Le basi del principio omeopatico possono essere rintracciate nella lontana medicina Ayurveda, che parla di almeno due metodi di trattamento della malattia: uno, nel quale la medicina è somministrata per attaccare la malattia stessa, e il secondo, quando la medicina è somministrata affinché il colpo possa rinforzare il proprio sistema di guarigione. Questo, e molto della profonda conoscenza dell'Oriente fu portato in Occidente dai Greci, che lo insegnarono e trasmisero nelle loro scuole esoteriche. Entrambi i sistemi rimasero in uso in Occidente per molti secoli, fino al caos del secondo secolo d. C. , dopo il quale solo il primo sistema sopravvisse. Fu solo nel 1790 che il secondo sistema fu riscoperto dal medico tedesco Samuel Hahnemann. Il principio chiave di questo sistema, conosciuto come trattamento attraverso i simili, fu di somministrare medicine che creavano nella persona sana gli stessi sintomi che si riscontravano nel paziente ammalato.
In questo modo, il meccanismo di difesa del corpo contro la malattia si supponeva che ne sarebbe stato rinforzato.
L'approccio portò a cure insolite e anche spettacolari e il metodo, nonostante l'ostilità della medicina ortodossa, acquistò notevole popolarità, che successivamente andò crescendo, fino ai nostri giorni.
Ciò che soprattutto sconcerta la medicina ufficiale, è il modo in cui l'omeopatia funziona. Poiché molte delle medicine omeopatiche sperimentate agli inizi risultavano essere molto tossiche allo stato naturale, Hahnemann provò a diluirle con una mistura di acqua e alcol. La soluzione veniva agitata con scosse rigorose prima di essere sottoposta ad altre diluizioni. Hahnemann osservò con sua grande sorpresa che le medicine così trattate risultavano essere più potenti e più efficaci. Se le medicine venivano semplicemente diluite senza essere agitate, non si verificava questo processo d
i”potentizzazione”. Con continue diluizioni e scosse fu invece provato -la potenza poteva essere aumentata a piacimento.
Arrivati a un certo livello di diluizione, non un singolo atomo della medicina originale rimaneva; eppure, la potenza del liquido risultava ancora più alta. Questo aspetto irrazionale della medicina ha portato molti allopati a considerare l'omeopatia come non scientifica e impossibile. Sri Aurobindo tuttavia non considerava questo aspetto della medicina omeopatica né irrazionale né misterioso; ma perfettamente plausibile e giustificato, affermando che l'infinitesimale può essere più potente della massa, si tratta di avere verso il fenomeno un approccio meno meccanico, che consideri anche fazione di forze meno apparenti ma comunque, dicono gli Yogi, presenti e potentemente efficaci.
Sraddhal~ Ranade - Sri Aurobindo Ashram -Pondicherry; Tamil Nadu India
dalla rivista trimestrale "Domani" [email protected]