Come parli, così è il tuo cuore.
Paracelso

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BIONoNBIO
Per un biologico davvero naturale
BIONoNBIO
IL CIBO COSMICO
Per prima cosa conoscere il cibo.Dal cibo tutti gli esseri sono nati, col cibo essi vivono, verso cibo essi muovono. Al cibo tutti ritornano.
da Upanishad
IL MANIFESTO
DEL CONTADINO IMPAZZITO

<b>IL MANIFESTO<br> DEL CONTADINO IMPAZZITO </b>








libero adattamento
del Manifesto di Wendell Berry


Se amate il guadagno facile,
l’aumento annuale di stipendio,
le ferie pagate.
Se desiderate sempre più cose prefabbricate,
se avete paura di conoscere i vostri vicini di casa,
se avete paura di morire….
allora nemmeno il vostro futuro
sarà più un mistero per il potere,
la vostra mente sarà perforata in una scheda
e messa via in un cassettino.
Quando vi vorranno far comprare qualcosa
vi chiameranno,
quando vi vorranno far morire per il profitto
Continua...
ANIMA DEL BIOLOGICO
OVVERO IL BIO OLTRE IL MERCATO

ANIMA DEL BIOLOGICO <br>OVVERO IL BIO OLTRE IL MERCATO

di Maurizio Di Gregorio

Il Bio, (l’alimentazione, l’agricoltura e la cultura del biologico),  ha superato  in Italia i 50 anni, l’età di un giovane adulto. Se ne parla spesso come di un mercato che è poi il punto di incontro dei suoi tre componenti. La diffusione di un'agricoltura e di una alimentazione naturali, sane equilibrate e nonviolente sono il bel risultato ottenuto grazie al lavoro, all’impegno, alla visione e al sogno di tanti uomini e donne che sono stati in questi anni i pionieri fondatori e costruttori del biologico. Come ciò è stato possibile in una nazione che ha espresso il più piccolo movimento ecologista, è una curiosità speciale. Qui vogliamo trattare del bio oltre il mercato, cioè del bio come pratica di vita, cultura vissuta, intenzione originaria ed anima che si realizza. A 50 anni bisognerebbe occuparsene.  Continua...
TERRA, ANIMA, SOCIETA' Vol. 1
TERRA, ANIMA, SOCIETA' Vol. 1 A.a.V.v. Resurgence Book
se vuoi comprarlo
  
Questo libro raccoglie una serie di straordinari articoli, raccolti in due volumi, della prestigiosa rivista internazionale Resurgence che celebra la pubblicazione del 200° numero. Cos’è Resurgence? È una rivista con molte idee e visioni originali che aiutano a costruire una prossima era ecologica, un’era che unirà la terra, il sé e la società. Resurgence ci parla della fondamentale distruttività della globalizzazione economica; il bisogno di “un’economia come se la gente contasse qualcosa”, l’importanza del rapporto umano, la spiritualità, la ruralità, la nonviolenza e il Terzo Mondo. Una visione in cui natura, società, spiritualità sono parti integranti l’uno dell’altra. Nel corso della vita possiamo imparare a riconoscere i problemi del mondo e possiamo imparare ad affrontare anche i quesiti più profondi della nostra esistenza, ma dovremmo anche imparare a riconoscere il legame imprescindibile tra noi e il mondo.
Continua...
L'IGIENE CONTRONATURA DELL'INDUSTRIA ALIMENTARE
L'IGIENE CONTRONATURA DELL'INDUSTRIA ALIMENTARE

di Edward Goldsmith

In tutto il mondo i piccoli produttori di generi alimentari e i commercianti di tipo tradizionale stanno progressivamente chiudendo a causa di gravose leggi dello Stato, che impongono spese fuori dalla loro portata in nome dell' "igiene". Ma è quest'ultimo il vero motivo che fa chiudere i piccoli produttori alimentari e lascia che le grandi industrie ripuliscano il loro mercato? Per i piccoli produttori alimentari e i commercianti di ogni tipo diventa sempre più difficile sopravvivere da soli nel contesto di un'economia globalizzata e impegnata a massimizzare il commercio e lo sviluppo. Tale tendenza si è enormemente accentuata grazie anche alle regole imposte dall'Organizzazione mondiale del commercio (WTO), che obbliga i governi ad aprire i mercati nazionali agli alimenti di importazione, in particolare a quelli, solitamente ben sovvenzionati, degli Stati Uniti. Il prezzo della soia importata in India e proveniente dagli USA sarebbe di 34,8 dollari al quintale, invece degli attuali 15,5, se il governo americano non lo sovvenzionasse. [1] Nessun contadino, né in India né altrove, può competere con questo prezzo. Continua...
TERRA, ANIMA, SOCIETA' vol. 2
TERRA, ANIMA, SOCIETA' vol. 2 di A.a.V.v. Resurgence Book
se vuoi comprarlo

E' il secondo volume della selezione di articoli pubblicati nel corso degli anni dalla prestigiosa rivista inglese "Resurgence", diretta da Satish Kumar, che da oltre 40 anni coniuga insieme ecologia profonda, temi sociali e crescita interiore spirituale. Tratta di temi tutti attualissimi e scritti, come contributo volontario, da autori di fama internazionale quali Vandana Shiva, Noam Chomsky, Fritjof Capra, James Lovelock, Matthew Fox, Theodore Roszak, Lester Brown, Larry Dossey e tanti altri. Cos’è Resurgence? È una rivista con molte idee e visioni originali che aiutano a costruire una prossima era ecologica, un’era che unirà la terra, il sé e la società. Resurgence ci parla della fondamentale distruttività della globalizzazione economica; il bisogno di “un’economia come se la gente contasse qualcosa”, l’importanza del rapporto umano, la spiritualità, la ruralità, la nonviolenza e il Terzo Mondo.
Continua...
LA TRUFFA E' EXTRAVERGINE
LA TRUFFA E' EXTRAVERGINE
Marchi nobili. Etichette curate. Ma aziende inesistenti. E nelle bottiglie non c'era olio d'oliva. Una banda ha venduto in Italia e in Europa 100 tonnellate di liquido sospetto Li hanno bloccati sul più bello. L'olio extra vergine pugliese, "quello tinto con la clorofilla... che è veleno ed è pure cancerogeno", ridevano per telefono, stava per sbarcare negli Stati Uniti. I container pronti, gli acquirenti già trovati: sono arrivati i carabinieri e hanno sequestrato tutto. Intanto però avevano già invaso i piccoli market di Milano e provincia. Ma anche molti negozi in Germania, Svizzera, e per rimanere in Italia, in Toscana, Liguria, Veneto. Il prossimo business era quello dell'Europa dell'est. In un anno e mezzo avevano messo già sul mercato 400 mila lattine di olio contraffatto, cattivo e pericoloso per la salute dell'uomo. "Ma in fondo, noi, mica spacciamo droga. Non facciamo niente di male", si rincuoravano tra loro. Continua...
CONSUMARE VERDE O CONSUMARE MENO?
CONSUMARE VERDE O CONSUMARE MENO?

di George Monbiot

Molti comprano prodotti biologici convinti di salvare l’ambiente. Invece di nuovi consumi serve un cambiamento politico. Non andare avanti così. I climatologi avevano detto che gli inverni sarebbero stati più umidi e le estati più secche. Quindi non possiamo dire che le inondazioni siano dovute ai cambiamenti del clima, ma neanche che siano compatibili con attuali modelli climatici.
A causa dell'innalzamento del livello dei mari e della maggiore quantità di pioggia caduta durante l'inverno, basterà che lo straripamento dei fiumi coincida con l'alta marea di primavera per creare i presupposti per una catastrofe. Il nostro principale obiettivo deve essere impedire che i ghiacci della Groenlandia e dell'Antartico occidentale si sciolgano. L'unica cosa che dobbiamo chiederci a proposito dei cambiamenti climatici e' come evitare che ciò succeda. Sono uscite decine di libri e sembrano dare tutti una risposta: possiamo salvare il mondo scegliendo uno stile di vita più saggio e più verde. A luglio il Guardian ha pubblicato un estratto del nuovo libro di Sheherazade Goldsmith, che ci spiega "come vivere entro i limiti della natura".
È facile: basta farsi da soli il pane, il burro, il formaggio, la marmellata e i sottaceti, tenere una mucca da latte, avere un po' di maiali, capre, oche, galline, anatre, alveari, giardini e frutteti. Be', che state aspettando? Continua...
ATTENTI A QUEGLI 8: I VELENI IN TAVOLA
ATTENTI A QUEGLI 8: I VELENI IN TAVOLA
Pesticidi.
Antiparassitari e diserbanti chimici sono impiegati nelle coltivazioni di frutta e ortaggi e contaminano tutto il ciclo alimentare. Sono state trovate tracce persino nel latte materno. Questi trattamenti sono ancor più intensivi per i prodotti fuori stagione che è bene evitare. I prodotti biologici sono, naturalmente, esenti dalla presenza di residui chimici.

Metalli pesanti.
I metalli pesanti come mercurio, piombo, cadmio e il cromo, contaminano prevalentemente il pesce. Sono a rischio anche le coltivazioni e gli allevamenti vicini a discariche che non garantiscono la completa impermeabilità del suolo.

Mangimi.
In Europa ed in Italia polli e vitelli vengono
Continua...
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BIOLOGICO COME DIRITTO E COME DOVERE:
STOPNONBIO



di Maurizio Di Gregorio

A furia di regolamentare gli alimenti biologici, tra regole e deroghe, potremmo presto arrivare al paradosso di mangiare un alimento definito biologico e in regola con le normative ma in realtà contaminato da pesticidi e OGM:. come è possibile arrivare a tanto? Pochi giorni fa il Parlamento Europeo ha approvato la nuova regolamentazione europea del prodotto biologico. Essa arriva dopo quattro anni di negoziati a livello europeo.

Come riassunto da Laura Canestri per il Sole24Ore:
 
 1) Il regolamento prevede controlli annuali antifrode per tutti gli operatori della filiera del bio (non solo gli agricoltori), con ispezioni ogni 2 anni per chi risulta in regola per tre anni di fila.
 
2) I produttori con aziende di piccole dimensioni potranno aggregarsi e ottenere una certificazione bio di gruppo, riducendo i costi.
 
3) Potranno continuare a essere usate sementi convenzionali, ma sarà creato un database europeo per facilitare l’incontro tra domanda e offerta di quelli bio.
 
4) Le deroghe che permettono l'utilizzo di semi convenzionali nella produzione biologica saranno eliminati entro il 2035.
 
5) Le aziende agricole che producono sia prodotti convenzionali che biologici continueranno a essere autorizzate, mentre sulle importazioni viene sancito il principio che prodotti bio provenienti da paesi terzi debbano rispettare gli standard europei e non, semplicemente, standard equivalenti.

6) Tuttavia, non mancano deroghe ed eccezioni. Il rispetto di standard equivalente (ma non uguali) a quelli europei continuerà a valere, ad esempio, per gli accordi commerciali bilaterali.

7) I prodotti che accidentalmente vengono contaminati da pesticidi non autorizzati nel settore biologico potranno continuare ad avere la certificazione.
 
8) I paesi che, come l’Italia, applicano soglie massime per le sostanze non autorizzate nei cibi biologici, come pesticidi, potranno continuare a farlo, ma non impedire la commercializzazione nel proprio mercato di prodotti di altri Paesi europei che si comportano diversamente.

Quest’ultimi due aspetti hanno spinto tutti gli europarlamentari italiani a votare contro, confermando l'orientamento già espresso in Commissione agricoltura: Il punto cruciale negativo è aver eliminato completamente le soglie per i residui di fitofarmaci. Che differenza c’è allora con l’agricoltura convenzionale? L'accordo finale rappresenta un compromesso al ribasso. Scontenta anche Coldiretti: Il nuovo regolamento, consentendo agli Stati di mantenere in vigore soglie meno restrittive per i residui di fitofarmaci reca un grave danno di immagine per il settore del bio soprattutto nei Paesi, come l’Italia, che ha standard molto elevati ".

Un primo commento che possiamo fare alla vicenda è che prosegue imperterrita nella nostra società contemporanea la diffusione di procedure di falsificazione: ogni cosa vien presto sostituita gradualmente ma inesorabilmente con un suo simile, la copia riflette solo in parte l’originale salvandone alcuni aspetti ma modificandone taluni altri, in seguito la copia della copia manterrà ben poco o nulla  dell’originale pur essendosi inpossessato del suo nome. In ogni caso la Truffa è servita su un bel piatto ammiccante.
 
Un processo di spoliazione progressiva dell’autenticità e dell’identità: Via via che la falsificazione stende il suo lugubre velo sul mondo i complici di un delitto diventano addetti, il mercenariato è un lavoro, il terrore dello stato si chiama sicurezza, l’imposizione diventa libertà, la manipolazione viene detta democrazia e la guerra è chiamata pace.
Non chiamare le cose con il loro nome inibisce progressivamente la capacità di dare un nome alle cose e quindi di parteciparvi veramente. Il potere del linguaggio cela un linguaggio del potere, quello attuale cela il suo fine: la falsificazione della esperienza della vita.
 
Ecco a voi allora il Bio Garantito Europeo che potrà essere stato “accidentalmente” contaminato da pesticidi non autorizzati. Bypassata la normativa italiana assai più rigorosa, i produttori italiani biologici dovranno affrontare sul mercato la concorrenza sleale di prodotti certificati biologici che biologici per la pratica bio italiana non sono. Mentre i consumatori, più o meno ignari della cosa, magari li premieranno perché forse addirittura più economici di quelli italiani. 
 
Non era questa l’intenzione di coloro che inventarono e furono pionieri dell’Alimentazione e della Agricoltura Biologica in nome di un ripudio totale alla chimica di sintesi che interveniva sulle dinamiche di crescita delle piante, dopandole e devitalizzandole (con perdita di principi nutritivi) e aggravando i cibi di contaminanti nocivi, dannosi e in molti casi cancerogeni. Una cancerogenità che coinvolgeva anche i lavoratori agricoli maggiormente esposti alla irrorazione di sostanza di sintesi nelle lavorazioni agricole (diserbanti, pesticidi e concimi chimici).
 
All’origine del Movimento Biologico vi è  l’intenzione di recuperare le tecniche antiche che avevano permesso sino a pochi decenni prima un ottima e genuina produzione alimentare, con procedure e tecniche affinantesi nei millenni e conservate ancestralmente da ogni popolo e cultura  prima dell’avvento dell’agricoltura industriale.
 
E ad esse si univano però anche ricerche d’avanguardia, che pur facendo uso delle più moderne conoscenze agrarie e tecnologiche,  cercavano di ottenere in agricoltura modalità di intervento non inquinanti e non invasive sui cicli naturali di riproduzione e crescita delle piante alimentari.
 
L’insieme di questi due approcci ha portato, già decenni orsono, alla attuale agricoltura biologica (Organic) e in essa ha sempre brillato la produzione italiana, già aiutata dalla nostra tradizione agricola da sempre congeniale per l’agricoltura naturale.
 
Però questo accadeva già alcune decine di anni fa, poi sono arrivati sempre nuovi prodotti chimici e gli Ogm, mentre il suolo, l’aria e l’acqua si inquinavano progressivamente anche nelle nostre campagne europee ed italiane.
 
Quindi da una parte sono state introdotte legislazioni ambientali con effetti lenitivi ma non guaritivi sull’inquinamento complessivo, e man mano che la situazione si deteriorava si è giunti a situazioni di compromesso prima impensabile, del tipo
  • se l’aria che respiriamo è  troppo inquinata alziamo il livello di polveri sottili consentite ed eviteremo il blocco delle attività circolanti,
  • se l’acqua delle nostre falde acquifere è troppo contaminata eleviamo la soglia di tollerabilità degli agenti inquinanti e così via in un compromesso continuo e progressivo che ha spesso reso la politica ambientale stessa  di  natura compromissoria in se stessa.
  • e via dicendo, con la nostra vita sin troppo piena di malattie di ogni tipo.
 
Anche nel Bio vi erano, come problematicità, le lacune nel sistema di certificazione che non assicurava un controllo effettivo della naturalezza e genunità del prodotto Bio, - problematica dalla quale avevamo dato titolo al nostro Dossier FioriGialli  con il gioco di parole BioNonBio e denunciato già molti anni fa i rischi a cui la diffusione non coscienziosa del biologico andava incontro.
 
Dopo anni di lavoro serrato in Italia eravamo giunti ad una normativa sul biologico per certi versi esemplare, in cui restava a carico degli agricoltori l’onerosità della certificazione biologica e non si riconoscevamo inoltre sufficienti diritti alle piccole produzioni  ma nel suo complesso la qualità del prodotto biologico era garantita.
 
Di contro la corruzione di enti certificatori, le lacune del sistema certificatorio stesso e gli interessi di bottega di vari operatori medi e grandi che avevano  di fatto reso possibile, accanto al Bio Genuino la messa in circolazione di Bio Fasullo – in tutto o in parte – contribuendo a generare quella ampia sfiducia nei confronti del Bio  ancora oggi  troppo diffusa ed ostacolo stesso al suo sviluppo.
 
Già la formazione del circuito Genuino e Clandestino (prodotti autenticamente bio ma volutamente non certificati, in contestazione al sistema normativo sia truffaldino che vessatorio) aveva fatto emergere paradossalmente il problema di una inadeguatezza normativa.
 
Ora con questo nuovo regolamento dell’Unione Europea sul Biologico, ispirato ad un compromesso al ribasso della autenticità del prodotto Bio, il cerchio si chiude introducendo la possibilità che il consumatore paghi  a caro prezzo un prodotto Bio solo per modo di dire, pur certificato e in regola ma sostanzialmente falsificabile o già falsificato.
 
E, abbiamo appena saputo, questo nuovo regolamento europeo è passato con il voto favorevole dei Verdi Europei ! Che siano entrati anche loro nella più generale Procedura di Falsificazione? (come le sinistre e le destre?)
 
A parte le normative, avevamo già notato l’affermarsi  e l’espandersi di un mercato del Bio di natura radical-chic: un Biologico come moda e verso dei ceti più abbienti, un accompagnamento ai nuovi trend dietetici e salutistici,  il Biologico come opzione di benessere un semplice lifestyle all’interno di una società ed una economia ancora fondamentalmente malate e dannose agli umani e alle specie viventi.
 
Quello che si sta verificando, e non riguarda solo il Biologico, è che gradualmente non riusciamo più ad identificare con chiarezza cosa si deve e non si deve fare, ciò che è accettabile e ciò che non lo è, quello che ha un valore, una integrità, una autenticità genuina e quello che invece  è stato semanticamente e sostanzialmente modificato nell’incontrario e falsificato.  Dunque che si arrivi  all’impossibilità del  Vero, del Bello e del Buono.
 
Ricordo una decina di anni fa una accorata lettera aperta di Gino Girolomoni, uno dei grandi padri del biologico italiano a quel che restava dei Verdi Italiani a cui chiedeva e si aspettava che si facessero propugnatori dell’alimentazione e dell’agricoltura biologica. Costoro invece erano già mentecatti al rimorchio di qualsiasi compromesso o sotterfugio permettesse loro di recuperare qualche posto di parlamentare o qualche ruolo di sottogoverno in barba ad ogni dirittura e coerenza politica possibile e lo ignorarono.
 
Di quei Verdi fasulli all’italiana sarebbe rimasto quindi ben poco, come accertato in tutte le elezioni seguenti ed ogni reale sensibilità e coscienza ecologista sarebbe stata poi veicolata  dal M5Stelle o espressa nell’astensione.
 
Il problema urgente e grave, amici, è che il disastro ecologico procede con largo anticipo sulla diffusione e sull’adozione di una coscienza e pratica ecologista: da qui a poco intanto non saremo più in grado di distinguere cosa è naturale e cosa non lo è.
 
Ho letto alcuni giorni fa la portentosa posizione espressa da Jessica Martucci e Anne Barnhill che sulla rivista Pediatrics giudicano l’allattamento al seno eticamente inappropriato perché impone ruoli di genere, descrivendolo come naturale: leggiamo che  “associare la natura alla maternità può favorire argomentazioni biologicamente deterministe sul ruolo degli uomini e delle donne nella famiglia (che potrebbe portare a pensare che debbano essere le donne a prendersi principalmente cura dei bambini).
 
E aggiungono “che esaltare l’allattamento al seno come naturale implicherebbe che i prodotti fabbricati o in serie siano discutibili  o pericolosi con la possibilità che poi lo stesso atteggiamento sia conservato da queste madri nei confronti dei vaccini!
 
Di questi tempi leggiamo amenità di questo genere una dopo l’altra. Ricoprire statue nude perché sessiste, carne artificiale riprodotta in laboratorio, insetti come cibo, plastiche dappertutto estinzione delle api, impollinatori meccanici, uteri in affitto, traffico di organi, aborto anche dopo la nascita,  tratta di bambini, bombardamenti di pace e via dicendo.
 
Ecco un interessante caso di congiunzione tra una ideologia femminista gender, le manovre del capitalismo multinazionale  di Big Pharma per vaccinare tutta la popolazione  e la corrente definita Transumanesimo.
 
Come si evince non solo il Bio può essere reso fasullo ma anche molti diritti sia stabiliti che propugnati possono esser falsificati, precarizzati o vanificati,  democrazia stessa compresa che si trasforma invece in dittatura di orwelliana predizione.
 
Niente male negli stessi giorni in cui è stato ottenuto nei laboratori un embrione artificiale al 100% di topo, senza alcuna fecondazione.  Ecco, penso che siamo giunti al limite, in tutti i sensi.
 
Penso che dovremmo essere in grado di affermare che tutto questo non appartiene ad alcun progresso ne economico, ne tecnologico ne scientifico, tantomeno civile e morale ma al contrario costituisce l’espressione di una decadenza culturale  e di un inquinamento materiale  che generano poi virus sociali e culturali.
 
Ed è difficile opporsi efficacemente ogni volta su mille fronti diversi, dal glifosato, all’Ogm, le polveri sottili e via dicendo, vi sono mille e mille attacchi su tanti fronti, Non è invece preferibile o necessario reagire attaccando in nome di una coscienza ecologica integrale?
 
E tornando al tema centrale dell’articolo, Il Biologico nell’alimentazione e in Agricoltura non sono Brand  di mercato acquisibili o manipolabili a seconda delle convenienze ma costituiscono un Diritto di tipo naturale e nell’agricoltura e nell’alimentazione.
 
Il Biologico come semplice Lifestyle, sia pur nella sua seduzione e lucentezza, contiene già al suo interno la trappola mistificatoria dell’opzionale anziché dell’obbligatorio, come lo è per ogni diritto ed ogni dovere.
 
Perché proprio di questo si tratta: alimentarsi secondo natura e coltivare senza inquinare rappresentano infatti non un utopia degli anni ‘60 imprigionata nel ghetto delle mode culturali ma uno dei diritti  e doveri, fondamentali e primari di una comunità umana, ancor prima di altri come la libertà di parola e di pensiero ed altri diritti dell’individuo.
 
Alla Luce di questa Coscienza Il Biologico non è una variante più o meno benefica di mercato, ma uno dei pilastri della realizzazione di una cultura umana basata sui valori eterni del bello del buono e del vero. E quindi esso è al contempo sia un diritto che un dovere obbligatorio: ogni essere umano ha diritto di mangiare secondo natura ciò che la natura  in piena e libera espressione produce ed ogni coltivatore ha il dovere di conformarsi a ciò.
 
Il Biologico come Diritto e come Dovere si impongono allora alla coscienza morale più che auspicabili,  come Obbligatori. E quel che ne resta fuori, quello che è innaturale, artificioso, sintetico, adulterato, dannoso e venefico, il NonBio si contrassegna come negativo, violento, illegale e delinquenziale.
 
Sembra utopico vero? Sembra impossibile da realizzarsi? Se interrompiamo la nostra disponibilità a sopportare, uno dopo l’altro, tutti gli svariati guasti e degenerazioni che si presentano alla nostra vita quotidiana e rivendichiamo, innanzitutto nell’ambito della nostra interiorità il diritto irrinunciabile all’integro, all’autentico e al bene, effettuiamo il primo di un cammino di molti passi che ci porteranno a questo.
 
Un assunzione di coscienza che porta ad una rivoluzione delle cose. La coscienza ecologica non può e non deve convivere con l’inquinamento generalizzato. La scelta non è più tra Bio e non-Bio o tra Vero Bio e Falso Bio, ma è il discernimento storico e morale tra l’attuale falsificante e desolante stato di cose e uno Stop definitivo di esso.
 
Allora STOPNONBIO. Il Biologico deve divenire un diritto acquisito ed un dovere messo in pratica. L’alimentazione e l’agricoltura industriale e chimica dovranno essere gradualmente e poi definitivamente vietati.
E l’Italia potrà forse essere un giorno la prima nazione bio al mondo.


Maurizio Di Gregorio
Nemi, 03-05-2018
 
© Tutti i diritti riservati. E' fatto divieto di pubblicazione sia totale che parziale in altra sede senza una ns. specifica autorizzazione. I trasgressori saranno perseguiti a norma di legge.


 

 


Che dire? Un articolo perfetto, che condivido completamente. Il problema è sempre legato al livello di coscienza, sia di chi gestisce il potere ma anche di chi glielo consente passivamente.

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