di Tetyana Obukhanych
Quando ci si approccia alla tematica della vaccinazione, ci si scontra con un muro di credenze eretto diligentemente dalle autorità mediche. La maggior parte delle persone, inclusi i professionisti sanitari stessi, accetta queste credenze come un dato di fatto. Siamo stati tutti informati riguardo agli enormi benefici che il programma di vaccinazione infantile apporta rispetto ai trascurabili effetti collaterali. Tuttavia, non siamo invece stati informati del fatto che studi sistematici e scientificamente rigorosi non sono riusciti a dimostrare che questo presupposto sia effettivamente un dato di fatto. Ci è stato detto più e più volte che i vaccini hanno salvato innumerevoli vite e hanno provocato danni solo in rarissimi casi. Tuttavia, non ci è stato detto che la protezione immunologica conferita dal latte materno è in grado di salvare innumerevoli vite di neonati senza mettere a repentaglio la salute di nessun altro. Siamo stati condizionati a pensare che i genitori che si rifiutano di vaccinare i propri bambini attenendosi rigorosamente al programma raccomandato dai Centri per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie, o che si rifiutano di vaccinarli del tutto, mettono in qualche modo in pericolo l’intera società. È arrivato tuttavia il momento di rendersi conto che sottoporre tutti i bambini al calendario di vaccinazione raccomandato non può evitare il pericolo implicito del ritorno di malattie infantili quasi del tutto estinte.
Ho un dottorato in immunologia, quel campo della scienza che ha inventato i vaccini. Ho scelto questo campo nella mia tesi di ricerca quando ero una fedele sostenitrice della vaccinazione. Credevo ostinatamente che la teoria immunologica riconosciuta fornisse una base scientifica molto solida e una giustificazione razionale alla pratica della vaccinazione di massa. Sulla base di questa visione inculcatami tramite i libri, non vedevo alcun motivo di analizzare o mettere in discussione le virtù dei programmi di vaccinazione. Fino al giorno in cui ho dovuto fare i conti con la presa di coscienza personale e illuminante del fatto che la teoria dell’immunità permanente data dal vaccino non ha riscontro nella vita reale e che la mia posizione professionale sui vaccini era stata costruita sulla falsità. Quasi come se volesse farmi aprire gli occhi, Madre Natura mi ha fatto contrarre il morbillo e la pertosse nonostante mi fossi già vaccinata contro quelle malattie infantili. Né la teoria immunologica né la mia lunga formazione acquisita durante la ricerca immunologica in laboratorio mi avevano preparato sufficientemente per capire perché questo fosse successo a me, una persona senza apparenti difetti nella produzione di anticorpi né carenze immunitarie. E non mi consideravo soddisfatta finché la mia esperienza fosse rimasta senza spiegazioni.
Con mio grande sgomento, ho scoperto in seguito che la letteratura medica ed epidemiologica è piena di numerosi casi ben documentati di individui vaccinati correttamente che hanno contratto ugualmente malattie, ma questi casi sono stati probabilmente liquidati come difetti marginali dei vaccini, invece di essere resi oggetto di ulteriori studi per comprendere le proprietà reali della protezione fornita dai vaccini. Con mio grande sgomento, ho scoperto che il titolo anticorpale decresce dopo la vaccinazione e per questo motivo la protezione fornita dal vaccino non dura tutta la vita, come la mia formazione in immunologia mi aveva portata a credere. Con mio grande sgomento, ho scoperto che dopo essermi assunta tutti i rischi associati ai vaccini, per quanto piccoli o grandi essi siano, dovevo comunque essere preparata anche a gestire la possibilità di ammalarmi.
Mentre studiavo immunologia professionalmente, non mi sono sforzata di studiare i meccanismi di autodifesa naturali che ci permettono di affrontare le infezioni senza incorrere in successive complicazioni. Ho dovuto acquisire queste preziose conoscenze per conto mio, dopo aver finito il mio dottorato, dato che le autorità mediche ufficiali non ritenevano che fosse necessario fornire queste informazioni nei piani di studio accademici per formare i futuri professionisti. Ho riscontrato che gran parte della saggezza sulla salute naturale viene convalidata nelle pubblicazioni della ricerca moderna. Le famiglie orientate verso le cure naturali hanno adottato pratiche per rafforzare il proprio stato di salute, come l’allattamento al seno, un’alimentazione di alta qualità, la riduzione dell’uso di medicine e del consumo di cibi contenenti pesticidi o confezionati, probabilmente senza rendersi conto che i benefici di questa loro scelta per il sistema immunitario sono pienamente sostenuti da studi scientifici. L’opinione corrente rappresenta la tecnologia dei vaccini come il trionfo dell’Umanità sui disegni intrinsecamente difettosi di Madre Natura. Ma l’evoluzione naturale non produce meccanismi difettosi.
Madre Natura non ci delude quando soddisfiamo le esigenze richieste dai suoi meccanismi. Sono sospettosa riguardo all’insufficiente enfasi data dalla medicina convenzionale nei confronti della necessità di soddisfare le esigenze delle difese immunitarie naturali a partire dall’infanzia. L’allattamento al seno è il metodo di protezione immunologica specificamente adatto alle esigenze dei neonati. La scienza moderna ha scoperto come numerosi componenti bioattivi del latte materno conferiscano una determinata protezione immunologica. Così come il latte in polvere non può competere con il latte materno dal punto di vista nutrizionale, allo stesso modo i vaccini non possono competere con il latte materno dal punto di vista immunologico. La qualità dell’alimentazione continua a essere un fattore cruciale nel determinare la funzionalità delle difese immunitarie nei bambini più grandi e negli adulti (in particolar modo nelle neomamme che allattano), mentre la comune pratica medica di soppressione della febbre ostacola i naturali meccanismi immunitari di protezione proprio quando questi sono più necessari.
La scienza moderna ha dimostrato come alcuni principi nutritivi, scarsi già in partenza nella dieta americana standard [ormai simile alla dieta standard di molti italiani; N.d.R.] e successivamente soggetti a deplezione (ulteriore diminuzione) in conseguenza dell’uso di farmaci, siano fondamentali invece per il corretto funzionamento delle difese immunitarie naturali. Studi fatti durante lo scorso decennio hanno cominciato a delineare i meccanismi immunologici che permettono di capire come l’esposizione a determinati ingredienti dei vaccini, per esempio l’alluminio e il timerosal, sia incompatibile con il funzionamento ottimale del sistema immunitario. La maggior parte delle pubblicazioni scientifiche che si dichiarano in disaccordo con le pratiche di vaccinazione comunemente raccomandate è sotto gli occhi di tutti, ma questi studi non vengono divulgati dalla medicina convenzionale. Credo che sia importante colmare questa lacuna e discutere con i neogenitori, con i professionisti e gli operatori del settore della salute riguardo a quelle scoperte scientifiche che confermano la possibilità di godere di ottima salute senza ricorrere ai vaccini.
Tetyana Obukhanych
Introduzione al libro
I VACCINI SONO UN'ILLUSIONE