In alcune diete, quali la macrobiotica, la vegetariana stretta, o quella del solo crudo, a volte sembra di poter trovare le risposte a tutti i problemi del mondo.
Parlando infatti con coloro che le seguono o leggendo i vari libri sembra che l’unico modo per vivere bene sia di adattarsi a quelle regole ben definite e valide incondizionatamente per tutti. La realtà è molto differente perché, fortunatamente, ogni essere umano è diverso da un altro. I concetti che stanno alla base di queste diete sono sicuramente validi ma non si deve arrivare
all’esagerazione e credere che possono essere validi per tutti. Nessun cibo è in sé dannoso. Anche l’alcool, ad esempio, se usato con moderazione, può essere benefico, mentre il latte, ritenuto da tutti benefico (all’infuori degli igienisti) può non esserlo per chi soffre di intolleranza al lattosio.
Ma come si fa ad accorgersi se qualcosa fa bene o fa male? La risposta sta in ciascuno di noi e questo apre una nuova dimensione della scienza che si occupa di alimentazione.
La dieta per ciascuno di noi è assolutamente unica. Si tratta di fare attenzione e di trovare e mettere in pratica la
propria dieta personale, la dieta che rispetta la propria salute e migliora il nostro benessere.
Vegetarianesimo
Le diete vegetariane sono diventate sempre più popolari in occidente, specialmente presso i giovani.
Ogni creatura, animale o umana, è spinta a scegliere un certo alimento piuttosto che un altro, e tale scelta è sempre molto significativa ed indicativa.
La differenza tra l’alimentazione a base di carne e quella vegetariana sta nella quantità di raggi solari contenuti nel cibo. I frutti e gli ortaggi sono talmente impregnati di
luce solare da poter dire che sono un condensato di luce. Quando mangiamo un frutto o un ortaggio assorbiamo dunque in modo diretto della luce solare.
La
carne invece è piuttosto povera di luce solare per cui imputridisce rapidamente e
tutto ciò che imputridisce rapidamente è nocivo alla salute.
La nocività della carne dipende anche da un’altra causa. Quando gli animali vengono condotti al
mattatoio, intuendo il pericolo di ciò che li attende, hanno paura e sono terrorizzati: questa paura provoca un turbamento nelle loro funzioni ghiandolari con la conseguente secrezione di una tossina impossibile da eliminare.
Se volete sapere quali sono i risultati dell’alimentazione a base di carne, andate al
giardino zoologico, guardate gli animali carnivori e capirete subito. I grandi carnivori sono animali feroci che diffondono odori estremamente forti, mentre gli erbivori hanno generalmente un comportamento più tranquillo.
Alla stessa stregua gli uomini che mangiano carne sono maggiormente spinti verso un comportamento grossolano e distruttivo.
Per quanto riguarda i
pesci il problema si presenta in modo diverso. Il loro sistema nervoso è rimasto rudimentale e quindi ci si può cibarne.
Alcune caratteristiche dell’organismo umano sembrerebbero renderlo più adatto a una alimentazione di tipo vegetale, altre ad un’alimentazione mista.
L’unica situazione su cui sono d’accordo gli scienziati è che sicuramente l’uomo non è predisposto per un’alimentazione esclusivamente carnea. Tra i dati a favore dell’alimentazione vegetale sta la lunghezza dell’intestino tipica degli erbivori e la predominanza per la masticazione di denti adatti a triturare vegetali e cereali piuttosto che dilaniare carne. Tuttavia i denti canini esistono lo stesso.
Personalmente ho quasi del tutto escluso la carne dalla mia dieta quotidiana da diversi anni e non soltanto per scelta ideologica ma perché nel corso della mia maturazione la carne rossa ha cominciato a darmi noia fisicamente.
Quando sono invitata fuori casa o sono in giro per lavoro o all’estero, se devo mangiare carne scelgo carne bianca ma più frequentemente pesce. Questa scelta, ripeto, non è obbligatoria e ci si arriva per gradi, non con il ragionamento ma con la sensibilità del proprio corpo.
a cura di:
Mariagrazia De Cola