La Tecnica Metamorfica ti accompagna silenziosamente là dove le risposte ti aspettano da sempre, rispettando i tuoi tempi, i tuoi ritmi, ma soprattutto il tuo Essere.
Non c’è bisogno che ti concentri o che tu ci creda, è indispensabile che tu sia vivo perché la vita stessa è la grande guaritrice e se stai leggendo questo messaggio significa che sei vivo.
La Tecnica Metamorfica consiste in un leggero sfioramento di punti precisi su piedi, mani e testa, su cui si riflette il periodo prenatale. La sessione dura un’ora e solitamente risulta piacevole e rilassante. Puoi riceverla una volta a settimana come strumento di crescita e di realizzazione del tuo potenziale.
Vecchi modi di essere e/o di comportarsi possono spontaneamente dissolversi o emergere per concludere il loro ciclo, lasciando spazio al nuovo.
La Tecnica Metamorfica nasce dalla ricerca, iniziata negli anni ’50, che il naturopata inglese Robert St. John effettua su bambini autistici e affetti da sindrome di Down. Egli intuisce che il periodo prenatale si riflette su alcune parti dei piedi, delle mani e della testa. Durante la gestazione si gettano le fondamenta di quell’essere unico e irripetibile che ciascuno di noi è. Gli eventi vissuti in quell’arco di tempo sono quelli che influenzano il nostro modo di essere e di comportarci.
Gaston Saint-Pierre aveva individuato nel lavoro di Robert St. John una nuova modalità di auto-guarigione e di realizzazione del potenziale umano che può essere facilmente integrato nella vita quotidiana. Inizia pertanto la diffusione dei principi e della pratica di 'Metamorfosi' attraverso seminari e conferenze, viaggiando instancabilmente in vari continenti. Conia l'espressione 'Tecnica Metamorfica' per evidenziare la precisa direzione che il lavoro sta prendendo.
Un metodo ad ampio spettro, la forza della semplicità non è banale. (Annalisa Del Savio)
Avvicinarsi a questa tecnica, sia per riceverla, che per praticarla ed insegnarla, significa immergersi negli elementi fondanti ed essenziali del nostro essere, forgiati nella danza dinamica dell’azione creativa della vita, al fine di realizzarne la compiutezza, assolvendo la missione che ci è propria qui sulla terra, in allineamento con la ragion d’essere originaria della forza vitale e dell’intelligenza innata.
Ci avviciniamo a questo tipo di lavoro quando la nostra coscienza è pronta ad integrarne, a mano a mano, i principi fondamentali, e siccome la coscienza è un’onda vibratoria, possiamo asserire che la nostra vibrazione si fa più sottile poiché aumenta la sua frequenza.
In questo momento storico è la vibrazione stessa del pianeta su cui viviamo che sta accelerando e questo particolare stato può spingerci verso approcci specifici come la Tecnica Metamorfica. Il raffinarsi della coscienza può prendere forme diverse, come raggi dorati che portano ad un’unica fonte di luce.
Le persone che praticano svariati metodi di sostegno e di accompagnamento per chi ricerca un maggior benessere o incontra difficoltà relazionali, esistenziali o emozionali approda talvolta o si sente attratto dalla Tecnica Metamorfica.
A mio avviso, nel corso degli anni, ho constatato che i diversi approcci intrapresi favoriscono in taluni la presa di coscienza e la necessità di esplorare un piano meno visibile da cui la realtà prende forma e forza.
Esistono studi scientifici, che partendo dalla volontà di determinare la massa dell’universo, hanno scoperto che la parte visibile in esso è del 4%, ma che esiste ugualmente il restante 96% che corrisponde a materia nera ed energia nera.
Questo significa che la parte visibile del nostro essere è del 4%, il restante non è visibile, ma ha una percentuale molto più elevata. La punta dell’iceberg, la parte sommersa dell’iceberg e tutta l’acqua intorno è una similitudine che possiamo usare per dire che questa è la totalità del nostro essere. Sentiamo spesso i richiami della parte non visibile a scoprirne ed esplorarne la sua bellezza ed unicità e rivelarla nella dualità che è la dimensione del tempo, spazio e materia.
Tuttavia, in quanto praticanti di Tecnica Metamorfica, senza aver pretesa di essere esaustiva, se si svolgono altre attività di qualsivoglia natura, ad esempio, massaggi, trattamenti energetici, terapie, percorsi sciamanici, è di fondamentale importanza essere sempre attenti ai diversi livelli e avere sempre presente a quali livelli opera il lavoro che stiamo facendo.
Solo un’attenzione viva e costantemente rinnovata ai fatti ci preserva da improvvide mescolanze.Questo memento è ancor più vero per chi questa Tecnica la insegna.
Per chi riceve, non è importante conoscere quanto esposto finora poiché quando esprimiamo il desiderio di ricevere una seduta, esprimiamo e onoriamo una volontà più profonda di smettere di mettere ostacoli al movimento naturale di trasformazione che è già presente in noi e cerchiamo un terreno libero da direzioni per poter semplicemente essere e rivelare a pieno tutto il potenziale delle nostre caratteristiche fisiche, mentali ed emotive.
Il praticante, attraverso il distacco, ci offre un terreno libero da direzioni, una matrice d’amore in cui la forza vitale e l’intelligenza innata lavorano liberamente.
Il Distacco nella Tecnica Metamorfica (
Antonella Vangelli)
Nel lavoro di Tecnica Metamorfica, è di fondamentale importanza per il praticante comprendere cosa significa “essere distaccati”. A questo aggettivo possiamo dare un significato di freddezza, di indifferenza o alienazione, ma non è certo in tal senso che lo intendiamo all’interno di questo lavoro.
Per noi lavorare con distacco implica un non coinvolgimento diretto con la persona, offrendo, contemporaneamente, una qualità di amore oggettivo e profondo rispetto per ciò che lei stessa, guidata dalla sua intelligenza innata può fare per sé.
La funzione del praticante non è quella di aiutare il suo paziente a guarire da qualche tipo di disturbo o di fargli ottenere un qualche particolare risultato. Per fare questo dovrebbe applicarsi mentalmente nel fare una diagnosi e stabilire il tipo di terapia da applicare, o magari usare la sua energia di guaritore e quindi, in un modo o nell’altro, coinvolgersi con il proprio paziente.
La sua funzione è piuttosto quella di accogliere la persona così com’è, in una predisposizione, come già detto, di amorevole distacco, consapevole del fatto che la Forza di Vita, insita nella persona, guidata dalla sua Intelligenza Innata, si occuperà di ciò che è giusto per lei. Se tale concetto non viene ben integrato, si rischia di associare questa pratica ad una qualunque altra forma di cura, cosa che proprio non è.
Usando una metafora e paragonando la ghianda al paziente ed il praticante alla terra, è come se la terra dicesse alla ghianda “Adesso ci penso io a trasformarti in una bellissima e possente quercia!”
In realtà il movimento di trasformazione che fa diventare una ghianda una quercia, è sempre all’opera, fuori del tempo-spazio-materia, e questo movimento è la Vita.
Hai mai visto un bruco morto diventare Farfalla? E una ghianda secca germogliare? No, se non c’è Vita non c’è trasformazione!
Indubbiamente la terra svolge un ruolo importante: prima di tutto fornisce un ambiente, poi agisce da catalizzatore, cioè rammollisce la dura scorza ed il nucleo interno si libera per assorbire dal terreno le sostanze necessarie per radicarsi verso il basso e svilupparsi verso l’alto. Vita e ambiente sono quindi i due elementi necessari per il passaggio da una forma ad un’altra.
“La terra non dà mai niente al seme. Sono le radici che prendono.
La terra è il catalizzatore, come il praticante lo è per la Tecnica Metamorfica.”
Gaston Saint-Pierre
Il praticante, dunque, per essere un ambiente veramente neutro e libero da direzione ed agire come un catalizzatore, ha bisogno di integrare praticare nel distacco. In primo luogo non occorre fare alcun tipo di diagnosi o di conoscere la storia personale del ricevente e tanto meno esprimere giudizi, sensazioni o dare consigli.
A maggior ragione, l’apparente semplicità di questo approccio intuito da Robert St. John, non necessita di “variazioni sul tema”, che spesso accade di rilevare da parte di coloro che non essendosi formati adeguatamente per praticarlo od insegnarlo, danno spazio alla personalità per imprimere una propria direzione al lavoro.
E così si cambia il nome da Tecnica Metamorfica a Massaggio Metamorfico, dirottando l’essenza di questo approccio su una visione terapeutica e manipolativa. In altri casi il nome resta lo stesso, ma si ritiene opportuno aggiungere, nella stessa ottica di cui sopra, altri punti riflessi su cui lavorare se non addirittura l’inserimento di alcune pratiche conosciute, come Fiori di Bach, Aura Soma, EFT, ecc., disconoscendo il vero ruolo del praticante.
La funzione del praticante è semplicemente di essere lì. Al leggero contatto delle mani sul piede, la persona si rilassa, la sua Forza Vitale si mette all’opera e qualcosa succede. La cosa importante è non interferire con questo movimento naturale. Paradossalmente, meno vogliamo aiutare e più aiutiamo!
Annalisa Del Savio e Antonella Vangelli
Insegnanti
A.T.M.I. - Associazione Tecnica Metamorfica Italiana
06/05/2018
12 - 13 MAGGIO 2018 TORINO - CORSO DI TECNICA METAMORFICA 1° LIVELLO
Per chi desidera conoscere e accompagnare la trasformazione degli schemi prenatali. Il corso, condotto da
Annalisa Del Savio, ha una durata di 12 ore, durante le quali si apprende la pratica della tecnica e i principi su cui si fonda.
Cosa è la TECNICA METAMORFICA? Un approccio semplice all’autoguarigione, alla crescita ed allo sviluppo personale. Tutti abbiamo in noi stessi un grande potenziale, ma poiché coltiviamo credenze limitanti riguardo a noi stessi ed alla nostra vita, tendiamo ad arenarci in schemi particolari che ci impediscono di realizzarlo completamente
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26 -27 MAGGIO 2018 MONTEPORZIO CATONE (RM) - CORSO DI TECNICA METAMORFICA - 1° LIVELLO
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TECNICA METAMORFICA -
La dolce arte della trasformazione si basa sul principio che le cellule del nostro corpo sono impregnate di tutte le esperienze della nostra vita, incluso il periodo prenatale. Durante questa fase sono state gettate le basi del nostro modo di essere e di comportarci, di quell’essere unico e irripetibile che ciascuno di noi è. Disturbi e/o malattie di vario genere sono la manifestazione di debolezze codificate in questo periodo.
E’ possibile trasformare il momento presente e con esso le antiche memorie congelate, che ci condizionano a nostra insaputa. La Tecnica è stata creata lavorando con bambini portatori di handicap e consiste in un leggero tocco di alcune parti dei piedi, delle mani e della testa, cui corrisponde il periodo prenatale. E’ adatta a tutti ... CONTINUA .
9 – 10 GIUGNO 2018 SESTO SAN GIOVANNI (MI) - CORSO DI TECNICA METAMORFICA - 1° LIVELLO
TECNICA METAMORFICA Per chi desidera conoscere e accompagnare la trasformazione degli schemi prenatali
La scoperta di questo approccio è dovuta all’intuizione del naturopata inglese Robert St. John, che, lavorando come naturopata presso Istituti pubblici per disabili a Londra, sentiva la necessità di trovare un metodo più efficace di ciò che già conosceva e utilizzava con i suoi pazienti ,inclusi ragazzi autistici e Down. Arrivò così a comprendere, dopo una lunga ricerca, che la zona riflessa della colonna vertebrale presente sui piedi, sulle mani e sulla testa, corrispondeva anche ad una mappa temporale, ovvero tutta la fase della nostra gestazione, dal momento del concepimento al momento della nascita. Robert comprese soprattutto che proprio durante questa fase si fissano nella persona quelle caratteristiche che danno origine agli schemi comportamentali condizionandone inconsciamente la vita futura.(…)
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