MUSICA = energia in equilibrio
di Marco Ambrosio
Fin dall'antichità l'uomo ha avuto facoltà di utilizzare l'energia del suono per entrare in comunicazione con la dimensione metafisica della sua esistenza con l'obbiettivo di ottenere delle risposte o innescare dei processi di guarigione in sé o in altre persone. Lo sciamano del clan, tramite musiche e suoni dalla funzione ipnotica, discendeva "negli inferi" per recuperare la parte di anima che nel paziente si era ammalata e restituirgliela risanata.
Gli effetti terapeutici della musica sono finalmente accertati anche nell'ambiente medico che in sede ufficiale ha riconosciuto come non sia possibile attuare una vera prevenzione con l'uso di farmaci a causa dei loro effetti collaterali. La sola possibilità per una prevenzione seria consiste nell'intervenire sulla dimensione energetica dell'essere umano per mezzo delle cosiddette terapie energetiche, come il Reiki, la cromoterapia, l'omeopatia, ecc. Dunque, anche la musica.
Data la natura fisica del suono e delle sue caratteristiche squisitamente matematiche, quindi precise e assolutamente universali, esso riesce ad "agganciare" (in fisica si dice "entrare in simpatia con") le dimensioni mentali ed emozionali, portarle in alto (effetto catartico) e ripristinarne l'equilibrio. Ovviamente, si tratta di un processo graduale ma estremamente efficace.
Moltissime persone (secondo statistiche ufficiali, il 30% circa della popolazione italiana) vengono riconosciute come psicotiche lucide, affette cioè da disarmonie mentali di grado più o meno elevato, senza che ne siano consapevoli. Niente male, per una civiltà che occupa tanto del suo tempo alla presunta cura di sé ! Se si considera l'altissimo livello raggiunto dalla ricerca scientifica e tecnologica, dovremmo tutti essere perfettamente sani. Evidentemente, non è sulla dimensione fisiologica che occorre intervenire, ma prima di tutto sul piano mentale ed emozionale, attualmente in tilt entrambi: basta osservare il NOSTRO comportamento alla guida di un'automobile. La musica in questo senso può davvero essere di aiuto, autoradio a parte...
Tutti riconoscono come l'ascolto di una musica piacevole possa instaurare uno stato d'animo sereno, rinfrancato, rinnovato. Del resto il tanto citato effetto catartico, proprio del teatro greco antico, aveva la funzione di prendere le emozioni del pubblico, "purgarle" e purificare così gli animi.
Scendendo sul piano pratico, detto fra noi (e non sbandieratelo ai quattro venti), negli Stati Uniti si tratta il cancro con audio frequenze di circa 400 Hz (pressappoco la nota LA della scala musicale): l'impatto delle onde sonore sulle cellule malate ne rompe la membrana, data la scarsa elasticità di tali tessuti. Per contro, le cellule sane circostanti, più mobili ed elastiche, sotto l'azione di questo "massaggio" aumentano il loro metabolismo e si duplicano più rapidamente del normale, sostituendo repentinamente le cellule malate. Chissà che presto questa terapia musicale non possa essere davvero d'aiuto a tutti.
Marco Ambrosio
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Ciao Marco!
Ho letto il tuo articolo con interesse, perché mi sto iniziando ad occupare di Musicoterapia ed il discorso sulle intonazione e le frequenze riguarda direttamente il mio studio e lavoro.
Volevo quindi, in primis, farti i complimenti perché credo che approfondire queste tematiche sia di primaria importanza; volevo poi chiederti anche approfondimenti.... queste modalità di affrontare il cancro....come ne hai scoperto, dove mi consigli di approfondire.
Un collega
Grazie
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