di Federico Nitamo Montecucco
Breve storia dell’operatore del benessere e l’evoluzione globale
Una professione interdisciplinare per un pianeta in trasformazione
Per un’ecologia del corpo, della mente e dell’ambiente
Nel
“Manifesto nello Spirito della Coscienza Planetaria” uno dei più importanti documenti della nuova cultura, firmato nel 1998 da artisti, scienziati e Premi Nobel per la Pace, è scritto:
"Abbiamo raggiunto un punto di cruciale importanza nella nostra storia. Siamo all'inizio di un nuovo periodo di evoluzione sociale, spirituale e culturale. Stiamo evolvendo verso un sistema interconnesso, basato sull'informazione, che abbraccia l'intero pianeta. La sfida che ora dobbiamo affrontare è quella di scegliere il nostro futuro. La nostra generazione è chiamata a decidere il destino della vita su questo pianeta, a creare una società globale pacifica e cooperante, continuando così la grande avventura dello spirito e della consapevolezza sulla Terra.
Il nostro pianeta sta trasformandosi in modo velocissimo, e così anche il nostro modo di vivere si è modificato in modo drammatico nel giro degli ultimi decenni senza permetterci di adeguarci.
La scienza e la tecnica si sono sviluppate molto più rapidamente della nostra coscienza, il risultato è un evidente malessere globale che noi chiamiamo: guerre, stress, inquinamento, confusione nelle relazioni, paura di vivere, mercati impazziti, prezzi in costante aumento, ansia, caos, disuguaglianze sociali e razziali, futuro incerto.
La maggior parte delle persone vive passivamente questo stato di crisi globale e disgregazione aspettando che qualcuno (Lo stato? L’ONU? Il comune?) risolva questi problemi.
I creativi culturali
Una parte consistente della società, circa il 20-25% della popolazione adulta secondo le ricerche sociologiche della American Demographics, si è invece spontaneamente attivata per creare un cambiamento, per migliorare la vita in ogni suo aspetto, per far emergere una nuova cultura migliore di quella attuale. Questa creativa e ottimista massa
in rapido sviluppo (negli anni settanta era intorno all’1%), crea cambiamenti culturali che influenzano e influenzeranno sempre più profondamente non solo le loro stesse vite, ma anche la società nella sua globalità. Il sociologo americano Paul Ray e la psicologa Sherry Anderson, gli autori della ricerca, li hanno chiamati creativi culturali in quanto stanno dando forma ad un nuovo tipo di cultura per il 21° secolo, che nasce da un profondo cambiamento valori, delle priorità e dello stile di vita, del modo di fare soldi e di spenderli. Sono coloro che effettuano un cambiamento di paradigma comportamentale e mentale rispetto ai vecchi schemi di riferimento, in qualunque ambito svolgano la propria opera. I creativi culturali sono distribuiti trasversalmente nella società,
il 60% sono donne!
La nuova cultura planetaria
Le ricerche hanno rivelato che la nuova cultura emergente è caratterizzata da serie prospettive ecologiche e globali, visione olistica della vita, enfasi sulle relazioni, orientamento alla spiritualità e allo sviluppo psicologico, alla medicina naturale e olistica, all’apertura transculturale e alla coscienza planetaria, insoddisfazione verso le grandi istituzioni della vita moderna e rifiuto del materialismo come base della vita e dello stato sociale.
Nascono così – spontaneamente – operatori creativi e attivi nelle principali aree della nuova cultura: gli ambientalisti, gli animalisti e i verdi che si occupano di ecologia, di rispetto dell’ambiente e dei diritti degli animali, i medici olistici, i massaggiatori, i chiropratici e i naturopati, che propongono e praticano le medicine naturali e “alternative”, i macrobiotici, i vegetariani e i bioarchitetti, i pacifisti, gli attori e gli artisti impegnati, i garanti delle minoranze e dei diritti umani (Amnesty, Survival, ecc.), gli economisti e i finanzieri etici, le associazioni transculturali, i terapisti transpersonali che propongono gruppi di crescita e di evoluzione, i gruppi di consumo etico, i maestri di yoga, tai ci e meditazione che trasmettono nuove e antiche vie al divino e nuove tecniche di consapevolezza.
Tutti questi operatori fanno parte di un unico grande movimento culturale planetario, anche se non ne sono ancora pienamente coscienti in quanto vivono realtà separate. La consapevolezza di essere parte di questa unità può creare una grande forza coesiva e un movimento di opinione capace di fare mutare il nostro pianeta verso un futuro sostenibile.
Il paradigma olistico: dalla divisione alla coscienza globale
La nuova cultura emergente – pur nella sua estrema varietà di visioni - si muove infatti sulla base di un paradigma olistico, unitario, globale dell’essere umano e del pianeta. L’essere umano viene quindi visto come un’
unità psicofisica che si manifesta nel corpo fisico, nelle emozioni, nella psiche e nell’animo profondo, così il pianeta non è percepito solo come un insieme di stati e di specie animali e vegetali, ma come
“Gaia” un’unità vivente, una rete globale di interrelazioni che creano l’equilibrio della natura e delle società umane.
Uno dei punti chiave di questa nuova cultura è che lo stato di crisi globale del pianeta rappresenta il riflesso macrocosmico dello stato di divisione in cui vive ogni singolo essere umano (separazione dell’essere umano da se stesso, dagli altri e dalla natura) e che l’unica via per il suo superamento è lo
sviluppo di una nuova coscienza e del potenziale umano individuale, che porti a ritrovare l’unità e l’armonia interiore ed esteriore.
Il drammatico stato del pianeta - espressione dell'inconsapevolezza umana, che da millenni viene tramandata come modo di vivere, di pensare e di agire - e quindi la risposta alle innumerevoli questioni aperte, dalle guerre alla sovrappopolazione, dall'inquinamento alle malattie degenerative, non può essere calata dall'alto come in passato, ma deve necessariamente nascere dal possibile risveglio della coscienza umana, dall'attuale stato di ristrettezza egoica ad una dimensione planetaria, che abbracci l'ecosistema e l'umanità in modo unitario.
Il malessere globale di ogni individuo, che riflette la profonda crisi ecosistemica e umana del pianeta, è una sfida alla trasformazione globale di sé stessi e della propria vita.
La rivoluzione interiore
Partendo da questi presupposti, la risoluzione della crisi globale implica una
trasformazione globale dell'esperienza di sé stessi, la realizzazione di una profonda unità interiore, che, modificando e sviluppando le potenzialità del nostro cervello e della nostra coscienza, si manifesti in una nuova logica creativa del vivere e in una visione unitaria dell'uomo e del pianeta.
"Oggi, ad un bivio cruciale nella storia dell'umanità - scrive Ervin Laszlo, filosofo della scienza e presidente del Club di Budapest -
abbiamo bisogno di nuovi concetti, nuovi valori, ed una nuova visione per guidare i nostri passi verso un futuro umano e sostenibile. La consapevolezza deve innalzarsi e trasformarsi da locale ed ego-centrica a globale e di dimensione planetaria. La nuova coscienza richiede una visione olistica di noi stessi, delle nostre società, della natura e del cosmo. Il grande compito, la sfida del nostro tempo, è cambiare se stessi”
Noi tuttavia non possediamo né strumenti, né modelli, né informazioni adeguate che ci permettano di comprendere le logiche e le modalità di questa trasformazione interiore e planetaria, per questo è necessaria una nuova figura professionale, un agente attivo che operi sul
benessere globale delle persone, che utilizzi semplici ma efficaci strumenti di consapevolezza e di trasformazione, integrando differenti conoscenze e tecniche pratiche di salute psicofisica, di rilassamento e meditazione, di ecologia quotidiana, di comunicazione interpersonale, di sviluppo del potenziale umano e di ricerca etico spirituale. Il benessere globale nasce dall’
unità dell’essere: dall’armonia e dall’integrità tra corpo, mente, spirito, società e ambiente.
L’operatore olistico
L’operatore olistico è una figura professionale interdisciplinare, un operatore socio-culturale del benessere globale, che agisce individualmente o collettivamaente offrendo strumenti di consapevolezza e di crescita umana. L’operatore olistico aiuta la persona a ritrovare l’armonia psicofisica attraverso l’uso di tecniche naturali, energetiche, psicosomatiche e interiori, che stimolano un naturale processo di armonia e consapevolezza di sé.
L’ operatore olistico è un “animatore”, un orientatore (counselor), un facilitatore del benessere globale e della crescita personale. L’operatore olistico opera sulle persone sane o sulla parte sana delle persone malate, facilitando la salute e l’evoluzione globale. L’operatore olistico non è un terapista, non fa diagnosi e non cura malattie fisiche o psichiche.
Ciò che rende fondamentale l’operatore olistico è la sua consapevolezza della situazione culturale globale e l’importanza del lavoro sulla coscienza umana per orientare l’attuale stato del pianeta verso una direzione positiva e sostenibile.
Federico Nitamo Montecucco
Per informazioni: Villaggio Globale di Bagni di Lucca, tel. 0583-86404; email:
[email protected];
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