L'IMPRESA UMANISTICA DI BRUNELLO CUCINELLI
La rete è meravigliosa, non in se stessa, ma per le relazioni che permette di creare. Così recentemente il contatto con Vittorio Francione, presidente del Network Adriano Olivetti, ci ha portato alla ri-scoperta di Olivetti come incredibile precursore di quella cultura d'impresa umana e sociale che ancora oggi stenta a decollare, ma ormai evidentemente l'unica in grado di offrire un futuro. .... Per arrivare a Brunello Cucinelli, definito dallo stesso Francione come "l'erede" naturale di Olivetti..
"La sua impresa di Solomeo si ricollega liberamente e idealmente - e lo dichiara - all'Olivetti di Adriano, quella dei tempi d'oro, ispirata all'idea di una comunità fraterna, al mutuo appoggio solidale, dove l'attenzione, la partecipazione, la collaborazione sono realtà vissute e vere. Dove la gentilezza e l'efficienza, il realismo e la poesia si uniscono in sinergìa per dare ottimi risultati, sia sul piano del profitto, dello sviluppo economico e del mercato, sia sul piano umano e culturale."
Cucinelli, "il re del cashmere", partendo da zero ha realizzato un'impresa di successo che conta oggi un fatturato annuo di una cinquantina di milioni di euro, quasi 200 addetti e una produzione di capi all'anno pari a oltre 500 mila unità. Nel 1985 quando la sua azienda era in ascesa e aveva bisogno di una nuova sede, contro ogni ragionamento e tendenza è stato spinto verso il Borgo di Solomeo, allora in decadenza: in 14 anni è riuscito ad acquistarlo a ristrutturarlo completamente e ora il borgo è tornato vivo con i laboratori le case, la vecchia fattoria, trasformata in una villa, dove ha sede la mensa aziendale...
La cosa che colpisce è la sua fiducia spontanea e innata negli uomini ed il suo concetto di "buone maniere": "quando sono dinanzi ad un'anima buona, questo richiede che io ne renda testimonianza con un sorriso: I due momenti sono legati da una necessità intrinseca che è al di fuori della volontà, e in ciò stesso consiste la sicurezza dei benefici che ne deriveranno, forse anche per me, forse anche per l'azienda, ma di certo l'anima buona che ho di fronte. E poichè le anime buone sono le più numerose, le buone maniere divengono la regola francescana dello stare insieme agli altri."
Nel tentativo di trasmettervi la filosofia che lo anima vi riportiamo le sue parole, scritte nell'introduzione al libro "SOLOMEO: Un'impresa umanistica nel mondo dell'industria". Quattroemme editore. Perugia luglio 1991.
"Nella mia vita ho sempre coltivato un sogno: quello del lavoro utile per un obiettivo importante.
Sentivo che il "profitto d'azienda", da solo, non bastava a realizzare questo mio sogno, e che un un fine più alto doveva essere ricercato.
La spiritualità dei grandi pensatori del passato, dei santi e dei poeti, al di là dei dogmi e delle discipline, indicava senza ombre e senza eccezione un unico valore davvero grande: quello dell'uomo.
Ho ascoltato la parola "sapiente e commossa" di San Francesco, Socrate, Seneca, e ho capito che il valore economico è nullo senza quello umano, dal quale pertanto il primo non può prescindere.
Soltanto riconoscendo la natura spirituale della realtà umana è possibile assegnare all'uomo, nel mondo, il suo giusto ruolo, e capirne la vera dimensione.
Il lavoro, inteso così come espressione del valore umano, diviene anch'esso partecipe di spiritualità, e consegue il fine superiore del vero bene, anche attraverso il rispetto rigoroso dell'azienda.
Tutto questo, che permette di recuperare le guide infallibili della passione, del coraggio e della serenità, è quanto io concepisco come "impresa umanistica".
L'ordine divino, calato nella prassi della operosità umana, rende comprensibile alla conoscenza irrazionale il filo sottile che lega tra loro la Natura, l'Arte, L'Anima; e da quando l'Arte entrò nella mia vita, riconobbi essa come una risorsa necessaria piuttosto che come una pur raffinatissima struttura accessoria.
Lavorare per il bene che trascende la materia mi permette di penetrare il Genio della Natura, e di collaborare con essa per mezzo del lavoro.
Ritengo che ognuno di noi, con il proprio, interagisce con l'ambiente, e anch'io, per la mia parte mi sento responsabile delle bellezze del mondo."
Brunello Cucinelli
Managerzen (www.managerzen.it, (presidente Federica Ghetti, animatrice efficiente e gentile, ispirata e creativa e anche - garanzia di concretezza - ingegnere, ovviamente Zen) è una struttura di comunicazione dotata di un gradevole sito ben attrezzato e funzionale che si occupa di management e formazione creativa e innovativa, ma non solo .. (uno dei payoff: "MANAGERZEN : Migliora il tuo lavoro").
Managerzen ci sembra un esempio molto interessante di Centro di coordinamento interattivo capace di raccogliere e ridistribuire, di far circolare proposte esperienze progetti convergenti e coordinati alla costruzione di un nuovo modo di organizzare il lavoro e l'impresa, partendo da una cultura ampia, trasversale e vitale, capace di integrare razionalità e intuizione, paradigmi tradizionali e metodi e modi di pensare non convenzionali.
Ma perché accostare Management e Zen?
Proviamo a rispondere al quesito con un'analogìa : come "Il Tao della Fisica", testo innovativo in campo scientifico -epistemologico, così oggi "Lo Zen del Management" (titolo simbolico) rappresenta qualcosa di equivalente, uno sguardo nuovo, fondato su un'intelligenza aperta alla sfera emotiva/intuitiva, che opera con modalità non ortodosse, in grado di dare - che è poi ciò che conta - risposte efficaci alla sfida della complessità e della modernità .. e risolvere il problema.
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Che dire,nel momento globale e cruciale che l'Italia sta attaversando, leggere queste parole allargano il cuore e fanno ancora sperare nonostante tutto.
Farò in modo che mio nipote vi possa conoscere.
Grazie Brunello, un caro saluto, Silvano.
CHE DIRE.ACQUISTIAMO TUTTI,LE AZIONI.
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