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rilegatura: brossura
formato: 15 x 21 cm.
pagine: 348
ISBN: 978-88--6118--011-6
Editore: FioriGialli edizioni
Anno di pubblicazione: 2012
Euro: 20.00
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Riabitare la Realtà
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Verso un recupero della Cultura
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Freya Mathews
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euro 20.00
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Il mondo non è materia inerte e noi non siamo gli architetti del Tutto; ognuno di noi è contenuto nel proprio luogo che è il viso familiare del cosmo intero. Se ci mettiamo in ascolto il mondo può aprire un dialogo con noi.
Il libro introduce ad una rivoluzionaria visione non-dualistica della realtà in contrasto con la nostra profonda solitudine esistenziale e la nostra povertà culturale tipiche della modernità, del capitalismo, del consumismo, della mercificazione, del progresso e dello sviluppo.
A differenza delle culture native che riconoscono ancora il singolo esistere in un flusso più grande di lui, la persona moderna è costretta inventarsi la vita in un monologo solitario, fatto di astrattezze anziché dell’abbraccio del mondo.
Oltre il tradizionale ambientalismo possiamo assumere un atteggiamento di amorevole cura e rispetto per la materia stessa del mondo che si rivela come fonte della cultura umana.
Accanto alla socializzazione del bambino con la madre occorre la cura del contatto profondo con l’universo che permetta di derivare il senso del proprio sé da una relazione primaria anche con il mondo non umano, tale da esprimere il suo impulso erotico – la cosiddetta gioia di vivere – con tutto il mondo, così’ come il mondo abbraccia ogni sua parte.
Freya Matthews sostiene che la crisi ambientale è un sintomo di problemi più profondi che incombono sulla civiltà moderna e che scaturiscono dalla perdita del vero significato di cultura. Per fare i conti con questa crisi c’è bisogno di un cambiamento nella premessa metafisica della modernità, più profonda di qualsiasi altra già concepita dal movimento radicale ecologista. Questo è un cambiamento con profonde implicazioni per l’intera gamma di domande esistenziali e non soltanto per quelle che riguardano la nostra relazione con la “natura”; sostituendo la premessa materialistica della moderna civiltà con quella panpsichista si trasforma in modo profondo l’intera struttura della cultura.
L’autrice offre una prassi per la vita quotidiana. Il sé parla al suo luogo, il luogo è il suo rifugio, il suo santuario, ci comunica con la sua poesia. Il sé appartiene al luogo e ne è il suo indigeno. Allora potremo conoscere e riabitare la realtà. Perché “prima che io possa darti delle risposte, dovrai raffinare le tue domande. Guardiamo i segreti del cuore di chi chiede".
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