LETTERA APERTA DI MAG6 ALLA COOP. VERSO LA BANCA ETICA
ALCUNE PREMESSE IMPORTANTI
Questo documento nasce da un forte bisogno di chiarezza, nei confronti della Banca Etica, dei nostri soci e di tutte quelle persone che, ripetutamente, ci chiedono perche` non abbiamo aderito alla Cooperativa verso la BancaEtica. In una parola, nasce da un'esigenza di chiarezza nei confronti di tutti coloro che hanno a cuore la finanza etica. Usciamo solo ora con una lettera che definisce in modo preciso e pubblico la nostra posizione perche` ci pare evidente che, ormai, la Cooperativa verso la Banca Etica (in breve Banca Etica) non corre nessun rischio di essere stroncata da critiche che possono essere male interpretate o strumentalizzate, ma anzi forse proprio ora ha bisogno di trovare stimoli critici. Non crediamo di avere la verita` in tasca, abbiamo, come tutti, il nostro punto di vista parziale e limitato,che ha bisogno del continuo confronto con gli altri per arricchirsi. Scopo dichiarato di questo nostro intervento, e` pertanto contribuire alla riflessione ed all'approfondimento su quanto sta accadendo.
UN PO' DI STORIA: COSA E' SUCCESSO, FINO AD OGGI, FRA MAG 6 E BANCA ETICA Fin dall'inizio, insieme alle altre Mag (Mutue di AutoGestione - cooperative di finanza etica attive a partire dalla fine degli anni '70), abbiamo partecipato agli incontri "preparatori" sulla Banca Etica cui siamo stati invitati dal gruppo promotore. Via via che le questioni si facevano piu` chiare abbiamo definito la nostra posizione, vale a dire che per raggiungere l'obiettivo di fondo di Mag 6 (di cui parleremo dopo), lo strumento banca era, a nostro giudizio, poco adatto, percio` abbiamo deciso di non investirvi energie.Al tempo stesso pero` abbiamo dichiarato la nostra disponibilita` ed interesse a verificare, nel tempo, forme di relazione e collaborazione in base agli sviluppi del progetto. Il 24/04/96 abbiamo invitato un rappresentante ufficiale della Banca Etica ad un'Assemblea dei soci Mag 6 perche` potesse presentare direttamente, senza filtri, il proprio progetto. Dal confronto, sereno e di reciproco rispetto, sono emerse in modo evidente tutte le diversita` di impostazione delle due realta`. Indubbiamente stimolati dal suddetto incontro, come Consiglio di Amministrazione di Mag 6 decidemmo di verificare se, pur con impostazioni cosi' diverse, vi fossero le condizioni minime per attivare un rapporto con la Banca Etica. Pertanto ad un successivo incontro tenutosi a Milano fra i rappresentanti di tutte le Mag, noi, pur confermando la nostra intenzione di non investirvi energie da un punto di vista operativo, proponemmo alla Banca Etica di aprire le riunioni del proprio Consiglio di Amministrazione a coloro che volessero assistervi,come prassi di trasparenza consolidata nell'esperienza Mag. Da parte nostra ci dichiarammo interessati e disponibili a partecipare, come osservatori,alle loro riunioni, con lo scopo dichiarato di stabilire rapporti diretti e concreti con le persone coinvolte nella gestione di Banca Etica, cosa per noi imprescindibile. Inoltre in questo modo avremmo potuto raccogliere direttamente, e non per sentito dire, elementi precisi per decidere come rapportarci con essa. I rappresentanti Mag presenti, fra cui il Presidente di Banca Etica, ci dissero che si sarebbero fatti portavoce di questa nostra richiesta presso il Consiglio di Amministrazione di Banca Etica. Il fatto che da allora non ci sia arrivata nessuna risposta ufficiale e' stata vissuta,da parte nostra, come un'occasione perduta per attivare concretamente una relazione e, contemporaneamente, come una conferma che non vi sono le condizioni minime per poterci coinvolgere come MAG 6 in quel progetto. Non abbiamo in ogni caso smesso di partecipare a tutti gli incontri sul tema BancaEtica cui siamo stati invitati, in particolare a quelli organizzati localmente a Reggio Emilia e dintorni.
PER ANDARE AL CUORE DELLA QUESTIONE
Ma allora, cos'e` che rende cosi` difficile la relazione fra Mag 6e Banca Etica? Per capirlo vale la pena fare un passo indietro: Mag 6 parte dal presupposto che la finanza etica e` solo uno strumento per raggiungere un fine ultimo molto piu` importante, e cioe` promuovere la crescita di una societa` conviviale dove le persone ritornino ad essere protagoniste della loro vita, dove si accolgano le diversita`, si faccia loro spazio attraverso la lentezza, la partecipazione, la priorita` data alla creazione di rapporti personali di conoscenza e fiducia rispetto ad obiettivi esclusivamente economici. La finanza etica ci interessa nella misura in cui e` uno strumento che avvicina a questo obiettivo, diversamente corre il rischio di diventare una forma moderna di beneficenza, quella di chi mette i soldi (prima li donava, ora li presta ) senza avere nessun interesse e disponibilita' personale a mettere in discussione, cominciando da se', le regole economiche e sociali che, strutturalmente, generano situazioni di bisogno. Consapevoli dei nostri limiti ed errori, facciamo il possibile per evitare che Mag 6 diventi una macchina, seppur "etica", di sola raccolta ed impiego di denaro, ed allo stesso tempo ci dispiacerebbe che la Banca Etica nascesse con questa impostazione. Abbiamo cercato, per quanto possibile,di riflettere e sperimentare concretamente percorsi che mettessero in discussione,attraverso l'attivita' finanziaria, i meccanismi economico/sociali. La banca in quanto tale, e quindi anche la Banca Etica, indipendentemente dalla buona volonta' degli amministratori, crediamo sia una struttura talmente rigida e condizionata da regole esterne (Banca d'Italia, gruppo bancario a cui aderira', leggi di mercato molto ferree) che anziche` fare un passoin avanti rispetto all'esperienza Mag, temiamo sara` costretta a fare un passo indietro rispetto a questioni per noi fondamentali: - Se Banca Etica non riesce a rendere trasparenti le proprie riunioni di Consiglio di Amministrazione,come potra` promuovere fra i propri soci la partecipazione diretta piuttosto che la delega? - Come potra` rendere la propria struttura meno burocratica e complicata, piu' semplice ed elastica, in sostanza piu` vicina ai bisogni della gente? - Come potra` favorire la condivisione di responsabilita`,conoscenze e risorse se la struttura, per motivi economici, dovra` essere accentrata? - Come potra` evitare il rischio che propri soci potenti e strutturalmente orientati alla massimizzazione del profitto, come ad esempio le banche tradizionali, possano condizionare pesantemente le proprie scelte operative, rendendo pura teoria il principio una testa, un voto? - Come potra` valorizzare le diversita` interne, soprattutto quando queste andrannoa mettere in discussione priorita` di tipo economico? Crediamo che la recente vicenda della censura di Ctm Mag sull'articolo di Mag 4 riguardo a problemi di democrazia interna sia un episodio da seguire fino in fondo per verificare come verra` gestita la pluralita' di opinioni.
PER CHIARIRE ALCUNI EQUIVOCI
Durante alcuni incontri di presentazione della Banca Etica abbiamo avvertito il rischio che possano nascere equivoci spiacevoli: ci sembra quindi necessario chiarire il nostro modo di sentire alcune questioni.Crediamo sia fuorviante essere presentati, sostanzialmente, come l'unica realta' Mag che non sostiene il progetto Banca Etica. Ci pare non si debba dimenticare la posizione presa dalla Mag di Verona, che dopo essere stata fra i soci fondatori, e' uscita dal Consiglio di Amministrazione non trovando piu' sintonia fra i propri principi di fondo e quelli della Banca Etica.Ad ulteriore conferma che la questione non e' di poco conto, recentemente,anche dentro al gruppo promotore si e' manifestato pubblicamente un certo disagio. Ci riferiamo all'articolo di Mag4, (membro del Consiglio di Amministrazione di Banca Etica) non pubblicato sul n. 7 di ALTRAFINANZA, giornalino di Ctm-Mag, di cui riportiamo un breve passaggio: "Esiste dall'inizio un forte controllo centrale della realta' che e' stata il motore propulsore della Banca Etica, vale a dire la CTM-MAG di Padova, e questa e' una caratteristica strutturale che costituisce una sorta di DNA del progetto (con le relative difficolta` relazionali, soprattutto con le MAG e gli altri soci fondatori,che non vivono bene questo basso livello di democrazia interna)". Siamo molto a disagio anche quando sentiamo presentare la Banca Etica come il completamento del percorso Mag. Francamente non condividiamo questa lettura(e in precedenza abbiamo spiegato sinteticamente le nostre ragioni) e ci pare forzato presentarla in questo modo senza fare riferimento al fatto che ci sono Mag che la pensano diversamente.
E ALLORA, CHE FARE?
Come Mag 6 possiamo dire che, l'arrivo della Banca Etica, e' stato ed e' tuttora uno stimolo ad una maggiore consapevolezza rispetto al nostro cammino, che ci spinge a non accontentarci di "vivere di rendita" per quanto abbiamo gia` fatto, che ci richiama alla distinzione fra questioni fondamentali e strumentali. Scriviamo questa lettera aperta sperando che possa essere utile anche come contributo alla riflessione interna a Banca Etica che,seppur in modo informale, ci ha dato un segnale di apertura, confermandoci da una parte l'impossibilita' ad assistere alle riunioni del loro Consiglio,ma dichiarandosi disponibile ad un incontro con una loro rappresentanza.Dopo aver cercato di giocare a carte scoperte, spiegando in modo sintetico ma trasparente le nostre aspettative ed i nostri timori rispetto a Banca Etica, intendiamo terminare in modo propositivo, vedendo in ogni caso inBanca Etica dei compagni di viaggio, non degli avversari, che hanno scelto strade e "mezzi di trasporto" diversi dai nostri. Crediamo che valga la pena cercare nuovamente possibili spazi di relazione fra Mag 6 e Banca Etica. Le strade percorribili possono essere due: - promuovere possibilita' concrete di conoscenza attraverso la trasparenza gestionale - puntare alla costruzione di rapporti personali di fiducia fra le persone coinvolte. Concretamente: La conoscenza reciproca puo' svilupparsi se da entrambe le parti si mettono a disposizione strumenti che la rendano possibile.Da parte di Mag 6 gli strumenti possibili sono: - la libera partecipazione alle riunioni del Consiglio d'Amministrazione (a Reggio Emilia e a Bologna,di sera, ogni due settimane circa) - le frequenti Assemblee dei soci aperte a tutti (una domenica, tutto il giorno, ogni tre mesi circa) - l'iscrizione ad una lista di posta elettronica per la distribuzione di informazioni e la discussione dei temi legati all'attivita' Mag6 (le richieste di finanziamento, la presentazione di attivita' e progetti, la convocazione delle riunioni del Consiglio di Amministrazione, la sintesi delle decisioni prese, etc.etc.)- l'invio gratuito di "MAG...INFORMA", il giornalino bimestrale diMag 6. Crediamo che la conoscenza reciproca produrra' buoni risultati se sara' affiancata dalla crescita di rapporti personali di fiducia. Concretamente pensiamo che un banco di prova significativo possa essere il rapporto con le persone che lavorano nei G.I.T. (gruppo di iniziativa territoriale)della Banca Etica, attivi sul territorio dove Mag 6 gia' e' presente. Riteniamo sia importante conoscerli e farci conoscere, vedere quali possibilita` di relazione vi sono per non creare un clima di competizione fra soggetti di comune matrice "etica". Siamo grati a tutti coloro che vorranno confrontarsi con noi su queste tematiche.
Reggio Emilia, 02 marzo 1998
Il Consiglio di Amministrazione di Mag 6
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