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Scheda approfondimento
TAROCCHI

Prima di stabilizzarsi nel numero di 78 (22 Arcani Maggiori e 56 Arcani Minori), esistevano mazzi con un numero variabile di carte. Ma qualunque fosse il loro numero, le serie di simboli erano costituite con l'aiuto di immagini diffusissime. I simboli erano indifferentemente di origine laica o ecclesiastica, pagana o cristiana, colta o popolare. Sembra che l'essenziale fosse di ottenere una 'totalità' che racchiudesse l'universo. Per questa ragione le carte dei tarocchi sono una rappresentazione dei più importanti archetipi dell'umanità, e per questa ragione ci parlano.

La differenza tra la cartomanzia ed una lettura consapevole dei tarocchi è che la cartomanzia presume che gli avvenimenti a venire sono già tutti scritti nel destino, mentre una lettura consapevole dei tarocchi si basa sul presupposto che la divinazione è possibile soltanto in alcuni casi. Infatti, quando il risultato di una certa situazione dipende in modo determinante dal lavoro che compiremo su noi stessi, poiché il destino si basa anche sulla nostra volontà, le carte non daranno risposte sul risultato finale, ma si limiteranno a segnalare la necessità di una evoluzione interiore. In questo caso si possono consultare qualche mese più avanti. Se la crescita è avvenuta, le carte ci sveleranno anche l'esito finale di una situazione.

STORIA DEI TAROCCHI

Secondo Eliphas Lévi, il famoso occultista vissuto nel XIX secolo, i Tarocchi hanno origine dalle carte che riproducevano i theraphim, cioè i simboli ideografici o geroglifici con l'aiuto dei quali i grandi sacerdoti di Gerusalemme interrogavano gli oracoli.

A favore di questa tesi c'è il fatto che gli Arcani Maggiori sono 22, come le lettere dell'alfabeto ebraico, mentre l'ipotesi cara a Court de Gébelin nel XVIII secolo, e cioè che risalissero all'antico Egitto, non è stata in nessun modo documentata. Secondo il grande esoterista e studioso di tarocchi Oswald Wirth, è molto probabile che esista un'influenza delle carte ebraiche sui Tarocchi, i quali sono però una creazione originale nata verosimilmente dalla combinazione delle Naibi e delle carte numerali.

Le Naibi, carte note in Italia nel secolo XIV, sono 50 immagini, distribuite in 5 serie di 10 carte. Le serie corrispondono alle condizioni della Vita, alle Muse, alle Scienze, alle Virtù e infine ai Pianeti. Le condizioni della vita vanno dalla più umile fino al supremo potere temporale e spirituale : il mendicante, il servo, l'artigiano, il mercante, il gentiluomo, il cavaliere, il dotto, il re, ed infine l'Imperatore ed il Papa. Le carte numerali vanno da 1 a 10, e comprendono 4 serie che si trovano nelle carte spagnole : coppe, spade, denari e bastoni. I semi delle carte numerali sono assimilati ai 4 elementi : le spade all'aria (poiché la spada turbina nell'aria), i bastoni al fuoco (sono fatti di legno, che è infiammabile), le coppe all'acqua (poiché contengono liquidi), i denari alla terra (poiché sono fatti dei metalli che essa cela).

Gli Arcani Maggiori dei Tarocchi, che derivano dalle Naibi, sono un insieme composito, in cui si accostano immagini di origine biblica (l'Angelo del Giudizio, la Torre, il Diavolo), le virtù predicate dalla Chiesa (la Giustizia, la Forza, la Temperanza), certi astri accompagnati da segni dello zodiaco (la Luna con il Cancro, il Sole con i Gemelli), le due grandi potenze dell'epoca, il Papa e l'Imperatore, ciascuno abbinato ad una sposa, per fantasia, irriverenza o necessità di simmetria. L'Appeso e la Ruota della Fortuna si incontrano spesso nell'iconografia medioevale. La prima carta, il Bagatto, che ricorda il famoso quadro di J. Bosch, "Il Prestigiatore", appartiene ugualmente al repertorio delle allegorie di quel tempo.