LA FITOTERAPIA
La parola fitoterapia è indubbiamente la prima forma di medicina di cui l’uomo ha fatto esperienza. Infatti questo tipo di medicina si fonda sull’utilizzo delle piante. Abbiamo notizie di questa pratica datate 4.000 a.C. le piante medicinali hanno sempre dato agli uomini metodi di guarigione efficaci. La pianta costituisce una SINGOLA unità terapeutica, nella quale i principi attivi formano dei "FITO-COMPLESSI" caratteristici, legandosi o interagendo con altre molecole che vengono eliminate nel corso dei processi di purificazione. Dunque la pianta è costituita da un fito-complesso, come l’essenza, che è l’insieme dei principi attivi, che sono invece fito-complessi caratteristici.
Per fitoterapia intendiamo dunque la terapia che si avvale di medicine a preparazione vegetale. Le sostanze attive vegetali si distinguono per essere delle miscele complesse di composti chimici (fitocomplessi) e non da singoli composti chimici come avviene nel caso della maggioranza dei farmaci attualmente in uso (farmaci monomolecolari); da ciò deriva che i farmaci vegetali possiedono delle caratteristiche terapeutiche proprie che derivano sia dalla contemporanea presenza di composti con attività biologiche individuali distinte, sia da interazioni che possono avvenire fra questi composti; il risultato è che il fitocomplesso esercita un’azione farmacologica che è diversa da quella di ciascuno dei singoli composti che lo costituiscono.
L’estrazione dei principi attivi dalle piante – che vanno raccolte nel periodo conveniente della stagione (tempo balsamico) - richiede diverse fasi di lavorazione. La più semplice di queste è la frantumazione, spesso preceduta o seguita da essiccamento. Tra le procedure di lavorazione occorre menzionare anche la macerazione o la percolazione con una miscela di acqua ed alcool (le soluzioni che si ricavano in questo modo sono conosciute con il nome di tinture madri). La distillazione è un procedimento utilizzati per separare i principi attivi utili dai materiali inutili di una pianta. Più comunemente, è utilizzata l’estrazione in corrente di vapore, che permette di estrarre i principi attivi della pianta quando questi sono dei composti chimici volatili.
Il prodotto di queste operazioni si chiama droga (dal tedesco trocken, che vuol dire “secco”) e consiste quindi in una pianta o in una determinata parte di una pianta (foglia, fiore, radice, frutto, ecc.) raccolta e sottoposta a determinati processi di lavorazione. Le droghe possono essere usate per preparare delle tisane, somministrate come polveri oppure incluse in compresse e capsule, eventualmente assieme ad adatti eccipienti.
La Fitomedicina, di cui la fitoterapia è l'applicazione pratica, è la disciplina medica che si serve delle piante e dei loro derivati per scopi medico-terapeutici. Non è considerata una medicina alternativa vera e propria in quanto i principi attivi contenuti nelle piante sono riconosciuti e sfruttati anche dalla medicina scientifica tradizionale.
Non tutta la medicina popolare può essere inclusa nella Fitoterapia perché molte conoscenze tradizionali ed empiriche sono state nel tempo confermate, smentite o modificate dalle verifiche scientifiche (studi farmacologici, trials clinici, fitosorveglianza, farmacovigilanza, etc.) Le piante sono le principali fornitrici di sostanze medicamentose. Non potendo sfuggire ai loro predatori, per proteggersi esse hanno dovuto sviluppare innumerevoli sostanze repellenti, tossiche, ormonoregolatrici, digestionevarianti ecc. La medicina popolare si serve di queste sostanze da tempi immemorabili. Ippocrate citava il rimedio come terzo strumento del medico accanto al tocco e alla parola.
Un classico esempio di rimedi fitoterapici è dato dagli olii eterici o essenziali prodotti dalle piante, che servono a loro stesse come fungicidi, battericidi, virostatici, pesticidi e come difese fetenti.
Un'altra classe sono le sostanze che modificano la fisiologia dell'apparato digerente del predatore: lassativi e congestivi; un'altra classe ancora sono sostanze che variano il sistema ormonale o i trasmettitori neuronali di predatori come alcaloidi ecc.
L'arte di preparare fitorimedi, l'antica disciplina dei farmacisti o speziali, si chiama "Galenica" (dal nome del medico dell'antichità Galenus). Il prezioso aiuto che le piante possono dare alla terapia è fuori discussione e nulla ha a che fare con lo sfruttamento promozionale di piante ed erbe di cui si vantano proprietà terapeutiche non documentate e di cui si ignorano i pericoli da lievi a mortali. La grande carenza di una regolamentazione, frenata da evidenti interessi commerciali, contribuisce alla confusione. E' bene che la gente si renda conto che la equazione "naturale=benefico" è solo un tranello per coinvolgere la gente semplice che ha qualche problema. Rileva il Direttore del Mario Negri che anche i virus sono naturali. Aggiungiamo che i funghi velenosi, che sono naturali e di buon sapore, possono uccidere.
La fitoterapia richiede competenza e serietà ed esclude l'autoprescrizione se non si vuole incorrere in grossi guai.
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