di Manuel Olivares
Di seguito l’introduzione al testo Comunità intenzionali, ecovillaggi e cohousing, di recentissima pubblicazione
Sono passati otto anni dalla pubblicazione dell’ultimo testo che ho scritto sull’universo comunitario, nel corso dei quali non si può certo dire il mondo non abbia assistito a rilevanti cambiamenti. Banale dire che — oggi più che nel 2010 — il mondo appare progressivamente più interconnesso.In Europa stiamo assistendo ad un maggiore assortimento della popolazione, in virtù di consistenti flussi migratori dall’Asia e dall’Africa, il cui rapido sviluppo non sta, sfortunatamente, contribuendo a colmare il divario tra ricchi e poveri, al contrario (leggendo il Times of India di oggi — 24/1/2018 — di stanza a Varanasi, nell’India del nord, emerge il dato per cui l’uno per cento della popolazione indiana detiene circa il 73% della ricchezza nazionale 1; un capolavoro!).Ad essere ferocemente più precisi, citando l’economista-premio Nobel bangladesho Muhammad Yunus (conosciuto anche come il banchiere dei poveri), recentemente autore di Un mondo a tre zeri; come eliminare definitivamente povertà, disoccupazione e inquinamento:«Secondo quanto pubblicato dall’Oxfam nel 2010, le 388 persone più ricche al mondo possedevano una ricchezza superiore a quella di tutta la metà inferiore della popolazione — ovvero, secondo le stime, di 3,3 miliardi di esseri umani.Quell’anno questo dato statistico fu considerato allarmante, e come tale circolò in tutto il mondo. Da allora, però, il problema è peggiorato ulteriormente, e non di poco.
Nel gennaio 2017, l’Oxfam ha annunciato che il gruppo degli ultraprivilegiati che possiede una ricchezza superiore a quella di tutta la metà inferiore della popolazione mondiale si è ristretto a soli otto individui — anche se il numero delle persone che costituiscono la metà inferiore è cresciuto fino a raggiungere i 3,6 miliardi circa. I quotidiani hanno pubblicato le fotografie di queste otto persone. Sono figure ben note e rispettate — leader d’azienda americani come Bill Gates, Warren Buffett e Jeff Bezos, e alcuni anche di altri paesi, come lo spagnolo Amancio Ortega e il messicano Carlos Slim Helù.2 Nell’allargarsi vergognoso del divario tra gli otto ultraprivilegiati e miliardi di diseredati, la nostra Europa, come si accennava, sta diventando, ogni giorno di più, un caleidoscopio di etnie e religioni diverse e si prevede (dati del Pew Research Center) che, nel lasso di un paio di generazioni, l’Islam diventerà la prima religione del pianeta mentre, nel lasso di una sola generazione, paesi come il Belgio e l’Olanda potrebbero trovarsi ad avere la maggioranza dei propri abitanti di religione musulmana. L’economia reale, a livello planetario, viene quotidianamente fagocitata da quel fenomeno inquietante conosciuto come “finanza”, Continua...