CHI VA PIANO VA SANO E VA LONTANO
da Nortiziario Weleda
Fretta e frenesia causano problemi, è un'esperienza che tutti abbiamo fatto. Non ci si sente a proprio agio arrivando ad un appuntamento all'ultimo momento o in ritardo. In questi casi avremmo bisogno di un po' di tempo per poter riprendere fiato e ricomporci. Sappiamo anche che la fretta, a lungo andare, porta malattia. Cosa accadrebbe, se cambiassimo strada? Se rallentassimo volutamente il nostro passo? L'articolo che segue, di lneke van der Duijn Schouten, ci aiuta a concederci un momento di riflessione.
Siamo continuamente coinvolti in una lotta contro il tempo. Ed è proprio questa lotta contro il tempo che spesso ci fa sentire esausti. Ma perché?
Dipende da una parte invisibile di noi, che possiamo chiamare vitalità o corpo vitale.
Non è facile comprendere questo corpo vitale, perché agisce in vari modi. Una sua caratteristica è il suo stretto rapporto con il flusso del tempo. Se riusciamo a fare qualcosa in tempo, per esempio iniziando e terminando puntualmente un colloquio, il nostro corpo vitale ne trae vantaggio, si "carica" e questo lo rende pieno e sano.
La quantità di energia che abbiamo a disposizione ci può svelare se il nostro corpo vitale è carico oppure esaurito.
Un flusso dinamico
Con il termine "tempo" possiamo intendere ciò che è misurabile con un cronometro, come per esempio la durata del colloquio del paragrafo precedente.
Ma il corpo vitale si sente ancor più a suo agio se interpretiamo il fluire del tempo non solo come una serie di appuntamenti nel corso della giornata. Possiamo percepirlo nelle sue varie e differenziate qualità. Il mondo ci appare in modo diverso alle sei del mattino o alle dieci. Per noi cambia molto se al mattino ci alziamo sempre ad un orario fisso o se variamo sempre l’ora del risveglio.
Vivere con il flusso del tempo, o possiamo dire, con ritmi regolari, influisce in modo estremamente positivo sul nostro organismo. Gareggiare in velocità con il tempo significa opporsi al tempo.
Facendo così non ci inseriamo nel suo fluire,, ma sfuggiamo ad esso. Questo avviene involontariamente, a nostra insaputa e ci porta via molta energia.
Rallentare
Se volessimo influire sulle nostre riserve energetiche, potremmo, invece di accelerare - "Presto, presto!, guadagniamo tempo per altre cose" - decidere di rallentare. Prendiamo ad esempio il semplice lavoro quotidiano in cucina. Osserviamoci mentre lo eseguiamo: in che posizione mi metto davanti al lavello per lavare la verdura? Sto ben ferma, con i piedi per terra, o li appoggio appena perché vorrei, nello stesso tempo, apparecchiare la tavola? Ho tutti gli ingredienti in casa, o devo continuamente cambiare programma perché manca qualcosa? Vado di corsa, o riesco a mettere a posto la cucina prima del pasto?
Con una semplice osservazione è facile constatare come continuamente ci affrettiamo per sbrigare sempre un maggior numero di faccende, ed in meno tempo. Ma qui si tratta proprio di rallentare, di prendersi del tempo. Rallentare volutamente significa avere un altro rapporto con il tempo: prendiamoci il tempo necessario per i preparativi, riserviamoci del tempo per poter reagire ai piccoli imprevisti e lasciamoci tutto il tempo necessario per svolgere adeguatamente le nostre mansioni. Vediamo così, che "tutto il tempo necessario" in realtà è appena sufficiente.
Maggiore concentrazione
Rallentare è una regola che può essere applicata anche al nostro pensare. Questo appare molto più difficile, perché spesso la nostra testa ci appare come una gabbia di topolini, e non come un organo dove regna ordine e quiete.
Si tratta soprattutto di acquistare la forza di concentrazione . Il motto è: "Una cosa dopo l'altra".
Possiamo decidere di eseguire certi lavori senza pensare ad altro. Rimanendo con l’esempio del cucinare: quando scoliamo la pasta, dobbiamo farlo con tutta la nostra attenzione, e non pensando già all’interessante colloquio di domani. Ogni volta che i nostri pensieri cercheranno di sfuggire, sforziamoci di tornare al punto di partenza. Anche leggendo, possiamo rallentare, aumentando la nostra concentrazione.
Anche qui si tratta di intensificare e di guidare con calma i nostri pensieri in modo da poterli seguire passo dopo passo. Se riuscissimo per cinque minuti a focalizzare la nostra attenzione su una sola attività, scopriremmo gli effetti che provoca in noi questa maggiore concentrazione. Al tempo stesso crea tranquillità e dinamismo, e proprio l’unione di queste due forze è fonte di energia vitale.
Rallentando guadagniamo energia e così, in pratica, anche tempo. Tutti conoscono il proverbio: “Chi va piano, va sano e va lontano”, che presso i nostri vicini d’oltralpe suona anche così: “Corri, ma con calma!”
Tratto da: Notiziario Weleda n. 78
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