La parola Teosofia ("Sapienza di Dio" o "Saggezza divina" o "Saggezza del divino") venne utilizzata per la prima volta dai "Settanta" che tradussero la Bibbia ebraica in greco, ad Alessandria d'Egitto tra il 150 ed il 200 a.C. per rendere la parola ebraica "binah" (comprensione, intelligenza), ma fu la Scuola Neoplatonica fondata sempre ad Alessandria d'Egitto da Ammonio Sacca (175 d.C.-242 d.C.) a farne un termine diffuso.
La Teosofia, come la si intende attualmente, è il complesso delle conoscenze che stanno alla base di ogni religione, quegli insegnamenti essenziali comuni a tutte le religioni e che costituiscono quel comune denominatore che permette di conciliare tutte le religioni mediante uno studio comparato. In breve, gli insegnamenti teosofici sono le conoscenze del lato spirituale dell'uomo e delle grandi leggi della Natura e dell'Universo che ne regolano l'esistenza. La Società Teosofica è stata fondata a New York il 17 novembre 1875 per opera della nobildonna russa Helena Petrovna Blavatsky.
I tre principi e scopi su cui si basa la Società Teosofica sono:
1) Formare un nucleo di Fratellanza Universale dell'Umanità senza distinzioni di razza, sesso, credo, casta o colore.
2) Incoraggiare lo studio comparato delle religioni, filosofie e scienze.
3) Investigare le leggi inesplicate della Natura ed i poteri latenti dell'uomo.
I teosofi sostengono che la Verità va ricercata con lo studio, la riflessione, la purezza di vita, la devozioni agli alti ideali e considerano la Verità come una ricompensa alla quale mirare, non un dogma da imporre agli altri con autorità. I teosofi ritengono che la credenza deve essere il risultato dello studio individuale o dell'intuizione e non una sua premessa e che deve basarsi sulla conoscenza piuttosto che sulle affermazioni. I teosofi estendono la tolleranza a tutti, anche agli intolleranti, non come privilegio da concedere, bensì come dovere da adempiere e cercano di rimuovere l'ignoranza, non di punirla. I teosofi considerano ogni religione come un'espressione della Divina Saggezza e preferiscono studiarla anziché condannarla, praticarla anziché farne proselitismo. La Teosofia presenta una filosofia che rende la vita comprensibile e che dimostra che la giustizia e l'amore guidano la sua evoluzione.
Da riflessioni.it
Teosofia
La Teosofia è il corpo delle verità che forma la base di tutte le religioni e che non può essere ritenuta possesso esclusivo di nessuna. La Teosofia presenta una filosofia che rende la vita comprensibile e che dimostra che la giustizia e l'amore guidano la sua evoluzione. In breve, gli insegnamenti teosofici sono le conoscenze del lato spirituale dell'uomo e delle grandi leggi della Natura e dell'Universo che ne regolano l'esistenza. I teosofi sostengono che la Verità va ricercata con lo studio, la riflessione, la purezza di vita, la devozioni agli alti ideali e considerano la Verità come una ricompensa alla quale mirare, non un dogma da imporre agli altri con autorità
La parola Teosofia ("Sapienza di Dio" o "Saggezza divina" o "Saggezza del divino") venne utilizzata per la prima volta dai "Settanta" che tradussero la Bibbia ebraica in greco, ad Alessandria d'Egitto tra il 150 ed il 200 a.C. per rendere la parola ebraica "binah" (comprensione, intelligenza), ma fu la Scuola Neoplatonica fondata sempre ad Alessandria d'Egitto da Ammonio Sacca (175 d.C.-242 d.C.) a farne un termine diffuso.
La Società Teosofica è stata fondata a New York il 17 novembre 1875 per opera della nobildonna russa Helena Petrovna Blavatsky e del colonnello americano H.S.Olcott ed è stata riconosciuta Ente Morale in India nel 1905 ed in Italia nel 1980 (D.P.R. n. 821, 15/9/80) per la sua pubblica utilità.
La sede centrale della Società Teosofica Internazionale è ad Adyar (Madras 600020 India) ed il Presidente è la Sig.ra N. Radha Burnier.
In Italia la Società Teosofica è stata fondata a Roma il 1° febbraio 1902 ed attualmente la sede nazionale è a Vicenza. Il Segretario Generale è il dr. Antonio Girardi, via San Felice e San Fortunato 256, 36400 Vicenza.
SCOPI E PRINCIPI
I tre principi e scopi su cui si basa la Società Teosofica sono:
1) Formare un nucleo di Fratellanza Universale dell'Umanità senza distinzioni di razza, sesso, credo, casta o colore.
2) Incoraggiare lo studio comparato delle religioni, filosofie e scienze.
3) Investigare le leggi inesplicate della Natura ed i poteri latenti dell'uomo.
La Società Teosofica è composta da studiosi appartenenti a qualsiasi religione od a nessuna, uniti nell'approvare gli scopi della Società con il desiderio di rimuovere gli antagonismi religiosi e di attrarre uomini di buona volontà, qualunque siano le loro opinioni religiose o politiche e con il desiderio di studiare le verità religiose, nonché di condividere con altri i risultati dei loro studi.
La Società Teosofica ha la missione di diffondere queste verità in ogni paese, benché nessun singolo membro sia tenuto ad accettarne alcuna; ad ogni membro è laciata assoluta libertà di studiare come vuole, di accettare o rifiutare; ma la Società Teosofica, se come ente collettivo cessasse di accogliere e divulgare queste verità, cesserebbe d'esistere.
L'importanza del primo principio della Società Teosofica sta, non nel formare un gruppo a sé stante di "fratelli umani" che sono i soli a possedere la verità, ma nell'accettare al suo interno la presenza e la partecipazione di tutti coloro che si sentono di appartenere alla fratellanza dell'umanità senza lasciare che questa volontà venga sviata, osteggiata o cancellata da opinioni razziali, religiose, politiche e sociali diverse. Esistono insegnamenti scritti della Sig.ra Blavatsky e di molti altri autori dopo di lei che potrebbero venire interpretati come una sorta di "Dottrina Teosofica" da accettare e seguire, ma nessuno di questi invece deve essere considerato dai teosofi come una credenza a cui aderire e conformarsi, ma piuttosto come l'espressione di una ricerca che gli Autori hanno voluto condividere per essere discussa, sperimentata ed accettata o rifiutata.
Ogni religione, ogni filosofia, e ogni scienza trae la sua bellezza e la sua verità dalla Divina Sapienza, ma nessuna si può dichiarare esclusiva proprietaria. La Teosofia non appartiene alla Società Teosofica, bensì la Società Teosofica alla Teosofia.
. I teosofi ritengono che la credenza deve essere il risultato dello studio individuale o dell'intuizione e non una sua premessa e che deve basarsi sulla conoscenza piuttosto che sulle affermazioni. I teosofi estendono la tolleranza a tutti, anche agli intolleranti, non come privilegio da concedere, bensì come dovere da adempiere e cercano di rimuovere l'ignoranza, non di punirla. I teosofi considerano ogni religione come un'espressione della Divina Saggezza e preferiscono studiarla anziché condannarla, praticarla anziché farne proselitismo.
La Teosofia è il corpo delle verità che forma la base di tutte le religioni e che non può essere ritenuta possesso esclusivo di nessuna. La Teosofia presenta una filosofia che rende la vita comprensibile e che dimostra che la giustizia e l'amore guidano la sua evoluzione.
La Teosofia pone la morte al suo giusto posto come incidente ricorrente in una vita senza fine, che apre le porte ad un'esistenza più piena e più radiosa. La Teosofia restituisce al mondo la Scienza dello Spirito e fa riconoscere all'uomo la sua vera essenza di Spirito (nello Spirito) e che la sua mente ed il suo corpo sono dei semplici servitori. Attraverso lo studio e l'illuminazione delle Scritture di tutte le religioni la Teosofia rende le Religioni accettabili dal punto di vista dell'intelletto dopo che esse lo furono da sempre dal punto di vista dell'intuizione.
Molti teosofi si sono distinti nella vita come uomini dagli alti ideali che hanno fatto del bene alle comunità alle quali appartenevano. Fra gli altri citiamo: Walt Disney, Lord Baden Powell (fondatore dei boy-scouts), Camillo Olivetti, Maria Montessori, William Butler Yeats, la Regina Giuliana d'Olanda. Inoltre illustri personaggi furono ispirati dalla Teosofia nelle loro opere e ricerche, come Albert Einstein e Vassili Kandinski. La Sig.ra Annie Besant, presidente della Società Teosofica Internazionale, si batté per la liberazione dell'India con Gandhi che la definì "...la donna più coraggiosa del mondo." La Sig.ra H.P. Blavatsky combatté con Giuseppe Garibaldi per l'Unità d'Italia e fu ferita nella battaglia di Mentana.
LE TRE GRANDI VERITÀ
Esistono tre grandi verità assolute:
1) Dio esiste ed è buono. Egli è colui che ha dato vita al mondo intero; è in noi e fuori di noi, eterno ed immutabile. Non facciamo distinzione tra Dio quale Esistenza Infinita, l'Assoluto, il Tutto, la manifestazione di questa Esistenza Suprema quale Dio rivelato o il Logos che evolve e guida l'universo. Esiste un unico Dio, l'Essere Supremo creatore e sostenitore dell'universo.
2) L'uomo è immortale ed il suo avvenire è ricco di gloria e splendore. Il vero uomo è fondamentalmente spirito ed il suo corpo è solo uno strumento per interagire con la realtà materiale. L'uomo dovrebbe considerare ogni cosa dal punto vista spirituale ed ogni qualvolta avviene in lui una lotta interiore deve identificarsi con la parte più elevata del proprio essere e non viceversa. Anche la morte perde d'importanza, perché essa non è il termine della vita, bensì il semplice trapasso da uno stadio d'esistenza ad un altro, da un livello vibratorio ad un altro. Ogni uomo ha un cammino evolutivo che lo porterà a conoscere nuove dimensione di vita e ad apprendere conoscenza sempre maggiori.
3) Una legge divina di assoluta giustizia regge il mondo. È la legge del Karman, definita anche legge di Causalità. Ogni atto è un anello in una catena infinita di cause e di effetti, nella quale ogni effetto diventa una causa ed ogni causa è stata un effetto. In altre parole, ogni atto produce un effetto che si manifesterà in futuro. Ad ogni azione deriva una reazione uguale e contraria: della stessa intensità che ritorna verso l'autore dell'opera. Pensieri, parole ed azioni sono i responsabili dei debiti karmici. Il risultato karmico non è una ricompensa od una punizione, ma un effetto inerente all'azione medesima. Non è, quindi, una legge morale, bensì una conseguenza inevitabile.