dei propri movimenti nello spazio, capacità di separare la propria attenzione tra due o più attività fisiche, ed altro ancora.
Oltre al centro fisico, Gurdjieff aveva l'obiettivo di utilizzare i Movimenti per lavorare simultaneamente anche sugli altri due centri, da lui definiti centro emozionale e centro intellettuale: corpo, cuore e mente.
Questi movimenti inusuali avevano anche un altro scopo: trasmettere alle generazioni future le conoscenze interiori delle generazioni più remote. Per questo si chiamano Danze "Sacre": trasmettono la conoscenza della dignità e del ruolo dell'uomo nell'universo. Secondo Gurdjieff informazioni così preziose e basilari non possono essere tramandate tramite la parola, o tramite il linguaggio scritto: l'arte è una forma di trasmissione più adeguata.
Tutti possono praticare queste danze, oppure occorre una preparazione di un certo tipo?
L’unica preparazione che occorre è un’apertura e un interesse a diventare gli amici di se stessi. Diventare gli amici di se stessi è il mio modo di parafrasare l’antico detto di Socrate “conoscere se stessi”. Un corpo particolarmente agile è una gioia in più, ma non è assolutamente una necessità nello spirito di queste Danze.
Cosa possono dare, oggi, i Movimenti di Gurdjieff all’uomo della strada? Qual è lo spirito delle Danze oggi?
I Movimenti sono una pratica di come sarebbe possibile vivere la vita di tutti i giorni. Hanno senso esattamente per l’uomo della strada, che non intende uscire dal mondo e allo stesso tempo sente il desiderio e la necessità di centratura, silenzio interiore, semplicità, e la capacità di osservare se stesso o se stessa con un po’ meno di identificazione di quello a cui le migliaia di abitudini della vita di tutti i giorni lo hanno assuefatto.
Il percorso è tanto semplice quanto osiamo renderlo per noi stessi. Questa è la mia esperienza.”
(intervista tratta da “Osho Times”, edizione italiana)
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