di Catia Trevisan
Anche se sono passati anni il ricordo è vivido, come se fosse adesso. Sto passeggiando su un sentiero di montagna, la terra è chiara, secca, è estate. Tutt'intorno la luce fa brillare le foglie del bosco tremolanti al soffio di una lieve brezza, il verde tappeto dei prati è intenso e morbido, gli alberi, tanto amati, sono vicini come presenze amiche. Accanto a me Guido, marito e compagno di avventure di vita, la sua mano calda nella mia, così ci piace passeggiare e aprire il cuore l’uno all'altro. Nel silenzio, come sempre, sale la voce del cuore e manifesta ciò che c’è. Un’insoddisfazione sottile che vuole essere ascoltata, al di là di tutto ciò che nella nostra vita scorre meravigliosamente.
Un anno di lavoro intenso è passato, rivedo i volti dei tanti pazienti che nel mio studio hanno raccontato e rivissuto, a volte, dolori, traumi, diagnosi nefaste. Ho ascoltato, asciugato lacrime, portato sorrisi e abbracci stretti e caldi, ho donato speranza, prescritto rimedi e consigliato alimenti, insieme abbiamo scherzato, cercato soluzioni, o semplicemente abbiamo deposto o alleggerito carichi e pesi. Ma non mi basta. Mai come quest’anno mi hanno raggiunta persone con malattie gravi e storie difficili, cariche di profonda sofferenza. Spesso è tardi e posso offrire solo sostegno e non più speranza di guarigione piena. Troppo tardi… Ho troppo poco tempo in studio per occuparmi di loro e del loro stato di salute, e al tempo stesso comunicare ciò che più di tutto mi sta a cuore: come crearsi una vita sana, felice, carica di soddisfazione e realizzazione piena. Come accogliere le prove della vita in modo che siano gravide di ulteriore gioia. Come trasformare il male in bene, il dolore in una scala che ti porta in alto, in un luogo da cui non vedi più il dettaglio ma l’intero panorama, in un contenitore, il tuo contenitore che continuamente si amplia, capace di accogliere sempre più cose. Come diventare abili a vivere, a trovare il giusto adattamento, la flessibilità necessaria per stare pienamente in ciò che c’è e non in ciò che manca. Come evitare trappole e cadute, come trasformare i traumi. Continua...