LA VERA CAUSA DELLE MALATTIE
di Matt Traverso
All’inizio dell’800 Isaac Jennings, Dottore in Medicina, iniziò una rivoluzione silenziosa nel campo della sanità quando si accorse che semplicemente cambiando il proprio stile di vita si potevano così ottenere risultati eccellenti...
Il Dr. Jennings, dopo aver esercitato come medico tradizionale per 20 anni senza ottenere alcun risultato significativo, un giorno d’estate del 1815 durante un’epidemia si ritrovò senza medicinali, e non poté quindi prescrivere alcun trattamento ai pazienti che si erano a lui con ogni genere di sintomo. Tutto quello che disse loro fu di andare a casa, riposare e bere molti liquidi.
E cosa accadde?
Queste persone guarirono, senza alcun farmaco!
Così dopo aver praticato per lungo tempo la medicina 'ufficiale’, egli decise di abbandonare pillole, impiastri e polveri per esplorare un nuovo campo: vent’anni di esperienza lo avevano infatti portato a fidarsi sempre meno dei sistemi curativi farmacologici e sempre più invece dei mezzi e dei poteri della vita. Iniziò così a trattare i suoi pazienti dando loro soltanto pillole di pane e acqua colorata. Incoraggiato dai primi successi egli prese a curare nello stesso modo patologie sempre più gravi e complesse. I risultati furono eccellenti: i suoi pazienti guarirono in tempo record rispetto ai pazienti che invece prendevano medicinali.
Infine, dopo quindici anni di successi senza farmaci, gettò la maschera: i suoi amici medici rimasero sorpresi, alcuni suoi pazienti lo denunciarono come impostore per essere stati ingannati ma la maggioranza di essi - benché confusa dal trucco (farmaco placebo) usato per guarirli - lo incoraggiò a continuare, dicendogli: "Se lei può curare senza medicine allora è il nostro medico".
Il Dr. Jennings continuò dunque il suo lavoro, affermando che il sistema basato sui farmaci era sbagliato perché questi ultimi - invece di curare la gente - in realtà ostacolavano la guarigione o cambiavano la malattia originaria in malattia da farmaci (malattia iatrogena). Elaborò quindi un modello terapeutico in cui la malattia è un’unità e le manifestazioni della stessa (sotto forma di febbri, eruzioni cutanee, tosse, diarrea, ecc...) non sono altro che sforzi della natura per liberarsi dalla tossiemia. L’Università Yale gli conferì una laurea ad honorem come riconoscimento del grande successo che ottenne sostituendo le pillole con i placebo. La malattia (intesa come corredo sintomatologico) è invece il tentativo del corpo di ritrovare la salute, una scelta vitale e fisiologica finalizzata alla guarigione.
“Non c’è alcuna forza curante al di fuori del corpo.”
- Dr. Isaac Jennings
Ricorda, non potrai mai far star bene il tuo corpo se lo avveleni.
“Venticinque anni in cui ho prescritto farmaci e 33 anni in cui non ne ho prescritti mi hanno fatto arrivare alla conclusione che i farmaci sono inutili e nella maggior parte dei casi dannosi, e questo è per tutti coloro che vogliono conoscere la verità.”
- John H. Tilden, Dottore in Medicina (1940)
Ecco come ci si ammala:
in sintesi, quando le nostre abitudini di vita permettono all’organismo di raggiungere un crescente stato di intossicazione, l’energia vitale si abbassa in modo inversamente proporzionale e gli organi di eliminazione smettono di funzionare normalmente; aumentando ulteriormente l’accumulo di scarti nel corpo. Ed è proprio quando questi accumuli oltrepassano il punto di tolleranza che l’organismo va in crisi. Per compensare questa eccedenza di sostanze tossiche il corpo reagisce, provocando quella che viene definita malattia.
Il corpo umano è una creazione meravigliosa, che brucia costantemente carburante, elimina gli scarti della combustione e ricostruisce continuamente i tessuti sostituendo le cellule morte con delle nuove. Di fatto ogni sette anni ogni cellula nel corpo viene sostituita, il che significa che, dopo un periodo di sette anni, diverse centinaia di chili di cellule morte devono essere eliminate. Di per sé questo sarebbe un enorme dispendio di energie per il corpo. In più, a causa della mancanza di riposo o di acqua, o solo cercando di digerire l’ “impossibile” (le classiche “porcherie”), per non parlare degli effetti nocivi di una semplice abbuffata, creiamo un’enorme quantità di prodotti di scarto che il corpo gestisce con fatica. Quando il corpo viene sovraccaricato sono di più le tossine che entrano che quelle che vengono eliminate. L’accumulo delle tossine, che si verifica quando il corpo non riesce più ad eliminarle correttamente, ne compromette l’integrità, perché al corpo manca l’energia necessaria per eliminare le sostanze tossiche. Ricordiamolo: per eliminare le tossine serve energia.
La malattia è causata da una “carenza di forza” (ovvero mancanza di energia).
- Dr. Isaac Jennings
Tuttavia il corpo deve proteggere i suoi organi vitali ad ogni costo (il cervello e il cuore), quindi uno dei primi processi ad essere interrotto è quello di eliminazione delle tossine, che - purtroppo - iniziano così ad accumularsi (“tossiemia”). Quando il corpo è saturo apre una valvola di sicurezza per rilasciare le tossine, attraverso uno qualsiasi dei 4 canali di eliminazione: la pelle, i polmoni e il tratto respiratorio, l’intestino e il colon, le vie urinarie. Questa valvola di sicurezza è ciò che comunemente definiamo malattia (il tentativo del corpo di espellere le tossine). In effetti tutte le malattie sono “crisi di guarigione”, cioè un tentativo da parte del corpo di liberarsi dalle tossine in eccesso. La malattia è la manifestazione del tentativo di auto-guarigione del corpo, è l’azione che compie per eliminare i veleni.
Usiamo un po’ di buon senso ora. Se prendessimo un veleno e lo mettessimo in circolazione nel sangue, il corpo risponderebbe cercando di buttarlo il più velocemente possibile per salvaguardare l’integrità del sistema, attraverso uno dei canali di eliminazione disponibili, provocando quindi tosse, vomito, febbre, acne, sudore, diarrea, ecc. Il corpo userà ogni briciola di energia che ha a disposizione per espellere il veleno dal sistema. Potremo quindi avvertire mal di testa, un’abbassamento di energia, dolori articolari, insonnia, affaticamento, problemi ai reni, convulsioni, eruttazione, irritazioni, ecc. Conosciamo una qualsiasi malattia che non presenti questi sintomi?
“Secondo me la malattia, per quanto dannosi gli agenti che la causano, non è altro che un energico tentativo della natura di eliminare le sostanze patogene e guarire il paziente.”
- Dr. Thomas Shydenham
Ma, invece di lasciare che il corpo elimini le sue tossine, interrompiamo questo processo con i farmaci, immettendo in questo modo altre tossine nel sistema per cui, anziché assecondare il processo di pulizia, lo chiamiamo “Malattia” e cerchiamo di interromperlo il prima possibile! Eliminando i sintomi, interferiamo con la naturale capacità di autoguarigione del corpo. Il corpo quindi non solo sta lottando contro un carico sempre maggiore di tossine “normali”, ma si ritrova ora a dover affrontarne altre: i medicinali che il tuo farmacista ha nel suo arsenale di armamenti anti-sintomi. Quindi… ciò che noi chiamiamo “malattia” è in realtà “la cura”! Siamo stati tutti così condizionati a pensare secondo i canoni del sistema dominante della medicina allopatica, che è molto difficile accettare l’idea che i sintomi delle malattie siano effettivamente il tentativo di autoguarigione del corpo. La malattia, anche se può avere un effetto più o meno guastante, resta sempre e comunque uno sforzo del corpo per liberarsi della tossiemia, poiché se così non fosse morirebbe. Quindi, secondo quest’ottica, si può dire paradossalmente che la malattia in effetti arriva per guarire. L’unica vera malattia è invero la tossicosi.
In conclusione:
il corpo umano ha dentro di sé il potere di guarirsi (senza farmaci).
la base da cui si sviluppa ogni malattia è un accumulo di tossine che il corpo non è riuscito ad espellere attraverso i suoi 4 canali di eliminazione.
la ragione per cui il corpo non riesce a disintossicarsi correttamente è la carenza di energia causata dallo stress, da uno stile di vita non sano e/o maltrattamento del corpo (in particolare attraverso scelte sbagliate in fatto di cibo, iperalimentazione, assunzione di tossine farmaci compresi, ecc.).
quello che noi chiamiamo malattia è in realtà lo sforzo che il corpo fa per liberarsi dalle tossine, ossia il suo tentativo di guarirsi (le reazioni più comuni sono, tra le altre, febbre, mal di testa, eruzioni, muco, tosse, vomito e infiammazione).
l’assunzione di farmaci va ad aggiungersi alle cause della malattia e ne aggrava la situazione, poiché per il corpo umano sono dei veleni (acidi), e quindi nocivi.
La causa principale delle molte cosiddette “malattie” dell’uomo è da ricercarsi in quelle attività che prosciugano la forza vitale del nostro corpo, le abitudini quindi che tolgono energia al nostro corpo. Di conseguenza la soluzione definitiva alle nostre malattie è una correzione delle abitudini di vita. Non esistono “pillole magiche” (farmaci) per raggiungere una buona salute. Uno stato di salute ottimale deriva dal rispettare alcune semplici leggi naturali; ossia fare le giuste scelte quotidianamente.
tratto da: www.bioguida.com
Sono assolutamente daccordo, con quanto detto!
Io stessa non mi curo con medicine, ma attraverso una consapevole attenzione sul mio stile di vita. Mi curo con relazioni sane e ambienti armoniosi e puliti, cerco di non creare conflitti con la mia essenza e riconoscere le dinamiche che mi fanno disperdere energia.
Buona vita! Ciao
Ps: Spero al più presto che si possa dare agli esseri Umani la possibilità di essere integri, attraverso delle leggi che riconoscano ufficialmente le terapie naturali.
Vivo una vita intensa ed impegnativa .
Non posso permettermi di essere ammalato .
Con la mente ho pensato che necessariamente devo stare bene.
Ho avuto bronchite, leggero asma e raffreddore ma raramente la febbre .
In una delle poche visite mediche che ho fatto ( consigliato da mia moglie ) il dottore, dopo avermi visitato, mi ha detto : è come se lei avesse i sensori della febbre disattivati , in questa condizione dovrebbe avere la febbre !! .
La mente umana insieme allo stile di vita ed all'alimentazione è il miglior farmaco del mondo !!
assolutamente d'accordo sul "male" che le medicine possono fare! Dovremmo sempre essere consapevoli di ciò che ci fa "male": dall'alimentazione ai rapporti con gli altri e lo stile di vita sempre di corsa... perchè e soprattutto dove dobbiamo correre? perchè dobbiamo sempre "vincere"? rispetto a chi o che cosa? penso che se ritrovassimmo il significato di semplici parole quali rispetto, educazione e amore cambierebbe armonicamente la società stessa in cui viviamo! Utopia? Nel mio piccolo cerco di impegnarmi, provateci anche voi e.....chissà forse non prenderemo più medicine!!!!!! Vale la pena tentare, in fondo non costa nulla.
La visione della medicina prospettata in questo articolo non ha riscontri nella realtà se non per alcune situazioni particolari. Anzi è assolutamente pericolosa perchè ci riporterebbe indietro di almeno 2 secoli, tant'è vero che gli studi citati sono dell'800.
A quei tempi la durata media della vita era di 40 anni contro gli 80 attuali, grazie anche, ma non solo, ai farmaci.
Non si curano i tumori senza chemioterapici o le infezioni batteriche senza antibiotici.
Alessandro, Oncologo ed Ematologo
Vorrei chiedere al Dr. Murgia: qual'è l'interpretazione della malattia alla base della vostra "visione della medicina"(con "vostra" mi riferisco specificamente agli oncologi)?
Non si sa mai: se un giorno dovessi scegliere se acconsentire o no alla chemio, vorrei sapere in base a quale idea una roba tanto devastante, che fa cadere tutti i capelli, dovrebbe guarirmi. Perchè sinceramente ho qualche dubbio in proposito. Grazie
Caro Salvatore, esistono tantissime malattie non una sola con un solo meccanismo d'azione. Ci sono, però, delle cause comuni che sono alla base di varie malattie anche neoplastiche: l'alimentazione scorretta sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo; il fumo di sigaretta; certe malattie virali; le radiazioni, l'inquinamento, l'abuso di sostanze chimiche in agricoltura, la genetica. Mettendo insieme tutte queste cause si spiega l'insorgenza di quasi il 100% delle malattie tumorali e cardiovascolari.
Se, però, conoscere le cause può essere utile nella prevenzione, non c'è sempre un rapporto diretto tra le cause e i diversi tipi di terapia. Può esserci per le malattie cardiovascolari: si occlude un'arteria ed io cerco di riaprirla, il colesterolo è troppo elevato e mi metto a dieta, ecc. Per le malattie tumorali il tipo di meccanismo terapeutico, salvo delle importanti eccezioni, è molto più grossolano anche se efficace: le cellule tumorali si moltiplicano all'infinito ed io le "avveleno" con i farmaci chemioterapici più appropriati in modo che in quel particolare tipo di tumore ( e di Paziente ) diano il massimo risultato sulle cellule malate con il minor danno possibile sulle cellule sane.
Come vedi il discorso è lungo, anche perchè il tutto è complicato da tante altre componenti che niente hanno a che fare con i Pazienti, le malattie e chi le cura: fattori sociali, economici, organizzativi, speculativi...
In sintesi, per quanto possiamo, cerchiamo di vivere una vita sana. Se poi insorge una malattia curiamola, perchè spesso si può guarire.
Alessandro
Caro Alessandro concordo su uno stile di vita "sano" e probabilmente ci ammaleremo meno e ridurremo anche il consumo di medicine, con i conseguenti "danni" per le industrie farmaceutiche e medici, non tutti per fortuna, particolarmente sensibili ai soldi......forse anche questo è uno dei fattori che giustificano l'uso di certi potenti "farmaci" che forse guariscono il tumore in alcuni, ma solo alcuni, pazienti ma fanno danni incredibili su altre parti vitali del corpo e allora.... "la persona non ce l'ha fatta". MA CHE RAZZA DI STREGONERIE SONO QUESTE? Purtroppo il nostro istinto primordiale di attaccamento alla vita, e quindi la disperazione, quando ci vengono diagnosticate certe patologie, fa sì che si debbano fare certe "scelte" che, secondo le statistiche, se vere, funzionano su un numero troppo piccolo di soggetti. E allora non è questa la strada giusta ma solo una vago tentativo di pretendere di curare, forse più di arricchire certe tasche.......... E come il cane che si morde la coda ricominciamo: optare per uno stile di vita sano a cominciare da ciò che mangiamo. Ma anche qui dobbiamo fare i conti con pesticidi e quant'altro usato in modo sconsiderato..... boh!!!!!! non se ne esce vivi!!!!!!!!!!!
Io però nel mio piccolo ci provo, se non altro per quanto è in mio potere di fare per quanto possibile, chissà forse funzionerà!
Cara Lucia, anche io faccio il possibile.
Ho fondato 20 anni fa, assieme ad altri amici che condividevano i miei ideali, un'associazione che si occupa di sviluppo sostenibile, di educazione alla mondialità, dialogo interculturale e interreligioso, commercio equo e solidale, economia locale e agricoltura biologica.
Organizziamo incontri di sensibilizzazione nelle scuole e nelle parrocchie, partecipiamo ad incontri e tavole rotonde su questi temi collaborando con chiunque abbia a cuore la costruzione di un mondo più giusto...e meno cancerogeno.
Ho anche un orto biodinamico e cerco di improntare la mia vita personale e familiare alla sobrietà e alla solidarietà.
Detto questo, che attiene al campo della prevenzione, quando c'è da curare un tumore e ti assicuro che in certi tipi, come i tumori del testicolo o i linfomi di Hodgkin per fare esempi concreti, si può arrivare negli stadi iniziali al 90% di guarigioni, si usano tutti gli strumenti a disposizione per salvare la vita del Paziente, quando è possibile, o perlomeno per migliorare la qualità della sua vita.
In questi anni ho dovuto curare anche persone a me molto care e di volta in volta si è deciso insieme cosa era ragionevole fare: mio fratello è guarito dopo l'asportazione di un testicolo e la chemioterapia, mentre mio padre ha fatto solo terapia palliativa perchè il tumore dello stomaco non è molto sensibile alla chemioterapia e non ha senso praticarla. A volte si fa la chemioterapia anche solo per campare più a lungo e meglio possibile e ti potrei fare tanti esempi di persone che sono andate avanti con tumori della mammella metastatizzati per 15 - 20 anni.
Capisco che a volte si temano più le terapie delle malattie stesse, ma, credimi, circolano molte leggende e il lupo è molto meno cattivo di come lo si dipinge.
Alessandro
se l'organismo resiste al veleno chemio allora ne viene sconfitto il cancro,(ma alla fine è l'organismo che ha vinto nono stante ha dovuto lottare contro due terribili nemici) ma se l'organismo cede al veleno chemio, la battaglia è persa e il cancro ha il sopravvento.
E' vero la vita degli esseri umani si è allungata, ma non è migliorata in termini qualitativi.Io credo che questo sia dovuto alla evoluzione naturale della fisiologia e del metabolismo del nostro organismo,oltre all'aumentato apporto di nutrienti(per quanto sporchi)che le tecnologie irrispettose ed invasive dei processi naturali quanto colturali che di allevamenti hanno prodotto per la nostra esagerata alimentazione, che ha fatto del nostro corpo una macchina inquinata, ma ben grande e sopratutto di più lunga e bisognosa durata.Si forse è vero il lupo e meno cattivo di come lo si dipinge (i lupi sono animali meravigliosi)ma allora se il fine è la salvezza di vita umana, se il fine è la minore sofferenza perchè ostinarsi ciecamente e non allargare la visione clinica accogliendo anche le valide soluzioni che ci offre madre natura attraverso l'antico esperienziale sapere del umano percorso, e senza dubbio vagliarlo con i criteri e le prove che la scienza esige. Altrettante esperienze positive esistono di chi ha scelto la via della tradizione "terapeutica" ma ai noi sia dall'una che dall'altra parte non esiste una percentuale favorevole piena,questo ci dovrebbe far capire che indagare con spirito sereno e senza pregiudizi ne osticismi verso le terapie naturali non può che migliorare l'approccio terapeutico della allopatia.
Concordo con Felice, e comunque ringrazio Alessandro, per la risposta esauriente...dal suo punto di vista, che era però il vero oggetto della domanda, che non ha avuto risposta. La riformulo. Quale "visione della medicina" è alla base di quanto hai spiegato rispondendomi? Più chiaramente: se abbiamo un preciso posto nell'universo, lo ha ogni cosa che ci riguarda, malattie incluse, quindi...perchè ci si ammala? Ho l'mpressione che questa sia una domanda che la medicina, secondo la "visione" da te prospettata, cioè quella razionalista-occidentale, tende a relegare a un ambito filosofico, come se non riguardasse i processi di guarigione. Non ritieni che indagare con serenità ( e umiltà) in direzione di un allargamento di questa visione in una visione olistica dell'essere umano, possa solo giovare a tutti, medici e pazienti.
Insisto per la disponibilità e rispettosità dimostrate nel tuo rispondere, che ti differenziano da molti tuoi colleghi: lupi spesso altezzosi, che sanno anche diventare cattivi, quando qualche collega un pò "stravagante" (tipo il dott. Hamer) si macchia di lesa maesta...
Grazie ancora
Caro Salvatore, ti inviterei a leggere l'ultimo libro di Tiziano Terzani " Un altro giro di giostra " sulla sua esperienza di malato di cancro. Anche lui, che pure era un grande conoscitore ed estimatore delle culture e delle medicine orientali, conclude un pò a malincuore che è più opportuno farsi curare un tumore secondo i criteri della medicina occidentale. Al di là del fatto che si condividano o meno le sue opinioni, è comunque un bel libro animato da una grande spiritualità e saggezza.
Riguardo alla disponibilità e al rispetto delle opinioni altrui, penso che debba far parte del bagaglio minimo, sindacalmente prescitto, di ogni uomo, soprattutto se decide di fare il medico che cura malattie tanto devastanti.
Ho una mia visione della realtà in senso olistico, che spazia dall'universo intero al quark, da Dio al più misero degli esseri umani, ma non sono capace di trasformare una mia filosofia di vita in azioni efficaci per curare.
Mi serve per tentare di capire, aiutare a capire e per cercare di aiutare e dare affetto in spirito di servizio, ma non per guarire qualcuno. Tanti Pazienti mi dicono che già parlare con me fa parte della cura e per me è il più grande complimento che mi possano fare, però esplicitamente mi viene chiesto anche di fare tutto il possibile per farli guarire. Ed io, con tutti i miei limiti, devo utilizzare gli strumenti giusti.
Onestamente non ne conosco altri rispetto a quelli della medicina "occidentale".
alessandro
Ogni essere umano preso nella sua individualità è un essere meraviglioso,è l'umanità nel suo insieme che è bestiale,esordì un grande pensatore.Io credo che l'uomo giusto sia il consapevole dei propri limiti e li accetta, non certo con rassegnazione bensì con maturità servendosene come piattaforma per la propria evolutiva crescita. I sensi di colpa non hanno portato mai da nessuna parte se non che a far crescere le proprie frustrazioni. l'uomo deve agire e non può che farlo con gli strumenti che conosce e tuttavia non si deve sclerotizzare nel range dei propri limiti suo dovere è conoscere e per conoscere deve saper osare questo porterà delle responsabilità che saranno gli strumenti fondamentali della sua evoluzione e di tutti quelli che con lui entrano in contatto. L'uomo giusto deve sempre tendere a vedere al di la delle apparenze deve sempre saper cogliere l'olismo delle realtà che ci circondano e questo vale a maggior ragione per le discipline mediche perchè dentro e "fuori" questo essere che chiamiamo uomo si replica l'universo, di cui l'uomo ne è la rappresentazione più nobile ed essenziale.
La malattia è figlia dell'incomprensione, e in particolar modo di quella incomprensione che dedichiamo a noi stessi,essa ha il compito di ricordarsi di sé portandoci quindi ad attenzionarci.Molto spesso infatti viviamo una condizione di identificazione che non ci appartiene allontanatoci dal nostro sé e/o dal nostro m'è se preferite, mentre dovremmo imparare ad utilizzare i vari io con cui di volta in volta ci identifichiamo come strumenti delle nostre relazioni con (passatemi il termine) la super visione del nostro vero sé.E tuttavia comunque va detto che malattia e morte sono imprescindibili alla vita, e sono i veri grandi guaritori la prima del corpo fisico e dell'anima, la seconda dell'essere eterno in cui impressioniamo la nostra coscienza nel divenire esperienziale ed evolutivo della nostra eterna esistenza. Grazie Salvatore Grazie Alessandro
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