IL MANIFESTO DELLA FINANZA ETICA
L’economia e la finanza eticamente orientate si pongono domande e cercano risposte sulle conseguenze delle azioni economiche. Quali conseguenze comporta una attività produttiva o finanziaria per la vita delle persone, per il bene comune, per l’ambiente naturale ?
La finanza etica:
- Ritiene che il credito, in tutte le sue forme, sia un diritto umano: non discrimina tra i destinatari degli impieghi sulla base del sesso, dell’etnia o della religione e neanche sulla base del patrimonio curando perciò i diritti dei poveri e degli emarginati. Finanzia quindi attività di promozione umana, sociale ed ambientale, valutando i progetti con il duplice criterio della vitalità economica e della utilità sociale. Le garanzie sui crediti sono un’altra forma con cui i partner si assumono la responsabilità dei progetti finanziati. La finanza etica valuta, al pari delle garanzie di tipo patrimoniale, altrettanto valide quelle forme di garanzie personali, di categoria o di comunità che consentono l’accesso al credito anche alle fasce più deboli della popolazione.
- Considera l’efficienza una componente della responsabilità etica: non è una forma di beneficenza: è un’attività economicamente vitale che intende essere socialmente utile. L’assunzione di responsabilità, sia nel mettere a disposizione il proprio risparmio, sia nel farne un uso che consenta di conservarne il valore, è fondamento di una partnership tra soggetti con pari dignità.
- Non ritiene legittimo l’arricchimento basato sul solo possesso e scambio di denaro: il tasso di interesse, in questo contesto, è una misura di efficienza nell’utilizzo del risparmio, una misura dell’impegno a salvaguardare le risorse messe a disposizione dai risparmiatori e a farle fruttare in progetto vitali. Di conseguenza il tasso di interesse, il rendimento del risparmio, è diverso da zero, ma va mantenuto il più basso possibile, sulla base di valutazioni economiche, ma anche sociali ed etiche.
- E’ trasparente: l’intermediario finanziario ha il dovere di trattare con riservatezza le informazioni sui risparmiatori di cui entra in possesso nel corso della sua attività, tuttavia il rapporto trasparente con il cliente impone la nominatività dei risparmi. I depositanti hanno il diritto di conoscere i processi di funzionamento dell’istituzione finanziaria e le sue decisioni d’impiego e di investimento.
- Prevede la partecipazione alle scelte importanti dell’impresa non solo da parte dei soci, ma anche dei risparmiatori: le forme possono comprendere sia meccanismi diretti di indicazione delle preferenze nella destinazione dei fondi, sia meccanismi democratici di partecipazione alle decisioni. La finanza etica è così portatrice di un messaggio forte e coraggioso di democrazia economica.
- Ha come criteri di riferimento per gli impieghi la responsabilità sociale ed ambientale: individua i campi di impiego, ed eventualmente alcuni campi privilegiati, introducendo nell’istruttoria economica criteri di riferimento basati sulla promozione dello sviluppo umano e sulla responsabilità sociale ed ambientale. Esclude per principio rapporti finanziari con quelle attività economiche che ostacolano lo sviluppo umano e contribuiscono a violare i diritti fondamentali della persona, come la produzione e il commercio di armi, le produzioni gravemente lesive della salute e dell’ambiente, le attività che si fondano sullo sfruttamento dei minori o sulla repressione delle libertà civili.
- Richiede un’adesione globale e coerente da parte del gestore che ne orienta tutta la attività: qualora invece l’attività finanziaria eticamente orientata fosse soltanto parziale, è necessario spiegare, in modo trasparente, le ragioni della limitazione adottata. In ogni caso l’intermediario si dichiara disposto ad essere monitorato da istituzioni di garanzia dei risparmiatori.
Il Manifesto è un documento copyleft promosso dall’Associazione Finanza Etica in occasione del Convegno “Verso una carta d’intenti per la finanza etica italiana”, Firenze 1998
Fonte: www.finansol.it
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Agli operatori dell'"ECONOMIA ETICA E SOLIDALE"
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Ricevendo vari comunicati da parte di operatori privati in nome di una vantata "economia etica e solidale", vorrei esprimere il pensiero che occorre costruire al più presto una vera ECONOMIA ETICA e SOLIDALE che non potrà non esprimersi al meglio ed innanzitutto all'interno e per l'intero settore delle PUBBLICHE ATTIVITA'.
Esistono due settori economici: il pubblico ed il privato. Ognuno di essi ha, per sua propria sostanza, caratteristiche diverse e complementari. L'etica e solidarietà sono qualità che maggiormente si dovrebbero sposare col settore pubblico, il settore privato dovendo invece soddisfare tutt'altro tipo di requisiti.
Per cui, quando ricevessimo comunicati
da operatori che vantano qualità come etica e solidarietà,
non imbarazziamoci e chiediamo con tranquillità:
QUESTE VOSTRE ATTIVITÀ SONO PUBBLICHE O PRIVATE?
Occorre porre questa domanda perché come cittadini, in questo particolare momento storico, del privato c'importa senz'altro meno di un pubblico che è andato letteralmente a rotoli. In quanto esseri umani membri della comunità italiana, quel che più ora deve interessarci è non lasciare gli onnipotenti ed onnipresenti ruoli pubblici in mano a coloro che se li sono accaparrati a vita, togliendo a tutti noi altri la possibilità di essere partecipi della nostra santa Res Publica.
Anche nel caso si fosse in perfetta buona fede, non si può non pensare ci sia stato un grossolano errore nel cercare di costruire una economia basata su etica e solidarietà nel settore privato (che appartiene a pochi) lasciando il settore pubblico (che appartiene a tutti) nelle deprecabili condizioni che tutti patiamo.
Urge, prima d'ogni altra cosa, reclamiamo tutti una equa e solidale partecipazione a turno dei cittadini ai 3.200.000 ruoli pubblici, al fine di trasformare quel luogo d'accaparramento ed esclusione, di corruzione e scialacquo, che è la presente Funzione Pubblica, in tutt'altra, democratica, moderna, etica e solidale entità.
Spero ardentemente si raggiungano presto condizioni tali da permettere agli Organizzatori dell'"economia etica e solidale" privata di portare la loro grande esperienza all'interno di una Funzione Pubblica apertasi al contributo potenziale di ogni cittadino preparato.
Ringrazio e saluto con la più gran cordialità.
Danilo D'Antonio
Público é de todos! Privado é de alguns!
http://www.hyperlinker.com/ars/de_todos.htm
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